Tutti gli articoli di Flavio Dal Lago

Resoconto – Giornata missionaria mondiale

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 

Domenica 19 ottobre, in occasione della raccolta di solidarietà con tutti i Missionari del mondo, nella nostra Unità Pastorale sono stati offerti 1240 €, già versati alle Pontificie Opere Missionarie.
Un grazie sincero a tutti per la bella generosità!

Pranzo solidale aperto a tutti

PRANZO SOLIDALE APERTO A TUTTI

La Caritas dell’Unità Pastorale invita tutti coloro che sono sensibili alle questioni dell’accoglienza e della solidarietà a partecipare al Pranzo Solidale che si terrà 16 novembre alle ore 12 presso la Casetta del Gruppo Sagra GS  Vo di Brendola.

L’iniziativa nasce dal desiderio di promuovere un momento di incontro e condivisione tra persone di diverse origini, culture e situazioni di vita, con l’obiettivo di rafforzare i valori dell’accoglienza, del dialogo, dell’armonia nelle relazioni e dell’inclusione.

Sarà un’occasione per vivere insieme un tempo di fraternità, ascolto e collaborazione, testimoniando che una comunità unita e solidale può costruire ponti di speranza e fiducia reciproca.

Confermare la partecipazione entro il 12 novembre  a questi contatti: 328 663 0333 / 3333583799

Giubileo: Rigenerazione della terra e speranza per l’umanità 9/11/2025

GIUBILEO: RIGENERAZIONE DELLA TERRA E SPERANZA PER L’UMANITA’

Giornata Nazionale del Ringraziamento

La celebrazione del Giubileo ci insegna ad essere grati per i doni che riceviamo e a non dimenticare mai che la terra è di tutti:
Dal Giubileo emergono alcune istanze che interpellano la nostra responsabilità, per dare segnali di speranza al nostro tempo. Un tempo di festa e di giusta discontinuità dal lavoro, che lo umanizzi e gli dia senso, dona speranza a tutti. Riposare ci rende umani, delimitare la pratica del lavoro apre spazi per vivere le relazioni con lo stesso Signore e con i fratelli per godere di questi beni e per rendere grazie a Dio. Recuperare il senso del Giorno del Signore, che ci vede riuniti per celebrare l’Eucarestia, e del riposo da ogni tipo di lavoro, anche in quello agricolo, permette ai cristiani di vivere e di far vivere nelle proprie aziende un tempo nel quale possono costantemente guardare i beni della terra con gratitudine e coltivare meglio le relazioni familiari e con le proprie comunità. Dona speranza la restituzione di dignità che scaturisce dall’anno sabbatico, perché ci fa volgere lo sguardo a tanti fratelli, soprattutto immigrati, che vengono sfruttati nel lavoro dei campi che non sempre si vedono riconosciuto giusto salario nel triste fenomeno del caporalato, forme di previdenza, tempi di riposo.
Anche ogni impegno che contrasta lo spreco alimentare è un modo per essere grati dei doni di Dio e di essere solidali con tanti fratelli che non hanno accesso a tanti beni.
Dal Giubileo viene una saggezza che può illuminare le buone pratiche agricole del nostro tempo, che vanno conosciute e condivise. Grazie ad essa possiamo abitare la terra dando speranza anche alle generazioni future, sapendo che il Signore benedice chi si prende cura delle sue creature.

LA COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO LA GIUSTIZIA E LA PACE

Una serata per Sammy Basso

UNA SERATA PER SAMMY BASSO

Dedicata all’inclusione e disabilità. Ospiti i genitori di Sammy.

Venerdì 14 novembre ore 20,30 Sala della comunità a Vo’ di Brendola. La serata sarà animata da momenti musicali.

Ingresso libero.

Di fronte alla morte: solidarietà e amore! 01/11/2025

DI FRONTE ALLA MORTE:
SOLIDARIETA’ E AMORE!

