Tutti gli articoli di Flavio Dal Lago

Mese di Maggio — S. Messe in Contrada

MESE DI MAGGIO  S. MESSE IN CONTRADA

6 Maggio    Lunedì         Capitello Rondole        ore 20:30
7 Maggio    Martedì        Parco S. Valentino       ore 20:30
8 Maggio    Mercoledì    Fattoria Massignan       ore 20:30
9 Maggio    Giovedì       Cavecchie Paccanaro   ore 20:30

Mese di Maggio — Rosario in Contrada

MESE DI MAGGIO ROSARIO IN CONTRADA

1 Maggio Mercoledì Apertura mese di maggio Ore 20:30 via Cantarella presso VOLCAR

S. Michele:
Scarantello                                            Mercoledì ore 20:15
Fam. Ugo Molon      Via Lamarmora        Venerdì ore 20:15
Fam Carlotto             Via Gentile              Giovedì ore 20:15
Casa Natale S. M. Bertilla:    Dal Lunedì al Venerdì ore 20
Madonna dei Prati:
Fam. Zeno      Via Albinoni         Lunedì e Giovedì ore 20:30
                       Vicolo Madonna   Martedì ore 20
S. Stefano:
                      Chiesa        Ogni Mercoledì ore 19
Capitello S. Teresa           Dal Lunedì al Venerdì ore 20:30
Capitello Rondole             Dal Lunedì al Venerdì ore 20:30
Corte Pilla Brendolan        Martedì e Giovedì ore 20
Fam. De Guio Ernestina Mercoledì ore 20:30 a partire dal 8 maggio.
S. Vito:
Corte Menon Preato      Mercoledì ore 20      a partire dal 8 maggio

N.B. Nei luoghi dove si prega il Rosario di Mercoledì si inizia dal 8 Maggio

Rimanere in Lui accogliendo le potature 28/04/2024

RIMANERE IN LUI ACCOGLIENDO LE POTATURE

28 Aprile 2024

Gesù Risorto prosegue la conversazione con noi parlandoci di un agricoltore, IL PADRE, di una vite vera, GESU’, dei discepoli, I TRALCI.
I tralci che non portano frutto il vignaiolo li taglia e quelli che portano frutto li pota perché portino “molto frutto”, “più frutto”.
Sembra proprio che la libertà di amare dipenda da quanto sappiamo perdere e rinunciare. Potare è un gesto che provoca “una lacrima” della linfa.
Può capitare ad ognuno di noi di trovarsi in tante situazioni  che non capiamo e che ci lasciano incerti, smarriti.
Quando ci sentiamo così è importante riuscire a chiedersi:
È forse una potatura, un taglio dell’agricoltore?  È il taglio di una situazione vecchia, sterile o negativa, per rinnovarmi a vita nuova? È una potatura da cose che rischiano di appesantire, di ingombrare e, alla fine, mi rendono meno libero di essere amato e di amare?
Non è facile e non c’è una risposta semplice ed immediata ma vale la pena di fermarci ed interrogarci.
Il Vangelo ci chiede di aver fiducia nell’opera dell’agricoltore, IL PADRE.
GESÙ, la vite, soffre con noi per la potatura, per il taglio. Non ci lascia soli !
Dio non ci chiede tanti sacrifici o penitenze fini a se stessi, ma di saper orientare la nostra vita a produrre i frutti buoni del Vangelo: l’accoglienza (di Dio e degli altri), la benevolenza, la pazienza, il perdono, la generosità, la fedeltà…!

Rogazioni

ROGAZIONI

Giro” del nostro Piccolo Mondo Contemporaneo: la Comunità cristiana fin dall’antichità ha caratterizzato i giorni che precedono immediatamente la solennità dell’Ascensione del Signore con delle preghiere insistenti (“Rogazioni”) per i frutti della terra, la clemenza delle stagioni, l’incolumità nel lavoro dell’uomo…

Quest’anno l’Ascensione sarà Domenica 12 maggio e la nostra Unità pastorale vorrebbe recuperare la modalità tradizionale della preghiera di “rogazione” che prevedeva il cammino processionale verso i confini dei territori parrocchiali.

Pertanto sarebbe nostra intenzione, nella giornata di sabato 11 maggio tra le ore 9 e le ore 18, realizzare un percorso pedonale che parta dalla chiesa arcipretale di S. Michele (ore 8:30 preghiera delle Lodi) e arrivi a quella parrocchiale di S. Stefano (ore 19 S. Messa festiva) dopo aver circoscritto gran parte del territorio comunale.

Pubblicazioni matrimoniali

PUBBLICAZIONI MATRIMONIALI

Chiedono di celebrare il Sacramento del Matrimonio:

Luca Rigolon (1991) di Brendola e Veronica Scapin (1993) di Peschiera dei Muzzi (Sovizzo);

Nicolò Girardini (1992) di Vicenza e Alice Bertocco (1993) di Brendola (Madonna dei Prati).

