Archivi categoria: Riflessione

Madonna di Monte Berico 8/9/2024

Natività di Maria
di Nazareth
Patrona della Città
e della Diocesi
sotto il titolo di
Madonna di Monte Berico”

I fedeli vicentini fin dall’antichità hanno venerato e venerano con culto molto sentito e ininterrotto la Santa Madre di Dio; in particolare, dopo il XV secolo, nel santuario di Monte Berico.

Nel 1917 la Città di Vicenza ed il suo territorio si affidarono con voto pubblico alla protezione della Vergine di fronte ai pericoli della guerra, promettendo che avrebbero onorato in modo speciale il giorno 8 settembre, festa della Natività della Vergine.

Nel 1978 il Vescovo mons. Arnoldo Onisto, accogliendo i comuni voti, approvò l’elezione della Beata Vergine Maria, “Madonna di Monte Berico” a patrona principale presso Dio della Città e della Diocesi di Vicenza.

Celebrare la nascita di Maria significa riconoscere in lei l’Aurora che precede il Sole di Giustizia, Cristo Signore: ella infatti nasce e cresce per essere la Madre del Figlio di Dio.

L’Antica Alleanza lascia il posto alla nuova e definitiva amicizia che Dio vuole vivere con gli uomini, e la Vergine di Nazareth ci mostra come deve essere l’uomo amico di Dio: in ascolto della sua Parola e generosamente disponibile alla sua volontà.

Donaci, Signore, i tesori della tua misericordia
e poiché la maternità della Vergine
ha segnato l’inizio della nostra salvezza,
la festa della sua Natività
ci faccia crescere nell’unità e nella pace!

Testimoni Di Amore 25/08/2024

TESTIMONI DI AMORE

Domenica 18 agosto nella Diocesi di Uvira in Congo sono stati beatificati i Missionari Saveriani uccisi nel 1964 per odio verso la fede: fratel Vittorio Faccin di Villaverla, padre Giovanni Didonè di Cusinati di Rosà, padre Luigi Carrara di Bergamo e l’abbè Albert Joubert, prete diocesano congolese.
col loro sangue hanno testimoniato una volta di più quanto l’amore superiore alla comprensione umana sia possibile già quaggiù: un amore assoluto e divino, capace di generare tanta vita come poche altre cose al mondo!

PREGHINO PER NOI E PER LE NOSTRE FAMIGLIE!

La pienezza di vita in un pane donato

LA PIENEZZA DI VITA IN UN PANE DONATO

11 – 18 Agosto 2024

Nonostante la calura estiva e il clima vacanziero, ci ritroviamo anche questa Domenica per celebrare il Signore risorto, sentendoci sua comunità, famiglia radunata nel suo nome.
Dopo essersi presentato a noi come l’unico vero cibo che può saziare la nostra fame più profonda, Gesù si propone come “Pane del cammino”: nutrimento che assicura la forza necessaria per affrontare gli impegni della vita e giungere alla meta ultima della nostra esistenza: la comunione piena e perfetta con Dio e con i fratelli.
Nutrendoci del pane eucaristico noi riconosciamo la nostra condizione di esseri affamati e assetati: siamo uomini e donne che hanno fame di vita!
L’Eucaristia è un pane spezzato e condiviso che ci libera dalla nostra avidità, dall’egoismo, dalla brama di possesso, dall’amore di noi stessi. L’Eucaristia è pane di libertà che accresce la nostra fame di vita.
C’è da sperare che anche noi, trovandoci in situazioni difficili, possiamo trovare chi ci porge l’aiuto necessario, per trovare ancora la forza di camminare, di lottare, di faticare.
In certi momenti sentiamo che abbiamo bisogno di un “pane” che non è solo appagamento della fame o sosta che rinfranca: sentiamo la mancanza del senso della vita e questo lo possiamo trovare solo nella Parola di Gesù.
Raccolti attorno alla stessa mensa, illuminati dalla stessa Parola e nutriti dallo stesso Pane, rinnoviamo il nostro impegno a seguire Gesù, anzi: a vivere di lui, per vivere in eterno: è questa la nostra fede e la nostra speranza!

