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Mettersi in cammino 23/04/1923

METTERSI IN CAMMINO

23 Aprile 2023

E’ domenica e siamo alla sera del giorno della risurrezione.
L’Evangelista Luca ci presenta due discepoli di cui solo di uno sappiamo il nome, Cleopa, e questo per dirci che l’altro potremmo essere noi, con il nostro nome, la nostra vita.
I due camminano diretti al villaggio di Emmaus e parlano tra loro degli avvenimenti di Gesù ma non riescono a comprenderli fino in fondo. Sono delusi ed è qui che Gesù in persona si affianca nel cammino. Si fa riconoscere dalle parole che dice, dal calore che illuminano, dal di dentro, la loro vita.
Lo sono a tal punto che sono i due ad insistere che quel misterioso compagno di viaggio si fermi con loro ad illuminare la sera che hanno dentro il cuore: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”.
Sembrano parole di cortesia, non sono un comando, piuttosto una supplica, una dichiarazione di vita e di affidamento.
Gesù non se lo fa ripetere di nuovo e si ferma, spezza il pane e si fa riconoscere.
Non è forse, tutto questo, la nostra Messa domenicale?
La Messa è la celebrazione dove ci si trova insieme sulla stessa strada della vita, con i nostri dubbi e fatiche di vita e di fede. La Messa è un incontro che deve scaldare il cuore ed aprire la mente. Dovrebbe essere vissuta, dal cristiano, come una necessità, non come un dovere. La fede stessa è un continuo camminare, tra certezze, dubbi, ostacoli.
Beato l’uomo che ha il coraggio di mettersi in cammino.

Signore, aumenta la nostra fede

SIGNORE, AUMENTA LA NOSTRA FEDE

16 Aprile 2023

La fede che noi cristiani chiediamo a Dio non ci risparmia dal dolore, dalle notti oscure ed insonni, dall’angoscia, dalla morte.
Il Vangelo odierno ci racconta del discepolo Tommaso, incredulo di fronte a Gesù Risorto, che dubita e vuole toccare le ferite di Gesù.
Tommaso rappresenta tutti noi.
Anche noi, nella nostra vita, incontriamo il buio, la confusione, l’abbandono, la morte. La fede che noi insistentemente chiediamo e che il buon Dio ci concede prende sul serio il nostro dolore, il nostro smarrimento, le nostre paure.
Ma… ecco il Vangelo. Lì incontriamo la vita, quella vera che nasce dal dolore accettato, riconosciuto, attraversato. E’ una vita che nasce dalle lacrime, dalla fatica, talvolta anche dalle incomprensioni. Quando siamo colpiti dal dolore, dallo smarrimento, da… guardiamo il Crocifisso.
Gesù ci mostra i suoi chiodi, le sue spine, le sue ferite. Lui ci ha amato fino a dare la sua vita.
Accogliamo con gioia e gratitudine le parole di Gesù rivolte ai suoi discepoli ed ora a tutti noi: “Pace a voi”.
Pace sulle nostre paure, sui nostri sensi di colpa, sulle insoddisfazioni.
Papa Giovanni Paolo II ha voluto che l’ottava di Pasqua fosse la “Giornata della Divina Misericordia” secondo la richiesta fatta da Gesù a Santa Faustina Kowalska.

Coraggio, il Signore è risorto 9/04/2023

CORAGGIO, IL SIGNORE E’ RISORTO !

