Tutti gli articoli di Flavio Dal Lago

CHIESA DI VICENZA: DIVENTA CIO’ CHE SEI!

CHIESA DI VICENZA: DIVENTA CIO’ CHE SEI!

DALL’ASSEMBLEA DIOCESANA DI SABATO 8 FEBBRAIO

Sabato 8 febbraio il Palazzetto dello Sport di Schio ha ospitato circa 1500 rappresentanti di tutte le realtà ecclesiali della nostra Diocesi, convocati in Assemblea per una tappa nel cammino sinodale della nostra Chiesa: dalla nostra Unità Pastorale eravamo una ventina, sorpresi e coinvolti dal clima di entusiasmo e partecipazione che i giovani animatori delle precedenti Assemblee vicariali hanno saputo creare e tener vivo per tutta la giornata.
Ci è stato presentato il progetto di “gemellaggio” tra Unità Pastorali che nel prossimo futuro riorganizzerà la presenza della Chiesa nel territorio: le nostre Parrocchie saranno chiamate a collaborare più strettamente con quelle di Sarego, Meledo e Monticello di Fara, che da qualche anno formano una Unità Pastorale.
Abbiamo poi accolto le nuove indicazioni per promuovere in mezzo a noi i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato e per rafforzare e valorizzare il ruolo indispensabile dei Gruppi Ministeriali.
Il Vescovo Giuliano ci ha esortati a “diventare” ciò che “siamo già” in forza del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia: non tanti singoli che vivono secondo le loro convinzioni, ma una Comunità di fratelli e sorelle nella quale il Signore Risorto continua ad essere presente e a far crescere il Regno di Dio in mezzo all’umanità di oggi!

Avere fiducia 16/02/2024

AVERE FIDUCIA:
DECENTRARSI DA SE’ STESSI
PER AFFIDARSI ALL’ALTRO E AGLI ALTRI

Nella liturgia di questa Domenica ci sentiamo dire “se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede … ma Cristo è risuscitato dai morti !”; è questo il senso del nostro ritrovarci e del nostro pregare insieme: Cristo è risorto e con la sua risurrezione ha rinnovato la vita dell’uomo!
È un rinnovamento radicale, che permette a ciascuno di noi e alle nostre comunità di liberarsi dal ripiegamento egoistico e presuntuoso in sè stessi, per vivere come Cristo, interamente rivolti al Padre e ai fratelli.
Gesù afferma che è necessaria una scelta di campo, un’opzione che in definitiva è tra l’autosufficienza e la fiducia nel Signore, ovvero tra l’idolatria e la fede: questo dice Geremia (Prima Lettura) con la polarità tra chi confida nell’uomo e chi confida nel Signore, e questo dice il Vangelo che mette a confronto chi è povero (e dunque affamato e afflitto) e chi è ricco (e dunque sazio e gaudente).
Porre la fiducia “nel Signore” implica un processo di spogliamento, di disarmo, cioè un cammino di verità nei confronti di se stessi. Un far cadere le maschere con cui non solo ci illudiamo di essere forti, ma pensiamo anche di poter esorcizzare la morte. E l’atto di fiducia si configura come paradossale: la propria saldezza la si trova in un movimento che ci decentra da noi stessi. L’atto di fiducia ha una struttura pasquale, implica una morte a se stessi per trovare vita e saldezza in altri da sé. La Parola che ascoltiamo insieme, e il Pane di Vita che spezziamo tra di noi sono l’espressione di questo nuovo stile di vita: essere felici, contenti, non perché pensiamo solo a noi stessi, ma perché anche in mezzo alle prove della vita, Dio e i fratelli sono la nostra famiglia.

Un incontro che cambia la vita 9/02/2025

UN INCONTRO CHE CAMBIA LA VITA

Anche se andiamo in chiesa per nostra libera scelta…, anche se ci sembra di essere bravi cristiani perché facciamo il nostro dovere, dobbiamo riconoscere che il primo a prendere l’iniziativa è stato il Signore: è lui che ci ha scelti e amati da sempre! È lui che ci ha chiamati a conoscerlo e a seguirlo! È lui che sale continuamente sulla barca della nostra vita e ci permette una navigazione serena e una pesca abbondante…
L’incontro con il Signore è un’esperienza pasquale, un’esperienza di morte che fa approdare a una nuova vita… o a una nuova fase della vita!
Si tratta di un passaggio, di una iniziazione…! Isaia si dispone a essere inviato dal Signore nella missione che gli affiderà; Pietro si vede trasformato da pescatore in pescatore di uomini. Così la vocazione-incontro si concretizza in un’esperienza esistenziale di “crisi”. E la crisi, quando evolve positivamente, diviene un nuovo assetto esistenziale (“Eccomi, manda me”: Is 6,8; “Sarai pescatore di uomini”: Lc 5,10).
Il nostro andare alla Messa Domenicale è la nostra risposta alla sua chiamata: ci rendiamo conto di non essere i migliori, i più bravi… anzi: tante volte la nostra vita lascia a desiderare… ma ci basta sapere che il Signore ci conosce e ci ama così come siamo: non si stanca di rivolgerci la sua Parola efficace e di nutrirci con il Pane di vita eterna.