Dopo la celebrazione gloriosa di tutti i Santi, la Chiesa pellegrina sulla terra vuole ricordare tutti i suoi figli che hanno lasciato questo mondo e sono morti in Cristo: così facciamo memoria del comune destino mortale e rinnoviamo la convinta speranza in Gesù Cristo risorto, vincitore della morte e pegno sicuro di vita eterna. La preghiera di suffragio per i defunti, e in modo speciale l’offerta del sacrificio eucaristico, sono segni luminosi della “comunione dei santi” e della carità che lega i fedeli al di là della drammatica separazione rappresentata dalla morte: la pietà per i defunti non è semplice ricordo e venerazione, ma costituisce in Cristo un autentico atto di solidarietà e di amore.
La preghiera della Chiesa trova il suo unico fondamento nel mistero pasquale di morte e risurrezione e, quindi, la liturgia di quest’oggi non può essere che una celebrazione “pasquale”, sperimentando la vita nuova che Cristo comunica ai suoi.
Quando tutta la nostra vita, la nostra persona, ma questo vale anche per una comunità e per la Chiesa tutta, si decide a un affidamento al Signore senza più riserve di sé, senza più nulla da difendere, senza più diffidenze e paure, senza mura e baluardi… allora essa abita lo spazio della resurrezione. E allora conosce l’amore e la speranza, l’audacia e la libertà evangeliche, quelle che Gesù stesso ha vissuto.
Affidandosi al Padre egli non respinge da sé chi viene a lui, non rigetta, non si difende dagli altri, ma accoglie.
Una vita così vissuta, una vita in cui uno smette di voler fare la propria volontà, ma cerca di fare quella del Signore, è una vita libera, una vita che integra la morte e la trasforma in amore, che è forza di resurrezione. Credere, aver fede in Gesù Cristo, significa fare dell’amore il luogo in cui la morte viene messa a servizio della vita, e anzitutto della vita degli altri!
C’è una morte vitale che vivifica la nostra vita mortale.

La preghiera da forma alla vita 26/10/2025

LA PREGHIERA DA FORMA ALLA VITA: E’ L’INCONTRO SINCERO CHE FA FIORIRE L’ESISTENZA!

Preghiera e autenticità: questo il rapporto posto in luce dalla Parola di Dio di questa Domenica. Il Signore gradisce la preghiera del povero e dell’oppresso (Prima lettura dal libro del Siracide) e accoglie la preghiera del pubblicano che si proclama peccatore davanti a lui (Vangelo). Vi è una fiducia in se stessi, un credersi giusti, che rende non accetta la preghiera del fariseo al tempio, così come vi è la possibilità di un culto che è solo una farsa, una burla, anzi, un atto criminale, perché commisto a ingiustizia ed empietà. Nella preghiera si riflette e si svela l’autenticità o la falsità di ciò che si vive e delle  persone che siamo.
L’effetto trasformativo della preghiera al tempio si manifesta nel pubblicano che ha saputo porsi in verità e autenticità davanti a Dio. Da colui che era persuaso di essere giusto (fariseo) si passa così al pubblicano, che viene dichiarato giusto da Dio!

Se mettiamo al centro di tutto il nostro “io”, nessuna relazione funziona: non nella coppia, non con gli amici, nemmeno con Dio…
Vita e preghiera percorrono la stessa strada: la ricerca mai arresa di un “tu”, in cui riconoscersi, amati e amabili, capaci di incontro vero, quello che fa fiorire il nostro essere.
Con la celebrazione dei Sacramenti, specialmente dell’Eucaristia, noi affermiamo la necessità dell’intervento divino nella nostra vita: ci mettiamo sotto l’azione di Dio presente con il suo Spirito, e facciamo l’esperienza privilegiata di essere liberati dal male per la fede che abbiamo in Gesù Cristo. La preghiera

100 Anni tra la gente di Vo’ 19/10/2025

100 ANNI TRA LA GENTE DI VO’

TE DEUM LAUDAMUS!E UN GRAZIE VICENDEVOLE!

Eccoci giunti al 18 ottobre: centesimo anniversario della istituzione della Parrocchia di S. Stefano Protomartire a Vo’
è una tappa molto bella e significativa per una Comunità e diventa l’occasione per ripensare alle tantissime esperienze realizzate, agli innumerevoli avvenimenti – lieti e tristi – vissuti, alle molte persone che si sono succedute (dai Parroci, gli altri Preti, le Suore … fino a semplici fedeli delle Messe… passando per tutti i catechisti, gli animatori, i ministranti, i sacristi e gli incalcolabili volontari delle varie iniziative parrocchiali…) un “mondo” di bene di cui essere grati e orgogliosi, senza aver timore di riconoscere anche tutto quello che non è andato bene, soprattutto quando si è lasciato prevalere l’orgoglio, l’egoismo, la presunzione, dei singoli o dei gruppi…

Questo sguardo non superficiale, umile e sincero, ma anche obiettivo ed equilibrato, ci aiuta tutti, anche come Unità Pastorale, a pronunciare con ancora maggiore consapevolezza e spontaneità un filiale e riconoscente “Te Deum laudamus” al Signore, provvidente e misericordioso: il Padre che ci sostiene e ci attende, il Figlio solidale e sempre al nostro fianco, lo Spirito che anima ogni nostra realizzazione!
Sarebbe bello che questa nostra festa riuscisse a far fiorire sulle labbra di ogni abitante di Brendola l’espressione “GRAZIE, SIGNORE, CHE CI CHIAMI AMICI!” e che tale consolante certezza si traducesse in una effettiva capacità di essere amici gli uni degli altri…!… allora sì che sarà un Centenario riuscito!