9 Aprile 2023

Il Signore è risorto ! Questo è il grande annuncio !
Oggi, insieme alle pie donne, ci troviamo davanti al sepolcro, non per visitare una tomba ma per incontrare il Risorto.
Abbiamo bisogno di unirci al pellegrinaggio delle donne perché, se il dolore che provano è grande, lo è altrettanto e ancora di più l’amore che le ha fatte correre, di notte, al sepolcro.
Le donne non si lasciano impietrire dal dolore ma cercano di vincerlo con gesti di pietà e di affetto. Gesù è passato per davvero attraverso la morte, ad una morte orrenda, umiliante e dolorosa.
Gesù non è più nel sepolcro.
Credere nella risurrezione non significa evitare la morte ma attraversarla e vincerla. E’ la risurrezione che mette a prova la nostra fede. L’amore è più forte della morte.
Il Signore è risorto ! E’ risorto per chi si sente abbandonato da tutti, per chi non riesce a riprendere tra le mani la sua vita, per chi da anni si prende cura di un figlio o di un coniuge malato.
E’ risorto per chi fa Pasqua lontano dalla famiglia, per chi una famiglia non ce l’ha più. E’ risorto per chi non cerca mai Dio e oggi è qui davanti a Lui. Il Signore è risorto per dirci che, di fronte a chi decide di amare, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno che non rotoli via.
Il Signore dice: Non temete! Da ora sarò sempre con voi !
Siamo discepoli di un Dio vivo e come sarebbe bello se questa gioia (almeno un po’…) riempisse la nostra vita.
Dobbiamo cercare il Signore, desiderarlo e invocarlo. Dobbiamo correre, spinti dal desiderio di vederlo e incontrarlo.
BUONA PASQUA

IL tuo regno non è di questo mondo 2/04/2023

IL MIO REGNO NON E’ DI QUESTO MONDO”

2 Aprile 2023

Con questa domenica ha inizio la settimana santa. Accogliamo anche noi, come i tanti pellegrini presenti a Gerusalemme, Gesù che varca le soglie della città. L’ingresso di Gesù in Gerusalemme si svolge in un clima di esultanza da parte della folla. Dopo l’accoglienza trionfale la scena cambia rapidamente. Gesù, condannato a morte dal potere politico, viene abbandonato dal potere religioso, dal popolo, dagli apostoli, tradito dagli amici, venduto da Giuda. Con che animo Gesù ha affrontato questi giorni? Cosa avrà attraversato il suo cuore? Cosa può provare uno che sa di trovarsi di fronte a questi avvenimenti? Chi, prima lo osannava, ora si rivolta contro di Lui.
Perché Gesù ha deluso le aspettative della folla?
Gesù stesso dirà: “tuttavia non la mia ma la tua volontà sia fatta”. Quando diciamo: “Signore, sia fatta la tua volontà”, sempre e veramente accettiamo la volontà di Dio o solo se coincide con la nostra? Il nostro amore è rivolto solo verso chi è legato a noi da vincoli di sangue mentre gli altri sono estranei di cui poco ci importa? Dio ci ama fino a morirne: questa è la bella notizia del cristianesimo!
Un Dio che ci ama anche se lo rinneghiamo, anche se lo tradiamo, anche se lo rifiutiamo. Dio non pretende nulla!
Lui è il Re dei perdenti, dei malati, degli ultimi, dei sofferenti.
Restiamo ai piedi della croce per imparare ad amare.

Dalle tenebre alla luce 26/03/2023

DALLE TENEBRE ALLA LUCE

26 Marzo 223

Il Vangelo odierno ci fa già percepire l’atmosfera della Pasqua presentandoci l’episodio in cui Gesù si trova davanti alla morte dell’amico Lazzaro. Gesù è il Signore della vita e della morte e lo dimostra facendo risorgere Lazzaro, non senza però aver prima pianto per la sua morte.
Tutti noi siamo invitati a credere che in Gesù abbiamo la salvezza, una salvezza che non è soltanto per il tempo dell’esistenza terrena, ma che è eterna. Se crediamo in Gesù vedremo trasformarsi la tomba in un giardino; se crediamo in Gesù le tenebre diventeranno Luce.
Anche Gesù ha pianto! Le lacrime sono l’annuncio che la vita non è infinita, che l’amore è sempre minacciato, che la felicità è fragile. Il racconto odierno non ci parla solo di lacrime e di dolore ma anche di speranza: “Se tu fossi stato qui Lazzaro non sarebbe morto” dice Marta. La vita è un’implacabile successione di lacrime e di risurrezioni, qualche volta di amore. E’ l’amore che genera speranza e vita nuova. Vuoi vivere? AMA, senza temere le lacrime. Vuoi vivere una vita ricca di continue risurrezioni, di speranza, di pace? AMA ancora di più.
Ciò che conta è lasciarci condurre da Gesù, il nostro Maestro, verso una nuova comprensione delle cose, disponibili a favorire il passaggio dalla morte alla vita.
C’è una fede che va oltre la rassegnazione. Non moriremo per sempre! Gesù ci ha promesso la risurrezione, la vita eterna.

