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Che cosa cercate? 14/01/2024

CHE COSA CERCATE ?

14 Gennaio 2024

Sono le prime parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni (1,38) e costituiscono ancor oggi la prima domanda rivolta a chiunque vuole mettersi al seguito di Gesù.
Una fede che nasce senza ricerca è una fede nata morta: un trascinarsi passivamente e fiaccamente dietro ad una tradizione, ad una abitudine… a qualcosa che “si è sempre fatto così…
Chi decide in cuor suo di seguire il Signore è uno che cerca qualcosa… o meglio: Qualcuno!
Al seguito di Gesù matureranno i rapporti umani, i legami di conoscenza autentica, una condivisione quotidiana della vita, una fraternità realmente vissuta.
Seguire Gesù per “dimorare” insieme, per vivere una vita insieme, per condividere il destino.
Gesù, come ha risposto ai primi discepoli, ci dice: “Venite e vedrete!”. È un invito, un impegno e una promessa.
I primi discepoli andarono e videro dove Gesù dimorava e… rimasero con Lui.
Queste semplici parole racchiudono tutto il senso della vita cristiana: andare con Gesù, dimorare dove Lui abita e rimanere con Lui.
Nessuna adesione è esente da cadute e contraddizioni, ma il Signore è fedele e il suo amore non viene meno: possiamo contare su di Lui!
Per riconoscere Dio che passa non basta guardare, occorre fissare lo sguardo, fermarsi lungamente.
Signore, vienici incontro e ti seguiremo !

Cieli aperti per un dialogo d’amore 07/01/2024

CIELI APERTI PER UN DIALOGO D’AMORE

7 Gennaio 2024

La Festa del Battesimo di Gesù, che segna la conclusione del Tempo di Natale e l’inizio del Tempo Ordinario, continua il senso dell’Epifania, cioè vuole aiutarci a riconoscere il Signore che si “manifesta”: in particolare siamo invitati a riconoscere che Dio ci è Padre e che essere cristiani ci impegna a vivere da suoi figli, nello stile dell’umiltà e della benevolenza praticato da Cristo.
Seguiamo Gesù sulle rive del Giordano dove, prima di iniziare la sua missione, si mette in fila con i peccatori, tra un popolo che cerca Dio riconoscendo il loro bisogno di conversione. Il Figlio di Dio continua il suo cammino di svuotamento per divenire totalmente figlio dell’uomo, che carica sulle sue spalle il peccato del mondo. E così i cieli si aprono e Dio ritorna a parlare con l’uomo.
Chi non crede pensa che il cielo sia vuoto e Dio lontano, se c’è…
I credenti pensano che il cielo sia abitato…
I cristiani credono che il cielo si sia aperto e Dio si sia fatto vicino nel suo Figlio.
Poiché abbiamo ascoltato la sua voce, voce amorosa di un Padre che rivela il Figlio, osiamo dire: Padre nostro…!
Padre d’immensa gloria,
tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo
il tuo Verbo fatto uomo,
e lo hai stabilito luce del mondo
e alleanza di pace per tutti i popoli:
concedi a noi che oggi celebriamo
il mistero del suo battesimo nel Giordano,
di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto,
in cui il tuo amore si compiace.

Capaci di fare famiglia! 31/12/2023

CAPACI DI FARE FAMIGLIA!

31 Dicembre 2023

La Parola di Dio oggi ci presenta anzitutto il patriarca Abramo che forma una famiglia con la moglie Sara e l’Evangelista Luca ci fa conoscere la famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe… una famiglia molto simile alle nostre: i problemi sono concreti: povertà, emigrazione, disagi, incomprensioni.
Gesù nasce in una vera famiglia: nasce da una donna e trova un uomo che lo accudisce come padre… insieme lo allevano, lo educano e lo avviano alla vita. Non nasce nel palazzo di un re, ma in una famiglia del popolo, nella casa di un artigiano.
La Chiesa, contemplando la Santa Famiglia, ci invita a pregare e a riflettere a partire dalle nostre famiglie: quante problematiche e quante prove ci sono anche oggi.
Molti giovani hanno paura di impegnarsi: non credono nella possibilità del vero amore e della continuità dei sentimenti.
Come trovare il modo di dire loro che la famiglia è possibile, che siamo capaci di un amore fedele e gratuito, se mettiamo in campo la voglia di impegnarci in due per un’avventura che deve essere confermata e vissuta ogni giorno?
Sarà un amore capace di trasformarsi, con il tempo, in vera accettazione reciproca, in sostegno, in un atteggiamento di benevolenza e pazienza verso l’altro, bisognoso di tutti e due per realizzarsi.
La Famiglia di Nazareth, allora, diventa punto di riferimento per ogni nostra famiglia, ma anche per lo stile “familiare” che Dio ci chiede di costruire e diffondere nella comunità cristiana e nella società.

