Archivi categoria: Riflessione

Acqua fresca 02/07/2023

ACQUA FRESCA 

2 Luglio 2023

Per ben tre volte nel Vangelo odierno incontriamo le parole:
Non è degno di me”.
E noi quando possiamo affermare di essere degni?
E’ certo che, se guardiamo alle nostre speranze, allora vale la pena di sperare, lottare ancora.
Se, invece, guardiamo la nostra vita per i risultati raggiunti allora dobbiamo dire: “Signore non siamo degni”.
Gesù ci dice ancora: “Chi non prende la sua croce e non mi segue non è degno di me”. Sono parole impegnative, audaci, che ci confondono e rischiano di farci fare dei passi indietro.
Chi ama davvero, e lo può dire ogni madre, sperimenta che la persona amata vale più della sua stessa vita.
La croce è la scelta di continuare ad amare, anche quando diventa difficile.
Gesù, di fronte ai nostri dubbi, aggiunge una frase bellissima:
Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca non perderà il premio”.
E’ un gesto così piccolo che anche l’ultimo degli uomini, anche il più povero, può compiere.
Acqua fresca, acqua buona per la grande calura, acqua affettuosa, donata con il cuore.
Dio che “Guarda il cuore” (1 Sam 16,7) ci ricompenserà.

Non abbiate paura 25/06/2023

NON ABBIATE PAURA

25 Giugno 2023

Per ben tre volte Gesù rassicura i suoi discepoli con questa espressione: “Non abbiate paura”. Lo ha detto ai suoi contemporanei, lo dice a noi oggi, lo dirà sempre a quanti decideranno di seguirlo in futuro.
Il futuro riserva tanta letizia ma pure un futuro fatto di odio, violenze, persecuzioni. Alcuni si spaventano. Altri abbandonano.
La paura c’è ma cresce la fiducia in Chi promette di restare sempre accanto.
Dio conosce le nostre paure e debolezze, ma ci rassicura la sua presenza, ci dona la sua forza: “Non aver paura, ci sono io con te!”. Ciò che conta è la testimonianza di fede che riusciamo a dare.
Signore Gesù, Pastore buono, prendici in braccio, consolaci e scaccia da noi la paura di camminare sulle tue strade.

Il Signore attende la mia risposta 18/06/2023

IL SIGNORE ATTENDE LA MIA RISPOSTA 

18 Giugno 2023

Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione
Gesù prova dolore per il dolore del mondo,
Gesù ha visto una folla stanca, sfinita, senza pastore.
A tutta questa gente Gesù invia i suoi discepoli e affida loro il ministero della compassione, li fa operai con incarichi ben precisi: predicate, guarite, risuscitate, sanate, liberate, donate.
A noi, uomini di questo tempo, cosa chiede Gesù?
Ci chiede di confortare chi sta nel pianto, ci chiede di sorreggere, asciugare lacrime, trasmettere forza.
Gesù non era solo; aveva dodici apostoli, settantadue discepoli, un gruppo fedele di donne, disposti a condividere la polvere della strada e la compassione del cuore. Gesù ora si rivolge a me, a te, a noi, creature fragili e attende una risposta.
La nostra unità Pastorale sta lavorando per poter accogliere alcuni migranti in fuga dalla guerra e dalla fame. C’è bisogno di mani operose, di volontari, di mezzi di sostentamento. Aderiamo con generosità a tale iniziativa.
Questa sarà la nostra risposta.

L’Eucarestia: manifestazione dell’amore di Cristo

L’EUCARISTIA: MANIFESTAZIONE DELL’AMORE DI CRISTO

11 Giugno 2023

La solennità del Corpus Domini è stata istituita dalla Chiesa per dare rilievo, in modo pubblico, a quella realtà silenziosa e nascosta che è la presenza di Gesù in mezzo a noi nell’Eucaristia.
Abbiamo un tesoro immenso e dobbiamo essere fieri di poter portare nelle vie della nostra Unità Pastorale (come per le vie delle città e di tanti paesi) quel segno sacramentale che è il Pane eucaristico.
E’ un piccolo segno che noi siamo chiamati a portare nella nostra vita. La Chiesa unisce tutti i credenti con lo stesso cibo che è Cristo; tutti mangiano lo stesso pane, tutti si dissetano alla stessa bevanda.
Così nutriti dobbiamo impegnarci ad essere sempre in pace con tutti, nei pensieri, negli atteggiamenti, perdonando.
Mai conservare nel nostro cuore durezza, rancori, ostilità.
Mosè, nella prima lettura, ci dice: “L’uomo non vive di solo pane, ma vive di quanto esce dalla bocca di Dio” (Dt 8,3).
Ecco la vera Sorgente! Dalla bocca di Dio vengono parole che creano luce, acqua, terra, vento. Dalla bocca di Dio vengono i nostri fratelli.
Senza Eucaristia non potrei vivere, non potrei amare e non potrei servire i poveri” diceva Madre Teresa di Calcutta.
Il fatto che la quasi totalità dei fedeli si accosti oggi all’altare al momento della Comunione può essere considerato un positivo risultato della riforma voluta dal Concilio Vaticano II.
L’Eucaristia non è un rito a cui assistere, ma un’azione liturgica
alla quale partecipare. Nutriti dall’Eucaristia viviamo giorno dopo giorno, passo dopo passo, con le gioie e le fatiche che la vita ci offre.