Bisognosi di luce 19/03/2023

BISOGNOSI DI LUCE

19 Marzo 2023

Il Vangelo odierno ci racconta la storia di un pover’uomo che, grazie a Gesù, vede per la prima volta la luce del sole, per la prima volta gli occhi di sua madre.
Gesù si avvicina a quest’uomo, cieco dalla nascita, lo tocca, prova compassione e gli dona una nuova vita.
L’Opera di Dio è una sola: dare la vita e darla in abbondanza.
Il Vangelo di oggi è un invito a leggere il dolore alla luce di Dio.
Per tutti noi il dolore ci impone una domanda. Che male ho fatto? Perché a me? Sono tante le situazioni di sofferenza e d’ingiustizia davanti alle quali diciamo: cosa possiamo fare?
Vera sventura, tuttavia, non è la malattia ma l’essere senza luce, senza speranza.
Gesù viene a noi per donarci un altro tipo di luce, la luce della fede che è: “l’occhio di dio sugli avvenimenti” (Don Mazzolari). E noi proviamo dolore per il dolore del mondo? O siamo ciechi anche noi?
Gesù ha detto un giorno: “Voi siete la luce del mondo”.
Ma com’è possibile, per noi, essere luce se non sappiamo come comportarci coi nostri figli, coi nostri coniugi!
Il cammino della fede diventa luminoso quando noi cominciamo a fare i primi passi fidandoci; bisogna però rischiare e avere il coraggio di proseguire il cammino anche se ci sembra di non vedere ad un passo di distanza.
Lasciamoci incontrare da Gesù e, come il cieco, potremo dire: Credo Signore.

Signore, dammi di quest’acqua 12/03/2023

SIGNORE, DAMMI DI QUEST’ACQUA” (Gv 4,15)

12 Marzo 2023

Nel Vangelo odierno incontriamo Gesù in grado di dare un senso alla vita dell’uomo, di ogni uomo.
La donna samaritana che Gesù incontra al pozzo è una donna alla ricerca di un senso da dare alla sua vita.
Nonostante i suoi tanti amori la donna era rimasta ancora nel deserto dell’amore. La donna samaritana scopre, per la prima volta, che cos’è l’amore.
Questa è la strada dell’uomo: da una piccola sete verso la grande sete.
Cercare e trovare un’acqua che diventa sorgente, per noi e per gli altri. Come? Con i gesti, la parola, l’accoglienza, la preghiera, l’ascolto, persino il pianto. Basta rimanere in cammino verso ogni creatura assetata che è attorno a noi.
Talvolta crediamo di spegnere la nostra sete affidandoci a qualcosa o qualcuno. Vaghiamo così, di pozzo in pozzo, di esperienza in esperienza trascorrendo un’intera esistenza cercando, vagando…
Il nostro cuore è fatto per DIO: niente che non sia lui lo può colmare. Dio ci cerca senza smettere mai di credere ad una nostra conversione. Egli è fedele e aspetta….
Allora, come la samaritana, anche noi diremo: “Signore, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua”.
Gesù ci ha detto: “Chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”. (Gv 4,13-15).