L’incontro di 2 debolezza

L’INCONTRO DI DUE DEBOLEZZE

Poiché quest’anno il giorno 2 febbraio, celebrazione della Presentazione di Gesù al Tempio quaranta giorni dopo Natale, cade di Domenica, è questa festa – che in origine (e ancor oggi nelle Chiese orientali) si chiamava Hypapante (“l’incontro”) – che viene ricordata dalle letture bibliche della liturgia eucaristica e, in particolare, dal brano evangelico di Luca 2,22-40.
Dopo le Domeniche in cui la liturgia ci ha condotto a contemplare il Gesù che fu battezzato da Giovanni e che, “circa trentenne” (Lc 3,23), iniziò il suo ministero e insegnava con autorevolezza nella sinagoga di Nazaret (Lc 4,16-21), ora siamo ricondotti al Gesù che, ad appena quaranta giorni dalla nascita, viene portato al tempio dai genitori per essere presentato al Signore (cf. Lc 2,22).
Anche Giuseppe e Maria preparano la via del Signore: con la loro fede, con il loro amore, con la loro giustizia, con la loro obbedienza.
Il cuore dell’episodio evangelico, poi, è costituito dall’incontro tra il neonato e due persone anziane, Simeone, ormai prossimo alla morte, e Anna, di ottantaquattro anni. Come i genitori di Gesù, anche Simeone e Anna sono persone semplici, pure, umili, animate da una fede limpida.
Davanti a Dio, forse, abbiamo l’impressione di essere, pure noi, a mani vuote… In realtà Dio non chiede altro che un cuore umile e povero! Gesù è venuto a purificare i nostri cuori per offrirli insieme al suo sacrificio eterno.
La festa della Presentazione di Gesù al tempio collega il Natale con la Pasqua: ci invita a dare un altro sguardo al mistero di Gesù che si è fatto uno di noi: debole come ogni figlio d’uomo, povero tra i poveri, si lascia portare al tempio dai genitori e con questo gesto “religioso” fa il primo passo del suo sacrificio! Un sacrificio che lo porterà fino alla croce, dalla quale, risorto e vittorioso egli continua a ripeterci: Io sono la vita!“.
È proprio con questi sentimenti che la liturgia ci aiuta a vivere anche la GIORNATA PER LA VITA e la GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA: accorgendoci che in Gesù brilla quella luce che illumina ogni uomo e che rivela ogni persona come “tempio vivo” in cui Dio abita.

Alle famiglie che chiedono il battesimo per i figli

ALLE FAMIGLIE CHE CHIEDONO IL BATTESIMO PER I FIGLI

Venerdì 21 marzo inizierà la preparazione al Battesimo per le famiglie che vogliono che i propri figli diventino cristiani.
La celebrazione del Battesimo sarà possibile: sabato 19 aprile nella Veglia Pasquale – le Domeniche 27 aprile e 4 maggio.
È importantissimo segnalare quanto prima la propria intenzione alla Segreteria dell’Unità Pastorale (vedi prima pagina di questo bollettino).

Si parla di noi! 26/01/2025

SI PARLA DI NOI!

Quando ci riuniamo in assemblea per celebrare il Giorno del Signore, Cristo si fa presente in mezzo a noi e noi dovremmo essere capaci di riconoscerlo come il Salvatore della nostra vita.
Con la sua Parola efficace e il dono del suo Corpo e del suo Sangue, egli fa di noi una cosa sola, permettendoci di valorizzare i doni diversi con cui ha arricchito la nostra comunità. Nello stesso tempo ci provoca ad essere a nostra volta operatori di salvezza e di liberazione per i nostri fratelli, allargando attorno a noi la giustizia e la pace.
Non si contempla un passato tramontato, né si sogna un avvenire straordinario, ma si vive il tempo presente come luogo privilegiato della venuta del Signore.
Antico e Nuovo Testamento vengono resi attuali, vicini, se non si rimane attaccati alla lettera morta. In ogni pagina scopriremo presto o tardi di poter dire: «Qui si parla di noi! … io sono Adamo! … noi siamo gli apostoli sul mare! … noi ci troviamo precisamente, come Gesù, sulla via del Calvario e della risurrezione! In tal modo, mediante la Parola di Dio, noi veniamo lentamente a scoprire qual è la nostra vita agli occhi di lui, vale a dire nella sua dimensione profonda…».
La Parola che viene da Dio, di Dio possiede la potenza e l’efficacia. Essa interroga, provoca, consola, crea comunione e salva.