Una compassione che si fa pane 28/07/2024

UNA COMPASSIONE CHE SI FA PANE CONDIVISO PER LA FAME DELL’ALTRO

28 Luglio – 4 Agosto

In queste Domeniche la Liturgia ci ha presentato Gesù che si commuove per la folla, le rivolge la propria Parola, vede la fame di chi gli sta davanti…
La “compassione” di Gesù per la gente diventa così appassionata da moltiplicare il pane per chi ha fame.
Gesù conosce la fame e per questo riconosce la fame dell’altro. È perché è stato affamato che può sfamare. Il Signore non resta impassibile di fronte ai bisogni umani, elementari, materiali, reali e urgenti.
La fame dei poveri tu l’ascolti Signore!” (Sal 10,17). Possiamo allora domandarci se pure noi siamo affamati e da quale fame siamo presi… ma anche se siamo disposti a prenderci a cuore la situazione della gente e a condividere il nostro pane…
Gesù chiede ai discepoli un coinvolgimento diretto: donare a partire dai mezzi, anche modesti, di cui si dispone.
Gesù prende con le sue mani “i cinque pani d’orzo e due pesci”, portati da un ragazzo, li benedice e li dà condividendoli perché tutti ne ricevano. L’abbondanza di pane indica l’amore traboccante di Dio verso l’uomo, amore che non ha limiti.
«La fame del mondo non dipende dal fatto che manca il pane, ma dal fatto che non è condiviso!». (Paolo Ricca).
Anche oggi ovunque c’è qualcuno che crede nel Signore e nell’amore, nasce la solidarietà, che è capace di smuovere il mondo e di cambiare il corso della storia.

L’audacia he ci viene dalla fiducia che Dio ha pe noi 14/07/2024

L’AUDACIA CHE CI VIENE
DALLA FIDUCIA CHE DIO HA PER NOI

14 Luglio 2024

Gesù ci vuole evangelizzatori: capaci di far percepire la bella/buona notizia del suo amore per l’umanità…! È bello scoprire che Dio si fida di me, di noi. Dobbiamo solo essere testimoni della presenza e dell’azione di Dio nella nostra vita.
Dio Padre ci fa sentire figli! Non siamo soli!
Abbiamo tanti fratelli e siamo invitati a camminare, ad andare, a due a due, per le strade della vita.
Gesù ci ordina di non prendere nulla per il viaggio: “né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; e, calzati solo i sandali, non indossare due tuniche. Solo un bastone a sorreggere il cammino e un amico a sorreggere il cuore”.
È un invito all’essenzialità. Non c’è bisogno di tante cose per trasmettere una buona notizia.
Non spaventiamoci se, lungo la strada, troveremo difficoltà  o non saremo ascoltati. Lo stile di Gesù, raccontato dall’Evangelista Marco, sottolinea due passi dell’evangelizzazione:
camminare insieme (lungo la strada) e rimanere (nella casa dove siamo ospiti).
La strada è l’amore che si fa tempo. La casa, invece, è l’amore che si fa spazio.
Chi lavora tutto il giorno può portare, nel suo ambiente di lavoro, lo stile di Gesù.
Chi è giovane o ragazzo senta che Gesù parla anche a lui e ha grande fiducia nelle sue possibilità, come col ragazzo che permette la moltiplicazione dei suoi cinque pani e due pesci, avendo più coraggio e generosità dei tanti adulti presenti…
Chi è anziano e non può più uscire di casa può dedicare il suo tempo alla preghiera.
Chi fa già del bene è invitato a continuare a farlo con lo stile del Vangelo.
… perché la nostra capacità non dipende dalle nostre forze, ma dalla sua chiamata e dall’amore con cui Lui ci accompagna!

Il nostro è il Dio amante delle vita 01/07/2024

IL NOSTRO E’ IL DIO AMANTE DELLA VITA!