Non nascondermi il tuo volto, Signore 04/06/2023

NON NASCONDERMI IL TUO VOLTO, SIGNORE (Salmo 26)

4 Giugno 2023

Dopo la festa di Pentecoste celebriamo la festa della SS.Trinità.
In realtà possiamo dire che tutti i giorni, in particolare la domenica, la celebriamo perché non c’è preghiera, non c’è liturgia, né gesto cristiano che non venga compiuto all’insegna delle parole: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Accogliendo nelle parole quotidiane il Vangelo di Gesù nulla andrà perduto del nostro vivere, agire e morire.
A confermarci in questa fiducia e a sostenerci in questo cammino è lo Spirito santo.
Non dobbiamo vergognarci di pregare perché, come canta un antico inno della chiesa: “Dov’è carità e amore, lì c’è Dio”.
Dio non è solitudine. Dio è famiglia. Noi stessi non riusciamo a sopportare la solitudine. E’ una comunione d’amore.
Se viviamo nell’amore, allora sappiamo aiutarci, amarci e perdonarci, come avviene in ogni famiglia.
Tante cose ci possono essere sottratte, ma l’amore nessuno ce lo può togliere.
La creazione è un segno convincente, ma ancora imperfetto di Dio. Il suo amore trova scogli difficili da superare: malattie, tragedie, terremoti, inondazioni che travolgono migliaia di persone e cose.
Spetta all’uomo, ad ogni uomo, curare, proteggere, migliorare l’ambiente che ci circonda.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio. E’ un Dio che si apre agli uomini, alle loro pene e alle loro speranze.

Il Signore verrà! 28/05/2023

IL SIGNORE VERRÀ !

28 Maggio 2023

Oggi, solennità di Pentecoste, celebriamo la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e Maria, riuniti nel cenacolo: Nasce la Chiesa.
La Pentecoste avviene ogni giorno per coloro che, nel nome del Signore, pregano il Padre di concedere loro lo Spirito promesso dal Figlio Gesù.
Oggi, come ogni giorno, siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo, sentiamo il peso delle nostre debolezze, ma siamo tutti riuniti nel tuo nome. Quando ci sentiamo angosciati, stanchi, sfiduciati, ricordiamoci della potenza dello Spirito che guida la Chiesa.
Vieni Spirito Santo a noi, vieni nei nostri cuori. Insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, sostienici nel difficile passaggio dalla paura alla fede. Invochiamo incessantemente: manda il tuo Spirito, Signore. Rinnova la faccia della terra. Entra in ogni cuore, in ogni casa.

GIORNATA DEL SOLLIEVO

Il messaggio di fondo di questa XXII giornata è riflettere sul valore del sollievo in ogni sua dimensione: fisica, psichica, spirituale e sociale e sulle terapie oggi esistenti. Il sollievo di chi soffre si fonda su quattro azioni da parte di chi se ne prende cura: Fare attenzione, ossia accorgersi. Farsi prossimo, curare le cause della sofferenza, farsi carico.
Sono quattro azioni del Buon Samaritano che, incontrando un uomo ferito dai briganti, lo “Vide e ne ebbe compassione, gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui”. Ciascuno di noi può contribuire al sollievo delle persone a noi prossime. Come? Accorgendosi di chi sta soffrendo – operando gesti concreti – diventando luce che illumina e che riscalda.

Io sono con voi tutti i giorni 21/05/2023

IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI (Mt 28,20)

21 Maggio 2023

La festa dell’Ascensione ci fa volgere lo sguardo al cielo, dove Cristo è asceso.
Noi cristiani dobbiamo volgere lo sguardo a ciò che è eterno, a ciò che è glorioso e santo.
Gesù ascende al cielo senza abbandonarci, senza separarsi da noi: è in cielo nel seno del Padre ma è anche presente in mezzo a noi.
Gli apostoli, dopo aver visto Gesù ascendere al cielo, che cosa fanno? Tornano a Gerusalemme, si radunano frequentemente per la preghiera e l’ascolto della Parola e ricordano le parole che Gesù aveva detto loro in attesa del suo ritorno glorioso alla fine dei tempi.
Questo è il tempo della fede, in cui bisogna sostenersi a vicenda, guardare al cielo ma, nello stesso tempo, camminare sulla terra.
Possiamo però vedere il Signore con gli occhi del cuore che, quando ama, è capace di vedere Colui che è invisibile ma non assente.
Fin da ora tutta la nostra vita deve essere un salire in alto, un avvicinarsi sempre più a Dio nella fede, nella speranza, nell’amore, nella preghiera. E’ tuttavia facile essere attraversati dal dubbio. Il Cardinale J. Newman così si è espresso: “Mille dubbi non fanno una mancanza di fede”. La fede si nutre dei dubbi e resta sempre in bilico tra lo STARE e il CADERE.
Il credente non deve mai temere il dubbio perché il dubbio spinge alla ricerca della verità.
La festa odierna è dunque un invito all’impegno, ad una presenza viva nel mondo, all’accettazione delle sfide che la vita ci propone.