Il buon pastore 21/04/2024

IL BUON PASTORE

21 Aprile 2024

Il tratto specifico che caratterizza Gesù è quello di dare la vita per gli altri. Mentre noi siamo portati, più o meno, a tenerci stretta la nostra vita, Gesù dice: Io sono il buon Pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre”.
La buona notizia è che qualunque sia la nostra vita, così insignificante, così anonima, talvolta triste, noi sappiamo che essa riposa in Gesù come Gesù riposa nel Padre.
Il Vangelo di oggi ci invita ad essere pastori cioèprenderci cura”. Significa aver cura anzitutto di noi stessi: avere pazienza con sé, saper aspettare, non essere duri con se stessi.
E poi: essere pastori per gli altri!
Tutto ciò che vive ha bisogno di cura, di amore, di protezione, di dedizione, ogni giorno.
A cosa siamo chiamati? Ad essere pastori degli altri dei mariti, delle mogli, dei figli, degli amici, dei colleghi di lavoro,
In fondo tutti possiamo essere pastori: tutti abbiamo un qualche ruolo di responsabilità… il parroco guida i suoi fedeli, il genitore guida i suoi figli, il datore di lavoro guida i suoi dipendenti, l’insegnante i suoi alunni… l’amico guida l’amico…!
Essere buon pastore significa porre attenzione alle persone, non umiliarle, non esigere di sapere sempre tutto.
Essere buon pastore significa guidare… andare al passo del più debole e fragile… prendere in braccio o sulle spalle gli affaticati… trovare pascolo per gli affamati… soccorrere chi si ferisce… cercare chi si perde…!

Un mondo nuovo è cominciato 14/04/2024

UN MONDO NUOVO E’ COMINCIATO

Sono giorni difficili per i discepoli, pieni di paura e di delusione. Gesù in persona si presenta loro e chiede di essere toccato:
Sono proprio io, toccatemi e guardatemi”.
Un invito inaspettato e spiazzante: “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!”
Come ogni corpo porta in sé le tracce dell’esistenza, anche le mani, i piedi e il costato di Gesù portano i segni della sua vita crocifissa.
Gesù, di fronte agli occhi increduli dei suoi amici, va oltre e dice: “Avete qui qualcosa da mangiare?”
Gesù vuole rivivere i momenti di ospitalità, di convivialità gioiosa, di amicizia, confidenza, intimità, che erano il suo modo di stare in mezzo a loro e alla gente.
La “Buona Notizianon è solo che un morto è ritornato in vita, ma che il Figlio di Dio che ha donato la vita per amore sulla croce, ha sconfitto la morte e che il suo amore ha fatto esplodere di vita il sepolcro!
Per un’intera vita cerchiamo certezze e quando il Signore ce ne dà una noi, spesso, reagiamo con la paura. Siamo così abituati alle cose negative che quando ci succedono quelle positive ci domandiamo immediatamente quanto poco durerà.
Quando siamo troppo felici possiamo pensare che tutto sia “troppo bello per essere vero”.
È proprio così: ci sentiamo più tranquilli davanti al Crocifisso che davanti al sepolcro vuoto.
Gesù Risorto invita tutti noi a credere, ad annunciare che Lui è vivo e che noi siamo discepoli di un Dio innamorato della nostra umanità!
Diffondiamo a tutti, in famiglia, al lavoro, a scuola, per strada, al mercato, questa Bella Notizia!

Credere senza aver visto 7/04/2024

CREDERE SENZA AVER VISTO

7 Aprile 2024

Gli amici di Gesù, una povera comunità di peccatori, sono tristi e hanno paura perché Gesù non è più con loro.
Il loro maestro è stato ucciso, appeso alla croce. La loro storia è triste: il tradimento da parte di Giuda, il rinnegamento di Pietro, l’abbandono da parte di tutti gli altri ….
Forse si stanno rimproverando l’un l’altro la mancanza di coraggio, di fedeltà. Eppure Gesù risorto si rende presente proprio in questo “cuore” della loro situazione personale e comunitaria.
Gesù, per prima cosa, senza aspettare le loro spiegazioni e le loro scuse, dona loro la pace mostrando le ferite, il segno dei chiodi, della lancia. Quelle ferite nel corpo sono state inflitte lungo tutta la sua vita, dal rifiuto dei suoi, dall’incomprensione di molti, dall’abbandono dei suoi amici, soprattutto nell’ora impegnativa della passione.
E’ proprio vero: l’amore ci rende vulnerabili perché più si ama e più si è esposti alla sofferenza, alla compassione.
Ora Gesù risorto viene lui stesso a cercare i suoi discepoli ed amici: egli ha ancora fiducia nei suoi; loro, invece, faticano a credere.
Non danno fiducia a Pietro, a Giovanni, alle donne. Tommaso, “gemello” di tutti noi, vuole vedere, toccare …..!
E noi come ci poniamo davanti a Gesù risorto?
Accogliamo l’invito di Gesù che ci dice: “ Non essere incredulo, ma credente”
Dove c’è la fede, allora, giunge anche il perdono e la pace.