30 Giugno  7 Luglio 2024

Noi facciamo continuamente esperienza da una parte della precarietà e della fragilità di un’esistenza che sperimenta il limite… dall’altra della forza e delle capacità di una “interiorità” che osa l’impensabile…
Di fronte a questo dato molti provano smarrimento e angoscia.
Dove trovare il coraggio di vivere? Chi ci aiuta a vivere? La fede cristiana giudica ogni realtà, dunque anche il percorso di vita, alla luce di una promessa che noi sentiamo annunciata nella risurrezione di Gesù: Dio non ha creato la morte, poiché egli amala sua creazione.
Che cosa significa, dunque, avere fede? Che cosa significa avere fede in Gesù?
È aver fede nella vita, nonostante il male e il peccato che ci circondano.
Nella guarigione della donna che da dodici anni soffriva perdite di sangue e che tocca la tunica di Gesù, Egli afferma: ”Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!”.
Con questa guarigione Gesù annuncia un Dio che non emargina nessuno, anzi è vicino ai poveri e agli esclusi: addirittura un Dio che si lascia toccare da chi, secondo le regole del tempo, è considerato impuro.
Nella guarigione – o meglio “risurrezione” – della figlia di Giairo, Gesù invita il padre e la madre a darle da mangiare… richiamo all’Eucaristia, pegno e promessa di vita eterna, vita senza fine nella gioia di Dio!
A questo padre, distrutto dal dolore, Gesù dirà: “Non temere, soltanto abbi fede!”
Toccare e credere: ecco l’audacia della fede, che sa superare le regole, le condanne, le paure.
Il Signore è sempre una mano tesa. Una mano forte che ci afferra e che ci dice: Alzati! Sorgi! Rivivi! Risplendi! Abbraccia! Nutriti!
E noi, allora, osiamo dire: “Signore Gesù, accresci la nostra fede!”

Il seme che cresce 16/06/2024

IL SEME CHE CRESCE…

16 Giugno 2024

Il Regno di Dio, afferma Gesù nel racconto di Marco, è come il seminatore che getta il seme nel terreno ma poi che “dorma o vegli, di notte e di giorno, germoglia e cresce, come egli stesso non sa”.
… deve attendere, pieno di fiducia, che il terreno produca spontaneamente il suo frutto per sperimentare, poi, la gioia della mietitura.
Per Gesù, soprattutto, nel Regno è difficile entrare! … addirittura impossibile per chi è ricco, cioè pensa solo a sé, accumulando ricchezze e potenza.
Ma non è difficile per chi diventa come i bambini, perché “a chi è come loro appartiene il Regno di Dio” (Mc 10,14).
Gesù elogia la semplicità, la fiducia, la libertà, la spontaneità che dobbiamo acquisire per accogliere il Regno di Dio.
Nel vangelo odierno si parla del granello di senape che diventa il più grande, tra le piante dell’orto.
Solo Dio conosce la fede che è nel cuore dell’uomo, fede che non va misurata con la quantità. Certo, nella Chiesa c’è tanto “da fare”… il prete è impegnato ad organizzare, gestire… anche i laici sono presi da tante incombenze…
Sono assai importanti la riflessione, il dialogo, l’ascolto, umile sincero di tutti, che siano, o no, credenti o praticanti
L’essere piccoli, come il seme, come un bambino, non è un ostacolo.
A noi spetta il compito di seminare…
a Dio… di far crescere, maturare, portare frutto…!

Ascoltare e mettere in pratica la parola di Gesù 9/6/2024

ASCOLTARE E METTERE IN PRATICA LA PAROLA DI GESU’

9 Giugno 2024

Con questa Domenica riprendiamo pienamente il cammino del Tempo Ordinario: dopo aver contemplato e fatto nostro il mistero dell’Amore di Dio nella Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione del suo Figlio, siamo ora invitati a renderci conto che questo mistero deve diventare realtà quotidiana nella nostra vita! Abbiamo veramente la possibilità di vivere la vita stessa di Dio, ed Egli non si stanca di illuminarci con la sua Parola e di sostenerci col Pane di Vita.
Proprio per questo nella Liturgia di oggi risuona l’affermazione di Gesù: “Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre!
In Gesù il Regno di Dio si è fatto vicino agli uomini, gente comune, con pregi e difetti.
Perché Gesù ha scelto proprio loro ? Li ha scelti amando senza fare calcoli sulla possibile efficacia.
Nelle nostre comunità spesso dimentichiamo che tutti lavoriamo allo stesso compito, con capacità diverse, limiti, difficoltà, talvolta incomprensioni.
Andiamo in chiesa per essere “famiglia di Gesù”: esprimiamolo non solo con la nostra presenza fisica, ma anche con la nostra fraternità e il nostro entusiasmo!