Non vi lascerò orfani 14/05/2023

NON VI LASCERÒ ORFANI

14 Maggio 2023

Era l’ultima cena di Gesù con i suoi. Un momento delicato:
doveva prepararli al distacco, alla separazione, alla solitudine. Una sorta di testamento spirituale.
Gesù rassicura i suoi amici dicendo loro: “Non vi lascerò orfani”. Vi manderò un altro consolatore, lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo è l’ultimo estremo dono di Gesù. Spirito che li renderà sicuri e forti.
Chi non desidererebbe una vita a cui venga risparmiata la possibilità di sbagliare?
Le parole di Gesù: “Se mi amate e osserverete i miei comandamenti” sono un chiaro invito a vivere la nostra esistenza con amore.
Se amiamo qualcuno siamo impegnati a vivere per creare, favorire, far crescere la nostra relazione.
Se amiamo qualcuno viviamo con fedeltà la nostra relazione non come un obbligo ma come il modo più adatto per far crescere il nostro rapporto d’amore. Perché?
Perché tutti noi siamo stati amati di un amore che non ha eguali sulla terra. E’ bello percepire di essere amati!
Viviamo allora con gioia questa nostra esistenza con la viva speranza che si fonda nella certezza dell’amore di Dio.
A noi tutti è richiesto uno sforzo, un esercizio che ci può aiutare ad entrare in connessione con Dio: la preghiera.
Quando la nostra mente poggia su questa certezza la nostra vita sarà calma, rilassata, libera da pensieri, aperta all’azione di Dio.

Abbiate fede 7/05/2023

ABBIATE FEDE (Gv 14,1)

7 Maggio 2023

Perché avere fede? Se non possiamo avere fiducia in qualcosa o qualcuno che comunichi sicurezza, se non abbiamo qualcosa di forte in cui credere, saremo sempre vittime della incertezza e dell’inquietudine.
Il Vangelo odierno ci parla di una “casa”, un luogo caldo, familiare che dona conforto al cuore.
Tommaso, l’apostolo, dice a Gesù: “Signore, non sappiamo dov’è questa casa: come ci si arriva’ ?“
Gesù risponde: “Non abbiate paura. Io sono la via, la verità e la vita”. Non c’è una strada da percorrere, ma una Persona da incontrare, conoscere e seguire.
L’unico modo per vedere Dio è seguirlo, andare dietro a Lui, percorrere le sue strade.
Noi tutti cerchiamo salute, longevità, benessere, doni, ma, spesso, non cerchiamo il donatore.
E allora come vedere Gesù? con l’ascolto, aggrappandoci ad ogni parola del Vangelo, ad ogni gesto, ad ogni parabola ascoltata, restando vicini ai poveri senza trascurare né la preghiera né il servizio, senza mai trascurare la fame degli uomini, nostri fratelli.
Nel corso della vita è del tutto normale alternare momenti di gioia e di certezza a momenti di dubbio e di prova.
Signore, fa’ che la nostra fede sia forte, non tema le contrarietà e le avversità. Fa’ che la nostra fede sia gioiosa e dia pace e letizia al nostro spirito e ai nostri giorni.

Il buon pastore 30/04/2023

IL BUON PASTORE

30 Aprile 2023

Oggi, domenica del Buon Pastore, è la giornata mondiale per le vocazioni sacerdotali, istituita nel 1964 da Paolo IV.
L’Evangelista Giovanni ci presenta Gesù che si paragona al pastore. Il pastore conosce e ama le sue pecore a una a una, cammina con loro e le protegge. Le pecore riconoscono la sua voce, lo seguono, si fidano di lui.
Nel salmo 23 leggiamo: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce,.. mi guida per il giusto cammino”.
Una domanda è d’obbligo. E’ Cristo il nostro pastore?
Gesù afferma: “Io sono la porta delle pecore”. Porta che indica libertà, possibilità di fuga e di ritorno; indica anche passaggio, dialogo, comunicazione, lasciar passare, superare barriere, accogliere. Ricordiamo le parole di papa Francesco che invita i sacerdoti ad “avere l’odore delle pecore”.
Pensiamo ai tanti sacerdoti, alle tante religiose e volontari che, nel mondo, sono vicini a popolazioni tribolate, provate dalla guerra e dalla fame. Gesù, oltre che pastore, è medico ed è medicina. In Lui troviamo tutto quello che è necessario per andare al Padre.
Riconosciamo la sua voce? Rispondiamo al suo amore in modo tale da sentire la sua presenza? Nessun cristiano può evitare la sofferenza e la fatica. Teniamo sempre lo sguardo fisso su Gesù e l’orecchio del cuore pronto ad ascoltare la sua voce, in ogni momento. Seguendolo diventeremo strumenti e testimoni gioiosi.