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Una compassione che si fa pane 28/07/2024

UNA COMPASSIONE CHE SI FA PANE CONDIVISO PER LA FAME DELL’ALTRO

28 Luglio – 4 Agosto

In queste Domeniche la Liturgia ci ha presentato Gesù che si commuove per la folla, le rivolge la propria Parola, vede la fame di chi gli sta davanti…
La “compassione” di Gesù per la gente diventa così appassionata da moltiplicare il pane per chi ha fame.
Gesù conosce la fame e per questo riconosce la fame dell’altro. È perché è stato affamato che può sfamare. Il Signore non resta impassibile di fronte ai bisogni umani, elementari, materiali, reali e urgenti.
La fame dei poveri tu l’ascolti Signore!” (Sal 10,17). Possiamo allora domandarci se pure noi siamo affamati e da quale fame siamo presi… ma anche se siamo disposti a prenderci a cuore la situazione della gente e a condividere il nostro pane…
Gesù chiede ai discepoli un coinvolgimento diretto: donare a partire dai mezzi, anche modesti, di cui si dispone.
Gesù prende con le sue mani “i cinque pani d’orzo e due pesci”, portati da un ragazzo, li benedice e li dà condividendoli perché tutti ne ricevano. L’abbondanza di pane indica l’amore traboccante di Dio verso l’uomo, amore che non ha limiti.
«La fame del mondo non dipende dal fatto che manca il pane, ma dal fatto che non è condiviso!». (Paolo Ricca).
Anche oggi ovunque c’è qualcuno che crede nel Signore e nell’amore, nasce la solidarietà, che è capace di smuovere il mondo e di cambiare il corso della storia.

L’audacia he ci viene dalla fiducia che Dio ha pe noi 14/07/2024

L’AUDACIA CHE CI VIENE
DALLA FIDUCIA CHE DIO HA PER NOI

14 Luglio 2024

Gesù ci vuole evangelizzatori: capaci di far percepire la bella/buona notizia del suo amore per l’umanità…! È bello scoprire che Dio si fida di me, di noi. Dobbiamo solo essere testimoni della presenza e dell’azione di Dio nella nostra vita.
Dio Padre ci fa sentire figli! Non siamo soli!
Abbiamo tanti fratelli e siamo invitati a camminare, ad andare, a due a due, per le strade della vita.
Gesù ci ordina di non prendere nulla per il viaggio: “né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; e, calzati solo i sandali, non indossare due tuniche. Solo un bastone a sorreggere il cammino e un amico a sorreggere il cuore”.
È un invito all’essenzialità. Non c’è bisogno di tante cose per trasmettere una buona notizia.
Non spaventiamoci se, lungo la strada, troveremo difficoltà  o non saremo ascoltati. Lo stile di Gesù, raccontato dall’Evangelista Marco, sottolinea due passi dell’evangelizzazione:
camminare insieme (lungo la strada) e rimanere (nella casa dove siamo ospiti).
La strada è l’amore che si fa tempo. La casa, invece, è l’amore che si fa spazio.
Chi lavora tutto il giorno può portare, nel suo ambiente di lavoro, lo stile di Gesù.
Chi è giovane o ragazzo senta che Gesù parla anche a lui e ha grande fiducia nelle sue possibilità, come col ragazzo che permette la moltiplicazione dei suoi cinque pani e due pesci, avendo più coraggio e generosità dei tanti adulti presenti…
Chi è anziano e non può più uscire di casa può dedicare il suo tempo alla preghiera.
Chi fa già del bene è invitato a continuare a farlo con lo stile del Vangelo.
… perché la nostra capacità non dipende dalle nostre forze, ma dalla sua chiamata e dall’amore con cui Lui ci accompagna!

Il nostro è il Dio amante delle vita 01/07/2024

IL NOSTRO E’ IL DIO AMANTE DELLA VITA!

30 Giugno  7 Luglio 2024

Noi facciamo continuamente esperienza da una parte della precarietà e della fragilità di un’esistenza che sperimenta il limite… dall’altra della forza e delle capacità di una “interiorità” che osa l’impensabile…
Di fronte a questo dato molti provano smarrimento e angoscia.
Dove trovare il coraggio di vivere? Chi ci aiuta a vivere? La fede cristiana giudica ogni realtà, dunque anche il percorso di vita, alla luce di una promessa che noi sentiamo annunciata nella risurrezione di Gesù: Dio non ha creato la morte, poiché egli amala sua creazione.
Che cosa significa, dunque, avere fede? Che cosa significa avere fede in Gesù?
È aver fede nella vita, nonostante il male e il peccato che ci circondano.
Nella guarigione della donna che da dodici anni soffriva perdite di sangue e che tocca la tunica di Gesù, Egli afferma: ”Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!”.
Con questa guarigione Gesù annuncia un Dio che non emargina nessuno, anzi è vicino ai poveri e agli esclusi: addirittura un Dio che si lascia toccare da chi, secondo le regole del tempo, è considerato impuro.
Nella guarigione – o meglio “risurrezione” – della figlia di Giairo, Gesù invita il padre e la madre a darle da mangiare… richiamo all’Eucaristia, pegno e promessa di vita eterna, vita senza fine nella gioia di Dio!
A questo padre, distrutto dal dolore, Gesù dirà: “Non temere, soltanto abbi fede!”
Toccare e credere: ecco l’audacia della fede, che sa superare le regole, le condanne, le paure.
Il Signore è sempre una mano tesa. Una mano forte che ci afferra e che ci dice: Alzati! Sorgi! Rivivi! Risplendi! Abbraccia! Nutriti!
E noi, allora, osiamo dire: “Signore Gesù, accresci la nostra fede!”

Il seme che cresce 16/06/2024

IL SEME CHE CRESCE…

16 Giugno 2024

Il Regno di Dio, afferma Gesù nel racconto di Marco, è come il seminatore che getta il seme nel terreno ma poi che “dorma o vegli, di notte e di giorno, germoglia e cresce, come egli stesso non sa”.
… deve attendere, pieno di fiducia, che il terreno produca spontaneamente il suo frutto per sperimentare, poi, la gioia della mietitura.
Per Gesù, soprattutto, nel Regno è difficile entrare! … addirittura impossibile per chi è ricco, cioè pensa solo a sé, accumulando ricchezze e potenza.
Ma non è difficile per chi diventa come i bambini, perché “a chi è come loro appartiene il Regno di Dio” (Mc 10,14).
Gesù elogia la semplicità, la fiducia, la libertà, la spontaneità che dobbiamo acquisire per accogliere il Regno di Dio.
Nel vangelo odierno si parla del granello di senape che diventa il più grande, tra le piante dell’orto.
Solo Dio conosce la fede che è nel cuore dell’uomo, fede che non va misurata con la quantità. Certo, nella Chiesa c’è tanto “da fare”… il prete è impegnato ad organizzare, gestire… anche i laici sono presi da tante incombenze…
Sono assai importanti la riflessione, il dialogo, l’ascolto, umile sincero di tutti, che siano, o no, credenti o praticanti
L’essere piccoli, come il seme, come un bambino, non è un ostacolo.
A noi spetta il compito di seminare…
a Dio… di far crescere, maturare, portare frutto…!

Ascoltare e mettere in pratica la parola di Gesù 9/6/2024

ASCOLTARE E METTERE IN PRATICA LA PAROLA DI GESU’

9 Giugno 2024

Con questa Domenica riprendiamo pienamente il cammino del Tempo Ordinario: dopo aver contemplato e fatto nostro il mistero dell’Amore di Dio nella Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione del suo Figlio, siamo ora invitati a renderci conto che questo mistero deve diventare realtà quotidiana nella nostra vita! Abbiamo veramente la possibilità di vivere la vita stessa di Dio, ed Egli non si stanca di illuminarci con la sua Parola e di sostenerci col Pane di Vita.
Proprio per questo nella Liturgia di oggi risuona l’affermazione di Gesù: “Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre!
In Gesù il Regno di Dio si è fatto vicino agli uomini, gente comune, con pregi e difetti.
Perché Gesù ha scelto proprio loro ? Li ha scelti amando senza fare calcoli sulla possibile efficacia.
Nelle nostre comunità spesso dimentichiamo che tutti lavoriamo allo stesso compito, con capacità diverse, limiti, difficoltà, talvolta incomprensioni.
Andiamo in chiesa per essere “famiglia di Gesù”: esprimiamolo non solo con la nostra presenza fisica, ma anche con la nostra fraternità e il nostro entusiasmo!

SS. Corpo e Sangue di Cristo 02/06/2024

SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 Giugno 2024

Questa festa è molto antica e ha avuto, a seconda dei luoghi, forme di intensa popolarità espresse soprattutto nella processione, con addobbi alle finestre, canti, bande musicali.
L’obiettivo principale era tener vivo il senso della presenza reale di Cristo nel Pane Eucaristico. Oggi l’attenzione può essere posta maggiormente sul “Prendete” che Gesù rivolge ai suoi affinché ne siano trasformati.
Egli non chiede ai suoi amici di adorare il pane, di pregare quel pane, ma di mangiarlo perché vuole entrare nell’uomo, nel profondo del suo essere: vuole essere un tutt’uno con noi.
Lo stesso mangiare assieme è espressione di amore e condivisione, e Gesù va a tavola coi pubblicani e coi peccatori perché vuole annunciare che il suo amore è rivolto a tutti, specialmente agli esclusi.
Egli partecipa a molti banchetti per stringere legami di amicizia con tutti gli uomini.
L’Eucaristia è quindi fraternità, é appello alla solidarietà.
Il pane, nutrimento base, è frutto della terra e del lavoro dell’uomo: Gesù è il pane che alimenta, nutre, dà energia, dà vigore.
Il vino è segno di festa, di amicizia ,di ospitalità ed esprime la dimensione gioiosa della vita.
Vogliamo riscoprire, allora, quanto viviamo ogni Domenica, ogni volta che celebriamo l’Eucaristia: questo sacrificio di comunione rende attuale ed efficace per noi il patto di alleanza, di amicizia, che Dio stringe con il suo popolo.

È certezza                         Ecco il pane
a noi cristiani:                 degli angeli,
si trasforma                     pane dei pellegrini,
il pane in carne,              vero pane dei figli:
si fa sangue il vino.        non dev’essere gettato.

Trino ed Uno: La diversità come valore 26/05/2024

TRINO ED UNO: LA DIVERSITA’ COME VALORE

26 Maggio 2024

Oggi è la festa di un Dio che è famiglia: relazione e comunione!
Nell’amore ciò che conta è essere uniti, senza annullarsi.
La Chiesa è fatta di persone, amate in modo unico da Dio.
Come in ogni famiglia ci sono relazioni, abbracci, parole, perdono… così è la Chiesa quando diciamo: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo”.
Come disse don Tonino Bello, siamo chiamati a vivere sulla terra ciò che le tre persone divine vivono nel cielo: la convivialità delle differenze, amando la varietà!
La Trinità, che ogni segno di croce e di benedizione ci ricorda, è una storia di comunione che ci rivela la bellezza di un Dio che è Padre, che si è manifestato nel Figlio, sacrificato sulla croce per noi, e che rimane presente in noi tramite lo Spirito Santo.
Il Padre invita ad ascoltare il Figlio, il Figlio invita a pregare il Padre e dice che è bene che se ne vada per fare posto alla venuta dello Spirito Santo.
Quello che conta è il coraggio di lasciare che il Signore stesso riempia la nostra debolezza con la sua forza e colmi la nostra povertà con la sua ricchezza.
Possiamo farcela perché “Gesù sarà con noi tutti i giorni, sino alla fine del mondo” senza condizioni, anche quando dubitiamo, sbagliamo strada, riprendiamo a camminare…
Scriveva san Giovanni della Croce: “Dove non c’è amore, metti amore e troverai amore”… in fondo è quello che il nostro Dio, Trinità di persone, fa continuamente con noi…!

Pentecoste: festa della speranza 19/05/2024

PENTECOSTE: FESTA DELLA SPERANZA

19 Maggio 2024

L’Evangelista Giovanni annuncia la venuta dello Spirito, leggero e quieto, come un respiro (Gv 20,22).
L’Evangelista Luca ci parla dello Spirito come energia, coraggio, missione, vento che spalanca le porte (At 22,ss).
Paolo descrive l’arrivo dello Spirito come dono, bellezza, genio (Gal 5,22).
Tre modi diversi per dire che lo Spirito conosce e feconda tutte le strade della vita: è forza, delicata ma incontenibile e inarrestabile!
Lo Spirito di Dio da sempre parla ad ogni uomo, parla la lingua di festa e di dolore, di stanchezza e di forza.
E allora ecco le parole con cui la liturgia di oggi riassume il nostro stupore e la nostra scoperta: “Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra!”
Pentecoste, terza festa più importante della liturgia cristiana, dopo Natale e Pasqua, segna l’avvento dello Spirito che pervade la Chiesa e la invia nel mondo per costruire il Regno.
Indica il passaggio dalla fede del dovere alla fede del desiderio.
Gesù ci manda nel mondo: ci spinge col vento gagliardo dello Spirito ad uscire dal tempio, da un luogo sicuro, per immergerci dentro le delusioni e le speranze, le gioie e le sofferenze della gente.
Gesù non ci invita ad estraniarci, ma ad immergerci, a buttarci dentro: in mezzo ai pensieri e ai problemi dell’uomo, assumendo, condividendo, amando la realtà che ci circonda.
Uscire, immergerci, non solo per dare ma anche per imparare: per rendere anche ciascuno di noi testimone coraggioso del Signore risorto, capace di annunciare agli uomini di oggi le grandi opere che Dio continua a compiere per il nostro bene e riunirci in una unica Chiesa, “Corpo” di Cristo nel mondo di oggi.

Io sono con voi tutti i giorni 12/05/2024

IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI

12 Maggio 2024

L’Ascensione al cielo è l’ultimo “segno” della missione di Gesù in mezzo ai suoi…!
Gesù sa bene che solo scomparendo dalla loro vita i discepoli avrebbero potuto vedere con chiarezza ciò che Lui era per loro.
Così, quando la separazione da Gesù avviene in modo definitivo, i discepoli non restano smarriti ma “essi partono e predicano dappertutto mentre il Signore agiva insieme con loro” (Mc 16,20).
Da allora i discepoli hanno avuto la gioia di sapere che Lui agiva insieme con loro. Sono stati capaci di ascoltarlo ed hanno cominciato a comprendere tutta la ricchezza della sua parola, del suo insegnamento.
Nel Risorto “elevato in cielo” ogni assenza diviene presenza e ogni separazione è promessa di nuova comunione.
Gesù “sale al cielo” per poter essere definitivamente presente in ogni angolo del mondo contemporaneamente e per sempre.
Ecco perché in questa grande festa, mentre siamo aiutati a contemplare il destino della nostra stessa umanità, chiamata alla gloria e alla comunione eterna con Dio, siamo invitati anche a non perdere mai di vista la nostra vita quotidiana e il nostro impegno nel mondo, nel quale siamo mandati a rendere presente Cristo e il suo Vangelo per gli uomini d’oggi.
Questa settimana sia caratterizzata da una invocazione fiduciosa e accorata dei doni dello Spirito Santo su ciascuno di noi, sulla Chiesa e sulla società!

O Dio dell’alleanza antica e nuova,
che ti sei rivelato nel fuoco
della Pentecoste del tuo Spirito,
fa’’ un rogo solo dei nostri orgogli,
e distruggi gli odi e le armi di morte;
accendi in noi la fiamma della tua carità,
perché il tuo popolo, radunato da tutte le nazioni,
accolga con gioia la legge eterna del tuo amore.

La misura dell’amore…. è amare senza misura! 5/5/2024

LA MISURA DELL’AMORE…. E’ AMARE SENZA MISURA!

5 Maggio 2024

Dopo averci parlato attraverso le immagini del Pastore “buono” e della Vite fruttuosa, in questa Sesta Domenica di Pasqua la liturgia ricorre ad una realtà molto forte e significativa: l’amicizia… l’amore!
L’amore, lo sappiamo. è una delle esperienze più importanti della nostra vita: ogni uomo sente il bisogno di essere amato e di amare…!
Gesù non usa giri di parole, “comanda”: Amatevi come io vi ho amati…! non ci dice quanto me, ma come me.
L’amore non si trasmette attraverso una dottrina, ma solo attraverso gesti che comunicano vita.
Nel Vangelo amare è tradotto con “dare”, non già sentire od emozionarsi, ma dare…!
Questo comando di Gesù ci può sembrare un ideale, un’illusione, talvolta impossibile di fronte alla portata dell’amore coniugale, fraterno, solidale.
Questa capacità di amare è in ciascuno di noi come è in ogni essere umano e va cercata sempre, in mezzo alle contraddizioni, ai fallimenti, alle difficoltà.
L’amore vero passa attraverso la passione, la tenerezza, le emozioni, le lacrime, le paure, i sorrisi, i sogni e l’impegno concreto.


O Dio, tu hai chiamato gli uomini a cooperare,
mediante il lavoro quotidiano,
al disegno immenso della tua creazione;
fa’ che nello sforzo comune
di costruire un mondo più giusto e fraterno,
ogni uomo trovi un posto conveniente alla sua dignità,
per attuare la propria vocazione
e contribuire al progresso di tutti.

Ora ti preghiamo umilmente:
benedici col tuo amore misericordioso
i campi che circondano la nostra città e i nostri paesi,
manda la pioggia e il sole a tempo opportuno,
affinché la terra sia fertile e dia un raccolto abbondante.

Concedi che il tuo popolo sempre ti ringrazi dei tuoi doni:
l’abbondanza dei frutti della terra sazi ogni vivente.
Anche i poveri e i bisognosi non manchino del necessario
e lodino il tuo nome glorioso.

Per Cristo, nostro avvocato e mediatore,
che ascende accanto a te nella gloria
e con te e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Amen