DI FRONTE ALLA MORTE:
SOLIDARIETA’ E AMORE!
Dopo la celebrazione gloriosa di tutti i Santi, la Chiesa pellegrina sulla terra vuole ricordare tutti i suoi figli che hanno lasciato questo mondo e sono morti in Cristo: così facciamo memoria del comune destino mortale e rinnoviamo la convinta speranza in Gesù Cristo risorto, vincitore della morte e pegno sicuro di vita eterna. La preghiera di suffragio per i defunti, e in modo speciale l’offerta del sacrificio eucaristico, sono segni luminosi della “comunione dei santi” e della carità che lega i fedeli al di là della drammatica separazione rappresentata dalla morte: la pietà per i defunti non è semplice ricordo e venerazione, ma costituisce in Cristo un autentico atto di solidarietà e di amore.
La preghiera della Chiesa trova il suo unico fondamento nel mistero pasquale di morte e risurrezione e, quindi, la liturgia di quest’oggi non può essere che una celebrazione “pasquale”, sperimentando la vita nuova che Cristo comunica ai suoi.
Quando tutta la nostra vita, la nostra persona, ma questo vale anche per una comunità e per la Chiesa tutta, si decide a un affidamento al Signore senza più riserve di sé, senza più nulla da difendere, senza più diffidenze e paure, senza mura e baluardi… allora essa abita lo spazio della resurrezione. E allora conosce l’amore e la speranza, l’audacia e la libertà evangeliche, quelle che Gesù stesso ha vissuto.
Affidandosi al Padre egli non respinge da sé chi viene a lui, non rigetta, non si difende dagli altri, ma accoglie.
Una vita così vissuta, una vita in cui uno smette di voler fare la propria volontà, ma cerca di fare quella del Signore, è una vita libera, una vita che integra la morte e la trasforma in amore, che è forza di resurrezione. Credere, aver fede in Gesù Cristo, significa fare dell’amore il luogo in cui la morte viene messa a servizio della vita, e anzitutto della vita degli altri!
C’è una morte vitale che vivifica la nostra vita mortale.