Il Signore è con noi 24/12/2023

“Il Signore é con noi!”

24 Dicembre 2023

Il saluto che ci accoglie ad ogni celebrazione non è solo un augurio, ma è una realtà: il Signore è con noi, con ciascuno di noi e con la nostra Comunità!
È veramente l’Emmanuele, il Dio-con-noi!
Renderci conto di questa presenza, di questa compagnia non può che riempirci di consolazione e di pace…
ma se ci pensiamo meglio, forse nasce in noi anche un po’ di timore, proprio come è successo a Maria il giorno della annunciazione: cosa vorrà da me questo Dio che prende l’iniziativa e mi viene incontro?
Ed è così che scopriamo che Dio vuole la nostra collaborazione per salvare il mondo; vuole la nostra disponibilità per poter nascere ancora in mezzo agli uomini; chiede a ciascuno di noi di diventare “grembo” accogliente in cui egli possa ancora venire al mondo per essere la luce degli uomini.
Se questo ci spaventa e ci inquieta, Egli ci ripete, come a Maria: Non temere! Nulla è impossibile a Dio.
Per noi “Natale” non è un “giocare a Cristo che nasce”, una nostalgia del passato, un moto di sentimenti; non siamo gli spettatori di una sacra rappresentazione, ma prendiamo parte ad un mistero: viviamo l’intervento di Dio in nostro favore.
Partecipare all’Eucaristia in questi giorni di festa e poi ogni Domenica significa partecipare in modo sacramentale al “mirabile scambio” che ci ha redenti; vuol dire assumere un nuovo stile di vita: la vita dei figli di Dio, che con i fatti della loro buona volontà, e non solo a parole, danno “gloria a Dio e pace agli uomini”. 

Siate sempre lieti! 17/12/2023

SIATE SEMPRE LIETI !

17 Dicembre 2023

Fratelli, siate sempre lieti,
pregate ininterrottamente,
in ogni cosa rendete grazie!” (dalla seconda lettura: 1 Ts 5,16-24)
Non può capire e vivere l’Avvento chi non attende il Signore, chi è stordito e distratto dalla preoccupazione per sè stesso; ma nemmeno chi ha paura ed è nella disperazione è entrato nello spirito dell’Avvento, perché sapere che il Signore è vicino, anzi è già in mezzo a noi, non può che riempirci di gioia, di consolazione e di pace.
Questa terza Domenica del nostro cammino verso il Signore che viene, vuole essere proprio un invito insistente e caloroso alla gioia; una gioia, però, che non è ingenua e superficiale, ma conosce la virtù della pazienza, che sa sperare senza scoraggiarsi, e senza false scuse sa portare quei frutti di carità e di giustizia che sono la vera liberazione attesa da tanti fratelli, vicini e lontani da noi, per i quali la nostra gioiosa speranza deve essere veramente un “vangelo”, una buona notizia.
A noi credenti è affidata la missione di essere testimoni non del male e di tutto ciò che non va nel mondo in cui viviamo, ma testimoni di speranza e di futuro, testimoni di un Dio innamorato dell’umanità e presente in mezzo a noi.
Gesù è nato povero, è nato tra i poveri, per portare un messaggio di speranza e di consolazione.
Andiamogli incontro con la nostra fede, non vergogniamoci di dichiarare la nostra speranza e disponiamoci ad accoglierlo con la carità concreta verso gli altri.