E’ bello per noi stare qui 05/03/2023

E’ BELLO PER NOI STARE QUI

5 Marzo 2023

La storia si sviluppa di crisi in crisi. Prima la pandemia, oggi la ferocia della guerra in Ucraina in aggiunta a tutti gli altri conflitti sparsi per il mondo, ma l’amicizia di Dio con gli uomini continua.
Il Vangelo odierno ci parla di Gesù che si trasfigura “su un alto monte”, luogo dove si posa il primo raggio di sole.
Dio si rivolge ai discepoli e a tutti noi dicendo: “E’ il mio Figlio, ascoltatelo”. Ascoltarlo significa essere trasformati. La Parola chiama, fa esistere, guarisce, cambia il cuore, rafforza, fa fiorire la vita, la rende bella.
Beati coloro che hanno il coraggio di essere luminosi nello sguardo, nel giudizio, nel sorriso.
Davvero, allora, “è bello per noi stare qui”, accanto ai nostri cari, ai vicini, a tutti. E’ bello essere uomini, non solo sul Monte Tabor dove Gesù si è trasfigurato, ma su questa terra, che è bella e che ora viene distrutta da armi, bombe, violenza.
Davvero questo periodo di Quaresima ci fa vedere la Luce che si alterna alla Tenebra, il Bene continuamente attaccato dal Male. Preghiamo affinché questa domenica di Quaresima ci doni coraggio mentre avanziamo lungo la via, speranza sicura per sostenerci nei momenti di prova.
Non lasciamoci sconcertare, smarrire, scoraggiare dalle fatiche e dalle prove.
Camminiamo con passo sicuro perché sappiamo a chi ci siamo affidati e non abbiamo paura.

Le tentazioni 26/02/2023

LE TENTAZIONI

26 Febbraio 2023

Viviamo in un mondo impregnato di seduzioni: denaro, carriera, desideri. Le tentazioni abitano il nostro cuore, sono voci assidue che ci girano intorno, fanno parte della nostra vita.
Adamo ed Eva cedono di fronte al delirio di grandezza. “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio” (Gen 3,4-5).
Le tentazioni suscitano instabilità e contraddizioni che ci fanno aspirare verso mondi inaccessibili facendoci perdere il senso della realtà.
L’uomo da sempre convive con fallimenti, malattie e violenze.
Come ha scritto Dietrich Bonhoeffer “Dio non salva dal dolore ma nel dolore, non salva dalla croce ma nella croce”.
Dio sta con il suo popolo e se ne prende cura.
Non è bene che l’uomo non sia tentato. Di fronte ad una scelta dobbiamo prendere una decisione. E’ solo affrontando le tentazioni che noi saremo in grado di distinguere ciò che è bene da ciò che è male. Anche Gesù, Figlio di Dio, lo fu.
La grande tentazione è scegliere di essere solo uomo, soggetto alle tentazioni terrene, materiali, irrispettose verso i nostri fratelli.

Inizia la Quaresima. Quaranta giorni per prepararsi a vivere, con spirito rinnovato, la Pasqua. Come? Iniziamo a fare deserto. Siamo quotidianamente distratti da TV sempre accese, rumori assordanti, voci gridate, mille distrazioni. Eppure, in questo tempo di Quaresima bisogna ritagliarsi un po’ di spazio per pregare in modo diverso e creare le condizioni per il cambiamento.

La strada dell’amore 19/02/2023

LA STRADA DELL’ AMORE

19 Febbraio 2023

Gesù, come sempre, ci indica la “sua strada”, quella evangelica dell’Amore: cambiare mentalità, vivere una giustizia abbondante, denunciare ogni sopruso, non essere complici di sistemi ingiusti.
Gesù è fatto così: sempre dalla parte degli oppressi e mai da quella di chi opprime.
Come comportarci di fronte ad una violenza (ricevere uno schiaffo) o ad una rapina (derubati della tunica) ?
Gesù non ci invita ad incassare lo schiaffo o lasciarci derubare in modo passivo. Ci invita a non usare la violenza, a dare più di quello che ci viene tolto. E’ un invito a non agire alla stessa maniera.
Se possiamo aiutare, sostenere, alleviare il dolore a qualcuno, non neghiamo la nostra vicinanza.
Per Gesù non c’è limite: superare ogni barriera, ogni frontiera, usando un amore intelligente, consapevole, fatto per scelta.
Nel vangelo odierno Gesù ci dice che il problema all’interno di una discussione non è tanto arrivare a stabilire chi abbia ragione e chi ha torto.
L’obiettivo non è averla vinta: importante sarà chiedersi come guadagnare un fratello, come ricucire una relazione, come non rompere il rapporto con l’altro. E’ certo che non tutti i conflitti si riescono a sanare.
Talvolta è necessario il silenzio. Del resto anche Gesù, sulla croce, non ha detto ai suoi flagellatori: vi perdono ma:
Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno.