Archivi categoria: Riflessione

Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su una bestia da soma

ECCO, A TE VIENE IL TUO RE, MITE, SEDUTO SU UNA BESTIA DA SOMA

24 Marzo 2024

Si apre davanti a noi la Settimana Santa: inizia con l’Osanna dei ragazzi ebrei che vanno incontro a Gesù e si conclude con la notizia inaspettata del mattino di Pasqua.
In mezzo a questi due momenti c’è, però, un passaggio doloroso che conduce alla Croce.
Non lasciamoci prendere da un entusiasmo di breve durata: che nel nostro cuore ci sia un po’ della fiducia e dell’amore che Gesù dimostra in tutta la sua Passione.
Le celebrazioni di questa settimana non possono che far sorgere in noi la speranza… non poggia su di noi, sulle nostre presunte bravure, sulla nostra forza: poggia sull’amore di Dio.
Sta qui la nostra speranza: Dio è fedele ed è il Vivente!

Nella Pasqua siamo invitati a capire che l’Amore di Dio opera anche nella nostra vita cose meravigliose: soprattutto ci libera dal male del peccato che uccide l’esistenza, e ci rende possibile una vita nuova, in una ritrovata amicizia con Dio e con i fratelli.

I diversi riti del Triduo pasquale costituiscono come un’unica celebrazione che si protrae per tre giorni, per fare memoria di un unico mistero, dove la croce non è separabile dalla risurrezione.
In questa inscindibile unità del Triduo pasquale è già contenuto il cuore di tutto il messaggio cristiano:
la gloria passa attraverso la croce; la vita nasce dalla morte.

La forza del saper perdersi 17/03/2024

LA FORZA DEL SAPER PERDERSI

17 Marzo 2023

Eccoci alla quinta tappa del cammino quaresimale … e la Pasqua è ormai vicina: anche la natura ce lo ricorda con la sua esplosione di vita e di colore…
E la nostra esistenza personale ha la stessa vivacità e la stessa energia? Siamo anche noi pronti a fiorire e a portare frutto? Oppure ci sentiamo sterili, rinsecchiti nelle nostre paure e nel nostro egoismo?
Il Vangelo di questa Domenica ci presenta Gesù in un momento cruciale e decisivo della sua vita… egli vede se stesso come il chicco di grano che deve morire: per poter germogliare e moltiplicarsi il chicco di grano deve apparentemente “morire”… perdersi nella terra e marcire…
C’è una forza incredibile in un chicco di grano, una forza che fa emergere le spighe dalla terra: è la forza della natura… la grazia della vita.
È come dire che l’unico modo di salvare la propria vita è donarla: di noi resterà per sempre ciò che abbiamo dato.
Lo sanno bene quei genitori che hanno speso la propria vita per far nascere, crescere, aiutare i propri figli, talvolta senza vedere nemmeno un piccolo risultato, un gesto d’amore, di rispetto, di vicinanza.
Gesù ci ha mostrato che solo se avremo la disponibilità e il coraggio di “morire”, cioè di offrire la nostra vita, la ritroveremo in pienezza, anzi, porteremo frutto con abbondanza.
Nell’Eucarestia noi riceviamo appunto la vita divina, moltiplicata per noi dal sacrificio di Gesù, morto in croce per darci la vita.
Vogliamo vedere Gesù”… è questa la richiesta per la quale come singoli credenti e come Chiesa dobbiamo avere la stessa prontezza dell’Apostolo Andrea: saperla captare nel cuore di chi incontriamo e … condurli a Gesù!

Liberati gratuitamente 10/03/2024

LIBERATI GRATUITAMENTE

10 Marzo 2024

Eccoci giunti a metà della nostra Quaresima di quest’anno: da una parte sentiamo crescere dentro di noi l’attesa e la gioia per la Pasqua ormai vicina; dall’altra, forse, dobbiamo riconoscere con bruciante sincerità che non ci siamo ancora impegnati fino in fondo nel cambiare la nostra vita per ri-orientarla verso Dio…
Invece di essere persone veramente libere, capaci di gustare una vita piena di senso e di valore, ci ritroviamo perduti, privi di orientamento, spesso accecati e impauriti dal male che, dentro di noi e fuori di noi, avvolge tutto con la sua oscurità…
In questo “esilio” in cui ci sentiamo estranei a noi stessi e agli altri, Dio non si stanca di far risuonare l’annuncio del suo amore, fedele e ostinato… e il segno più forte e più eloquente di questo amore è proprio la croce di Gesù, il sacrificio del Figlio di Dio che si fa presente per noi in ogni Eucaristia.
Come non restare toccati, ammutoliti, di fronte a Gesù innalzato sulla croce: è il dono dello smisurato amore di Dio per l’umanità!
Gesù, uomo giusto e innocente, abbandonato da tutti, anche dai suoi discepoli, e condannato dal suo popolo è puro segno dell’amore di Dio.
Chiunque crede in Lui ha la vita” (Gv 3,15).
Nella sua missione – e nella sua passione – Gesù ama le persone così come sono e le accetta anche nelle loro fragilità e paure… non esige la perfezione: si affianca a tutti, anche a coloro che sono esitanti e paurosi, per camminare con loro.
Una poesia di Padre David Maria Turoldo constata con stupore: “Tu o Dio non conoscevi le lacrime e hai voluto conoscerle”.

Oggi nella nostra Unità Pastorale vengono presentati alla Comunità i 16 bambini che riceveranno il Battesimo nelle prossime Domeniche di Pasqua.

Lui sa quello che c’è nel cuore dell’uomo 03/04/2024

LUI SA QUELLO CHE C’È NEL CUORE DELL’UOMO.

3 Marzo 2024

Eccoci alla terza tappa del nostro cammino quaresimale.
Anche questa Domenica andremo in chiesa per “santificare il Giorno del Signore”, ma forse ci portiamo dentro la sensazione che sia più che altro un dovere da osservare, un debito da pagare, una tradizione da non perdere…e forse viviamo così anche ladesione al Voto a S. Rocco che il nostro paese rinnova in questo 3 marzo
Il nostro Dio, invece, vuole provocarci a capire che se lui ci domanda un giorno, un atto di culto, una occasione di incontro con lui… non è per portarci via del tempo, ma proprio per restituirci un tempo che sia gratuito, non ossessionato dal lavoro, dal produrre, dal guadagnare…
Ringraziamo allora il Signore perché ci ha dato una legge di libertà e attraverso suo Figlio Gesù non si stanca di ricordarci che siamo tutti suoi figli ed egli vuole “abitare” nella nostra vita, per essere veramente il “liberatore” che ci salva dalla tentazione e dalla paura.
Sarà Gesù, infatti, il vero agnello: sarà Lui che morirà sulla croce per la nostra salvezza!
L’amore di Dio non si merita, si accoglie: egli ci ha amati per primo e ci ama anche se lo tradiamo.
Papa Francesco insiste nel dire che la vera “
Chiesa è in uscita”, che occorre avere “l’odore delle pecore”, cioè sentire su di sé i problemi, le speranze, le sofferenze degli uomini.
È pertanto urgente è doveroso riflettere sulla genuinità dei nostri atti di culto e convertirci ad una preghiera che diventi poi scelte concrete di fraternità e di riconciliazione!

Lasciamoci toccare da Gesù 11/02/2024

LASCIAMOCI TOCCARE DA GESU’

11 Febbraio 2024

Il Giorno del Signore ci vede riuniti ancora una volta per l’Eucaristia domenicale: nella Parola che ascolteremo e nel Pane spezzato che condivideremo Dio si fa vicino alle nostre infermità, per liberarci da tutto ciò che deturpa in noi la sua immagine, a somiglianza della quale noi siamo stati creati.
Tutti noi abbiamo bisogno di essere abbracciati, accarezzati e toccati: il cuore può morire se non incontra l’altro! Di fronte ad un lebbroso, che lo supplica in ginocchio, Gesù prova “compassione”!
Ed è proprio commovente l’incontro tra quest’uomo e Gesù: che bello sapere che Dio non si ritrae di fronte alle nostre miserie, anche quando sono ributtanti. Le parole del lebbroso, in ginocchio: “Se vuoi, puoi purificarmi” sono umili, sommesse…
Gesù risponde “ Lo voglio, sii purificato!”… lo toccò e la lebbra scomparve.
Dio vuole figli guariti, felici: per Gesù prima c’è la persona! Dove c’è il dolore, la sofferenza, la malattia, Gesù viene per sanare e guarire. Le nostre povertà, i nostri limiti, i nostri peccati non sono un ostacolo, ma diventano la porta d’accesso all’amore di Dio.
Non conosciamo i modi in cui Dio è guarigione, non conosciamo i tempi ma Lui è e sarà al nostro fianco, per aiutarci, sostenerci. L’amore salva: quando si è amati si può credere in noi stessi.

Questa settimana la Comunità cristiana
entrerà nel TEMPO DI QUARESIMA:
i quaranta giorni che ci permettono di giungere
a celebrare la Pasqua
come l’esperienza irrinunciabile
di essere ri-alzati (ri-sorti) da Dio, che ci vuole
pienamente vivi nella inestimabile dignità di suoi figli.

Mercoledì 14 DELLE CENERI:
inizia il Tempo santo di Quaresima
Giorno di digiuno (rinuncia ad uno dei pasti principali) e astinenza dalle carni e dagli altri cibi particolarmente desiderati o costosi.

Sensibili al dolore 4/02/2024

SENSIBILI AL DOLORE

4 Febbraio 2024

Ciascuno di noi vorrebbe riuscire a dimenticarsi di tutti i problemi e a divertirsi… la liturgia di oggi, invece, ci invita ad affrontare proprio il mistero della sofferenza e del dolore…
Non è perché Dio si diverte a “rovinarci la festa…” e neanche perché il cristiano non possa divertirsi e debba sempre avere il “muso duro”…
Anzi, Gesù si preoccupa della sofferenza che piaga, umilia, offende l’essere umano: egli è venuto proprio per liberarci da tutto ciò che ci rende tristi e ci fa soffrire! Noi siamo qui per ringraziare il Padre per averci dato suo Figlio che ci ha salvato con la sua morte e risurrezione; ma siamo qui anche per imparare da lui a prenderci cura di chi soffre, convinti che saremo tutti più realizzati e più felici se dentro di noi e attorno a noi il dolore e la sofferenza saranno sconfitti dalla nostra premura e dalla nostra solidarietà. La mano di Gesù ci sfiora ogni giorno, quando una parola, un incontro, una telefonata, un messaggio… riaccendono la speranza.
Gesù ci insegna, inoltre, che la preghiera è il momento in cui ci fermiamo per cogliere il senso del nostro vivere e capire le scelte che siamo chiamati a fare: il Padre sa già ciò di cui abbiamo bisogno… ma dobbiamo abbandonarci a Lui!


Con questo spirito viviamo la GIORNATA PER LA VITA!
Abbiamo bisogno di riconfermare il valore fondamentale della vita, di riscoprire e tutelare le primarie relazioni tra le persone, in particolare quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono il loro carattere peculiare e insostituibile per la crescita della persona e lo sviluppo della società.

Vieni, Signore in mezzo a noi 28/01/2024

VIENI, SIGNORE, IN MEZZO A NOI
E FA’ TACERE IL MALE CHE CI CONDIZIONA

28 Gennaio 2024

La storia della salvezza è storia di Dio che parla con il suo popolo! e Gesù, all’inizio della sua vita pubblica, giunto a Cafarnao, entra subito nella sinagoga e insegna. Vi è in Gesù una forza interiore che lo spinge ad insegnare: a “parlare” del Padre agli uomini e alle donne che incontra, ai quali lui si fa “prossimo” con la sua missione…!
L’Evangelista Marco ci fa osservare la reazione di chi lo ascolta che è di stupore, di meraviglia, di sorpresa, poiché l’insegnamento di Gesù porta in sé le qualità della Parola di Dio.
La Parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino a dividere anima e spirito, scruta i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12-13).
Gesù insegna una Parola viva capace di dare vita, una parola efficace che genera e trasforma chi l’ascolta, una parola penetrante che raggiunge l’intimo della persona, una parola che va diritta al cuore e porta l’ascoltatore a scrutare i propri sentimenti, gli affetti, le emozioni.
Con l’ordine perentorio “Taci” la Parola di Dio mette a tacere il male: il male che c’è fuori di noi e tante volte sembra assediarci… ma anche il male che c’è dentro di noi e ci “possiede”, impedendoci di amare liberamente…!
Questo incontro con l’amore di Dio non può esaurirsi in una esperienza individuale: il Signore ci manda nel mondo come “profeti”, capaci di testimoniare agli altri ciò che Lui ha fatto per noi e premurosi nel promuovere la libertà, la giustizia e l’amore nel mondo!

2024: ANNO DELLA PREGHIERA IN PREPARAZIONE AL GIUBILEO

«Mi rallegra pensare che si potrà dedicare l’anno precedente l’evento giubilare, il 2024, a una grande “sinfonia” di preghiera. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo» (Papa Francesco).
In preparazione al Giubileo del 2025 siamo dunque spronati e messi nella condizione di promuovere la centralità della preghiera, comunitaria e individuale, nella vita della Chiesa e del credente. Come Unità Pastorale ci impegniamo a trovare le proposte più efficaci per realizzare questo impegno!

Che cosa cercate? 14/01/2024

CHE COSA CERCATE ?

14 Gennaio 2024

Sono le prime parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni (1,38) e costituiscono ancor oggi la prima domanda rivolta a chiunque vuole mettersi al seguito di Gesù.
Una fede che nasce senza ricerca è una fede nata morta: un trascinarsi passivamente e fiaccamente dietro ad una tradizione, ad una abitudine… a qualcosa che “si è sempre fatto così…
Chi decide in cuor suo di seguire il Signore è uno che cerca qualcosa… o meglio: Qualcuno!
Al seguito di Gesù matureranno i rapporti umani, i legami di conoscenza autentica, una condivisione quotidiana della vita, una fraternità realmente vissuta.
Seguire Gesù per “dimorare” insieme, per vivere una vita insieme, per condividere il destino.
Gesù, come ha risposto ai primi discepoli, ci dice: “Venite e vedrete!”. È un invito, un impegno e una promessa.
I primi discepoli andarono e videro dove Gesù dimorava e… rimasero con Lui.
Queste semplici parole racchiudono tutto il senso della vita cristiana: andare con Gesù, dimorare dove Lui abita e rimanere con Lui.
Nessuna adesione è esente da cadute e contraddizioni, ma il Signore è fedele e il suo amore non viene meno: possiamo contare su di Lui!
Per riconoscere Dio che passa non basta guardare, occorre fissare lo sguardo, fermarsi lungamente.
Signore, vienici incontro e ti seguiremo !

Cieli aperti per un dialogo d’amore 07/01/2024

CIELI APERTI PER UN DIALOGO D’AMORE

7 Gennaio 2024

La Festa del Battesimo di Gesù, che segna la conclusione del Tempo di Natale e l’inizio del Tempo Ordinario, continua il senso dell’Epifania, cioè vuole aiutarci a riconoscere il Signore che si “manifesta”: in particolare siamo invitati a riconoscere che Dio ci è Padre e che essere cristiani ci impegna a vivere da suoi figli, nello stile dell’umiltà e della benevolenza praticato da Cristo.
Seguiamo Gesù sulle rive del Giordano dove, prima di iniziare la sua missione, si mette in fila con i peccatori, tra un popolo che cerca Dio riconoscendo il loro bisogno di conversione. Il Figlio di Dio continua il suo cammino di svuotamento per divenire totalmente figlio dell’uomo, che carica sulle sue spalle il peccato del mondo. E così i cieli si aprono e Dio ritorna a parlare con l’uomo.
Chi non crede pensa che il cielo sia vuoto e Dio lontano, se c’è…
I credenti pensano che il cielo sia abitato…
I cristiani credono che il cielo si sia aperto e Dio si sia fatto vicino nel suo Figlio.
Poiché abbiamo ascoltato la sua voce, voce amorosa di un Padre che rivela il Figlio, osiamo dire: Padre nostro…!
Padre d’immensa gloria,
tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo
il tuo Verbo fatto uomo,
e lo hai stabilito luce del mondo
e alleanza di pace per tutti i popoli:
concedi a noi che oggi celebriamo
il mistero del suo battesimo nel Giordano,
di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto,
in cui il tuo amore si compiace.

Capaci di fare famiglia! 31/12/2023

CAPACI DI FARE FAMIGLIA!

31 Dicembre 2023

La Parola di Dio oggi ci presenta anzitutto il patriarca Abramo che forma una famiglia con la moglie Sara e l’Evangelista Luca ci fa conoscere la famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe… una famiglia molto simile alle nostre: i problemi sono concreti: povertà, emigrazione, disagi, incomprensioni.
Gesù nasce in una vera famiglia: nasce da una donna e trova un uomo che lo accudisce come padre… insieme lo allevano, lo educano e lo avviano alla vita. Non nasce nel palazzo di un re, ma in una famiglia del popolo, nella casa di un artigiano.
La Chiesa, contemplando la Santa Famiglia, ci invita a pregare e a riflettere a partire dalle nostre famiglie: quante problematiche e quante prove ci sono anche oggi.
Molti giovani hanno paura di impegnarsi: non credono nella possibilità del vero amore e della continuità dei sentimenti.
Come trovare il modo di dire loro che la famiglia è possibile, che siamo capaci di un amore fedele e gratuito, se mettiamo in campo la voglia di impegnarci in due per un’avventura che deve essere confermata e vissuta ogni giorno?
Sarà un amore capace di trasformarsi, con il tempo, in vera accettazione reciproca, in sostegno, in un atteggiamento di benevolenza e pazienza verso l’altro, bisognoso di tutti e due per realizzarsi.
La Famiglia di Nazareth, allora, diventa punto di riferimento per ogni nostra famiglia, ma anche per lo stile “familiare” che Dio ci chiede di costruire e diffondere nella comunità cristiana e nella società.