Preparare la via 10/12/2023

PREPARARE LA VIA

10 Dicembre 2023

La profezia di Isaia che ci raggiunge in questa seconda Domenica di Avvento è ambientata in un luogo desertico… il deserto è esperienza di esodo, di viaggi senza sicurezze e garanzie, luogo di prova, di speranza, nella fatica del cammino…
Per noi, oggi, “fare deserto” significa che il silenzio abbia il primato e la prevalenza sul “rumore” delle nostre idee, per ascoltare una Voce che ci pro-voca, per ripensare le nostre scelte, la nostra vita…!
Ma non possiamo non pensare ai tanti – donne, uomini, bambini – che attraversano effettivamente dei deserti, in viaggi che spesso durano mesi e anni, alla ricerca di un luogo dove abitare e vivere… oppure in esperienze di sofferenza e di dolore che sembrano interminabili…
Giovanni il Battista ci invita a “preparare la via del Signore”…! … tocca a noi prepararla percorrendola con Lui, consapevoli che la via si fa con l’andare e il cammino si fa camminando…! … tocca a noi “rendere diritti i suoi sentieri”, sentieri che abbiamo interrotto, reso tortuosi, impraticabili, talvolta sbarrati. Siamo uomini fatti per andare avanti, per incontrare Qualcuno. Ma “chi” aspettiamo? Quali sono i desideri che riempiono la nostra vita? Cosa ci manca? E, soprattutto “Chi ci manca?”
La liturgia dell’Avvento ci dice che Dio viene, giorno per giorno, continuamente… ci aiuta, ci scuote, ci apre gli occhi, è alla porta della nostra casa… ci porta una lieta notizia: è Lui che può veramente offrirci la gioia, la fiducia, la felicità, la serenità!

Egli è Venuto! Viene! Verrà! 3/12/2023

EGLI E’ VENUTO! VIENE! VERRA’!

3 Dicembre 2023

Ogni uomo, grazie alla fantasia, alla creatività e al pensiero è proiettato verso il futuro. Se ci guardiamo attorno, saremmo tentati di lasciarci afferrare dal pessimismo, dall’angoscia, dalla paura..
Il Profeta Isaia ci invita ad invocare il nostro Dio perché noi non siamo capaci di salvarci da soli”.
Forse siamo stati distratti, non abbiamo vegliato, non l’abbiamo atteso, abbiamo preso sonno. Ma non è così. Dio viene e continua ad amare il mondo. Niente è impossibile!
L’attesa del padrone di casa che sta per tornare è quella di un ospite che porta bontà e misericordia, giustizia e dignità.
Dobbiamo stare svegli allontanando la paura, il timore, l’angoscia.
Ora è nuovamente Avvento e il nostro Dio ci verrà incontro, si renderà visibile, scenderà tra noi poter stare con noi.
Proviamo a fissare lo sguardo del nostro cuore su Gesù Maestro:
è lui il Figlio di Dio che si è fatto uomo 2000 anni fa;
è lui il Signore della storia che porterà a compimento il Regno del Padre alla fine dei tempi;
è lui il Compagno di viaggio che ci chiede di essere riconosciuto ogni giorno nella vita della Chiesa e nel fratello che ci vive accanto.

Tempo di Avvento

Si tratta di un Tempo che invita «ad alzare lo sguardo e ad aprire il cuore per accogliere Gesù», ha spiegato papa Francesco. E aveva aggiunto: «In queste quattro settimane siamo chiamati a uscire da un modo di vivere rassegnato e abitudinario, e ad uscire alimentando speranze, alimentando sogni per un futuro nuovo».
All’inizio del nuovo anno liturgico siamo invitati ad attendere il Signore positivamente, egli viene certamente, prepariamoci a questo incontro! Siamo chiamati a:
1) dedicare tempo al Signore (a cominciare dall’ascolto della Parola)
2) dedicare tempo a noi stessi (riflettere, leggere, discernere).
3) dedicare tempo alla carità verso i fratelli più soli e feriti.