Questa “Domenica della Parola di Dio” voluta da Papa Francesco, vuole proprio aiutarci a riscoprire l’ascolto delle Scritture come un’esperienza che illumina, guida, sprona e sorregge la nostra vita personale e comunitaria. Siamo anche chiamati a vivere, nella preghiera e nel sostegno economico, la Giornata del Seminario, proprio con la viva preoccupazione che nella Chiesa vi siano sempre preti che rendono presente per i loro fratelli il Signore Gesù che offre la vita per il suo gregge e ne annunciano la Parola efficace…!

Non hanno vino…!19/01/2025

NON HANNO VINO…!

Anche se andiamo in chiesa solo per abitudine o per dovere, dovremmo essere capaci di dare vita ad un clima di festa e di gioia! Festa e gioia perché sentiamo che in Gesù, Dio ha “sposato” il mondo intero, ha voluto unirsi agli uomini con un rapporto di amore e di fedeltà; e di questo dovremmo essere molto contenti!
In tutte le celebrazioni il Signore conferma il suo amore appassionato per noi: ci rivolge la sua Parola e ci offre la sua vita nel Corpo e Sangue di Gesù, con una generosità e una sovrabbondanza gratuita che bene sono rappresentate dai 600 litri del vino buono donato da Gesù a Cana di Galilea, nella festa di nozze dove lui si presenta come l’autentico Sposo dell’umanità!
Lasciamoci coinvolgere da questo amore fedele e generoso: lasciamoci “sedurre” da Dio e permettiamo allo Spirito Santo di agire in noi con la sua forza, che ci unisce tra di noi e con il Signore! Sarà questo il modo migliore per vivere anche la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani.
Il tema di quest’anno si ispira al racconto della risurrezione di Lazzaro nel Quarto Evangelo: Credi tu questo? (Giovanni 11,26). Le preghiere e le riflessioni sono state preparate dai fratelli e dalle sorelle della Comunità monastica di Bose (Biella).
Il 2025 segnerà il 1.700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico, svoltosi a Nicea nel 325: un’occasione unica per riflettere e celebrare la fede comune dei cristiani, così come è stata espressa nel Credo formulato in quel Concilio e che ripetiamo ancor oggi ogni Domenica. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2025 è un invito ad attingere a tale eredità comune e ad approfondire la fede che unisce tutti i cristiani.

Battezzati: immersi in Cristo stupiti del suo stile di vita! 12/01/2025

BATTEZZATI: IMMERSI IN CRISTO STUPITI DEL SUO STILE DI VITA!

La Festa del Battesimo di Gesù, che segna la conclusione del Tempo di Natale e l’inizio del Tempo Ordinario, continua il senso dell’Epifania, cioè vuole aiutarci a riconoscere il Signore che si manifesta“: in particolare siamo invitati a riconoscere che Dio ci è Padre e che essere cristiani ci impegna a vivere da suoi figli.
Il battesimoimmerge”, immette il cristiano nella vita in Cristo e lo incammina a vivere la propria esistenza come Gesù stesso ha vissuto, mettendosi alla scuola della pratica di umanità di Gesù di Nazaret.
È difficile credere ad un annuncio di salvezza quando la salvezza non è tangibile… vi è una fatica a credere anche perché la Parola impegna a un lavoro su se stessi: impegna ad abbassare le altezze che ostruiscono la vista e a spianare gli avvallamenti che ostacolano l’incontro, chiede di rompere con l’alterigia e l’orgoglio che impediscono di vedere la realtà in modo non deformato e chiede di uscire dagli abissi di depressione e disperazione che richiudono su se stessi e accecano.
Gesù si mostrerà dalle sue opere come Messia mite che narra un Dio che non strappa la zizzania dal campo dov’è seminato il buon grano, che attende i tempi di maturazione del seme e della crescita della pianta, che si oppone ai discepoli che vorrebbero che facesse scendere un fuoco dal cielo per consumare i samaritani che non lo hanno accolto. Gesù dirà di essere venuto a gettare un fuoco sulla terra (Lc 12,49), ma questo fuoco non deve bruciare né scorie, né peccatori, ma è il fuoco in cui Gesù stesso sarà immerso, battezzato: il battesimo in Spirito santo e fuoco ci sarà ma alla Pentecoste, quando Gesù sarà già passato attraverso la prova della passione e morte. Giovanni apre la strada, ma non comprende in pienezza Colui che viene dopo di lui. Anche noi, come Giovanni, dobbiamo stupirci di Gesù, dobbiamo restare sconcertati, dobbiamo ricevere luce per cambiare la nostra visione, il nostro sguardo.