SS. Corpo e Sangue di Cristo 02/06/2024

SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 Giugno 2024

Questa festa è molto antica e ha avuto, a seconda dei luoghi, forme di intensa popolarità espresse soprattutto nella processione, con addobbi alle finestre, canti, bande musicali.
L’obiettivo principale era tener vivo il senso della presenza reale di Cristo nel Pane Eucaristico. Oggi l’attenzione può essere posta maggiormente sul “Prendete” che Gesù rivolge ai suoi affinché ne siano trasformati.
Egli non chiede ai suoi amici di adorare il pane, di pregare quel pane, ma di mangiarlo perché vuole entrare nell’uomo, nel profondo del suo essere: vuole essere un tutt’uno con noi.
Lo stesso mangiare assieme è espressione di amore e condivisione, e Gesù va a tavola coi pubblicani e coi peccatori perché vuole annunciare che il suo amore è rivolto a tutti, specialmente agli esclusi.
Egli partecipa a molti banchetti per stringere legami di amicizia con tutti gli uomini.
L’Eucaristia è quindi fraternità, é appello alla solidarietà.
Il pane, nutrimento base, è frutto della terra e del lavoro dell’uomo: Gesù è il pane che alimenta, nutre, dà energia, dà vigore.
Il vino è segno di festa, di amicizia ,di ospitalità ed esprime la dimensione gioiosa della vita.
Vogliamo riscoprire, allora, quanto viviamo ogni Domenica, ogni volta che celebriamo l’Eucaristia: questo sacrificio di comunione rende attuale ed efficace per noi il patto di alleanza, di amicizia, che Dio stringe con il suo popolo.

È certezza                         Ecco il pane
a noi cristiani:                 degli angeli,
si trasforma                     pane dei pellegrini,
il pane in carne,              vero pane dei figli:
si fa sangue il vino.        non dev’essere gettato.

Trino ed Uno: La diversità come valore 26/05/2024

TRINO ED UNO: LA DIVERSITA’ COME VALORE

26 Maggio 2024

Oggi è la festa di un Dio che è famiglia: relazione e comunione!
Nell’amore ciò che conta è essere uniti, senza annullarsi.
La Chiesa è fatta di persone, amate in modo unico da Dio.
Come in ogni famiglia ci sono relazioni, abbracci, parole, perdono… così è la Chiesa quando diciamo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo”.
Come disse don Tonino Bello, siamo chiamati a vivere sulla terra ciò che le tre persone divine vivono nel cielo: la convivialità delle differenze, amando la varietà!
La Trinità, che ogni segno di croce e di benedizione ci ricorda, è una storia di comunione che ci rivela la bellezza di un Dio che è Padre, che si è manifestato nel Figlio, sacrificato sulla croce per noi, e che rimane presente in noi tramite lo Spirito Santo.
Il Padre invita ad ascoltare il Figlio, il Figlio invita a pregare il Padre e dice che è bene che se ne vada per fare posto alla venuta dello Spirito Santo.
Quello che conta è il coraggio di lasciare che il Signore stesso riempia la nostra debolezza con la sua forza e colmi la nostra povertà con la sua ricchezza.
Possiamo farcela perché “Gesù sarà con noi tutti i giorni, sino alla fine del mondo” senza condizioni, anche quando dubitiamo, sbagliamo strada, riprendiamo a camminare…
Scriveva san Giovanni della Croce: “Dove non c’è amore, metti amore e troverai amore”… in fondo è quello che il nostro Dio, Trinità di persone, fa continuamente con noi…!