Un re affamato, assetato, ammalato, straniero 26/11/2023

UN RE AFFAMATO, ASSETATO, AMMALATO, STRANIERO

26 Novembre 2023

A compimento dell’Anno Liturgico celebriamo Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo!
La prima lettura ci annuncia che è lo stesso Signore Dio a prendersi cura del proprio gregge disperso, andando alla ricerca della pecora perduta, fasciando quella ferita, curando quella malata…!
Attraverso l’Evangelista Matteo, Gesù chiama noi, oggi, a diventare pastori, prendendoci cura dell’affamato, dello straniero, del migrante, dell’ammalato e del carcerato.
Gesù ci dà le “istruzioni” per vivere l’amore in modo vero e pieno, come quello di un padre o di una madre… un amore perfetto: l’amore per i più svantaggiati!
Un amore che non chiede nulla in cambio, quindi gratuito! … che è capace di chinarsi sulle ferite, quindi compassionevole! … un amore che non tiene conto della bontà o la malvagità della persona: un amore misericordioso!
L’amore all’affamato, all’assetato a chi è nudo, all’ammalato, allo straniero non è qualcosa di naturale: è un dono che si riceve e che va accolto e condiviso. Amo perché sono stato amato, perché ho ricevuto l’amore.
Queste opere di misericordia vanno praticate in famiglia, nel vicinato, nel lavoro, nella scuola: portano sollievo a chi è nel bisogno, curano le ferite di chi ci sta accanto… rendono migliore la nostra convivenza sociale ed ecclesiale!
Il Vangelo odierno ci assicura che entreremo nel Regno di Dio solo se saremo entrati nella vita e nella casa di chi soffre e piange.
Non ci viene chiesto di compiere miracoli ma di prenderci cura.
Sapendo mettere in atto quotidianamente queste opere di carità vedendo in tutto e in tutti il Signore che è venuto a servirci e che vuole insegnarci a servire perché Regnare è servire… e… servire è regnare!
Questa Domenica è la SOLENNITA’ DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO, compimento dell’Anno Liturgico.
Il sapere che Egli “regna” ci riempie di consolazione e di speranza, perché sappiamo che Egli è il principio e la fine di tutte le cose, colui che ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue e ha fatto di noi il popolo di Dio.
Questa consolazione diventa precisa consapevolezza: se Gesù ha “regnato” mettendosi a servizio degli altri, anche il nostro impegno a far crescere il Regno di Cristo deve passare attraverso il dono gratuito e generoso di noi stessi.

Siamo animati dalla fiducia o dalla paura? 19/11/2023

SIAMO ANIMATI DALLA FIDUCIA O DALLA PAURA?

19 Novembre 2023

Anche questa Domenica, Gesù, attraverso l’Evangelista Matteo ci pro-voca alla responsabilità: un tale, prima di partire per un viaggio, consegna ai suoi servi tutti i suoi beni, dimostrando di aver fiducia in loro.
Che fiducia!
Gesù, che aveva già consegnato il suo Vangelo, aveva già lavato i piedi anche a chi lo avrebbe tradito, rivolgerà il suo sguardo a Pietro che lo rinnegherà, offrirà il perdono ai suoi uccisori…
Gesù non fa preferenze: a ciascuno dona in modo diverso, in base al compito che affida.
Alcuni di noi coltivano ancora l’idea di un Dio severo e lontano dalla quotidianità… di un padrone che vuole indietro quanto ci ha donato.
Il desiderio di Dio, invece, è che ogni uomo possa vivere la vita in pienezza: egli è uno che dona tutto ciò che possiede… lo dona nelle mani di altri per possederlo gelosamente, ma affidarlo gratuitamente!
Nella vita noi possiamo vivere con la paura di sbagliare, di fare brutta figura, poiché, sotto sotto non ci fidiamo di Dio e degli altri… oppure possiamo riconoscere la fiducia che Dio ha per noi e imparare ad averla per gli altri…!
Ognuno è talento di Dio per gli altri.
Lo può dire lo sposo alla sposa, lo può dire l’amico all’amico: sei tu il mio talento ! Cos’altro possiamo donare? Un aiuto concreto a chi è nel bisogno, un sorriso a chi è triste, una parola di conforto a chi è nella prova.

Per vigilare è importante… amare! 12/11/2023

PER VIGILARE È IMPORTANTE… AMARE!

12 Novembre 2023

Per tre Domeniche saremo raggiunti da brani biblici che ci aiutano a riflettere sulle prospettive ultime della nostra vita.
Il Vangelo di questa settimana è la conosciutissima parabola delle Dieci vergini invitate ad una festa di nozze.
Cinque di loro agiscono in modo “stolto” (senza amore) e cinque in modo saggio (appassionate all’incontro). Questi atteggiamenti sono gli stessi di chi costruisce la propria casa sulla sabbia o sulla roccia.
Nell’andare incontro allo sposo le vergini stolte si accorgono di non avere olio a sufficienza. Che fare?
L’olio delle vergini sagge non può essere prestato: nessuno può amare al posto di un altro!
Come avere l’olio per tenere accesa la lampada della nostra fede per andare incontro allo sposo? Si tratta di alimentare dentro di noi l’amore per il Signore, sostenuti dalla preghiera, dai sacramenti, dalle lacrime versate, dagli abbracci degli amici, dalla fede in Colui che è Risorto.
Può capitare che la nostra fede si assopisca, che ci siano dei periodi di stanchezza e di fatica… quanto possono essere lunghe certi notti…!
Per far risplendere la Luce occorre operare il bene, amando sempre e comunque, spargendo intorno bellezza, pace, giustizia.
Signore, non sappiamo né il giorno né l’ora, ma desideriamo accoglierti con le lampade accese ed entrare con te nella sala del banchetto nuziale.