UNITA’ PASTORALE S.MARIA BERTILLA BRENDOLA

Un po’ di….storia…..

La costituzione dell’Unità Pastorale di Brendola è ufficializzata in Diocesi di Vicenza, il 16 settembre 1995.
E’ l’inizio di un cammino in cui le 4 parrocchie, S.Vito, S.Stefano, Madonna dei Prati, San Michele, si uniscono sotto la guida di un parroco moderatore coadiuvato da un co-parroco. Le nostre 4 comunità cristiane hanno cominciato a sentire parlare di unità pastorale con Don Carlo Tessari, che nel settembre ’91 ha sostituito don Antonio Da Soghe, che citando la Missione della Chiesa esortava a “mettere insieme le 4 diverse realtà parrocchiali per meglio servire Cristo…mentre finora ognuna cura e coltiva il proprio orticello per dimostrare, talvolta, di saper fare meglio dell’altra.
Nel novembre del ’91, don Valentino Grolla inviato diocesano per preparare la visita del Vescovo, avvenuta poi nel ’95, ha invitato tutte le comunità “a favorire l’unità e la comunione per mettere insieme le risorse di tutte le 4 parrocchie, diverse fra loro ma per questo ricche dei propri carismi per comporre l’unità che Dio ci ha indicato”.
Nel settembre ’95 primi co-parroci per guidare la nostra U.P. sono arrivati don Gaetano Bianchin e don Gianni Baccega i quali, nel progetto diocesano, avrebbero dovuto testimoniare la comunione e la condivisione, pregando e vivendo assieme occupando una unica canonica. Le cose non sono proprio andate così anche perché fra presbiteri, non si era ancora affermata quell’idea di comunione che ancora oggi si fa fatica a fare propria e che potrà maturare nel tempo attraverso l’azione diocesana e con l’aiuto dello Spirito Santo.
Anche le nostre comunità hanno dovuto adeguarsi a questa nuova situazione di fraternità affrontando cambiamenti che portavano a diminuzione delle messe o cambi di orario creando malumori e disagi specialmente in quelle comunità che per decenni hanno continuato ad avere un parroco residente, il quale per quanto anziano, serviva la comunità con fede amore e dedizione , ma non favoriva la comprensione di una situazione innovativa e necessaria, dato che i preti diminuivano costantemente di numero. Ma le comunità brendolane sono andate avanti crescendo nella comunione e nella consapevolezza di un volto nuovo di Chiesa nella quale i laici sono parte corresponsabile. Un po’ alla volta sta crescendo la convinzione che non c’è più il “mio” o il “tuo” ma ora si parla di “nostro”.
Uno dei primissimi segni di unità pastorale è stata la celebrazione del 20 ottobre 1995 in onore di Santa Bertilla con la processione dalla Casa Natale alla Chiesa di San Michele percorrendo in preghiera la “Via dei carri”. Sempre in ottobre del ’95 i rappresentanti dei gruppi Caritas delle 4 parrocchie, in segno di unità pastorale, hanno unito le loro forze formando il gruppo Caritas dell’U.P. di Brendola. Qualche mese dopo anche i gruppi sposi esistenti nelle parrocchie, si sono uniti per proseguire insieme il cammino di fede organizzando incontri e percorsi comunitari. Il 26 novembre del ’95 è uscito il primo bollettino unico delle 4 parrocchie …già nel dicembre del ’93 don Carlo Tessari aveva auspicato la creazione di un “parrocalendario”. Nel novembre del ’95 viene istituita la “Presidenza dei Consigli parrocchiali”, ……è l’anticipazione dell’attuale “Consiglio Parrocchiale Unito” che rappresenta per ambiti tutte le realtà della comunità cristiana di tutta Brendola.

ANNO 1996 In gennaio ’96, hanno iniziato i primi incontri fra gli sposi in attesa di un figlio (4 coppie al 1° incontro, 7 al 2°) ed è stato deciso, su proposta di don Gaetano e per chi lo avesse voluto, di suonare le campane a mezzogiorno nel giorno della nascita del figlio. Viene deciso dai due coo-parroci, in segno di condivisione, di rendere noto a tutte le parrocchie il bilancio di ogni una. Il venerdì prima delle Palme si decide per una via Crucis unitaria, coinvolgendo i giovani dell’ U.P., partendo da San Michele fino alla chiesa di Madonna. Nel giugno del 1996 si è svolto il primo campeggio per i giovanissimi di tutte le 4 parrocchie insieme. Nello stesso anno le scuole di canto cominciano ad incontrarsi per scambiare idee e programmi. Nasce fra le catechiste un gruppo che si incontra, individua percorsi comunitari. Ci sono i primi battesimi unitari celebrati anche in parrocchie diverse dalla propria….si comincia ad uscire dal proprio orticello…..I confini di ogni parrocchia sono sempre meno delineati…I laici si sentono coinvolti e coscienti che “noi siamo la Chiesa”.
Cominciano anche a manifestarsi le prime difficoltà dei sacerdoti a ruotare fra le parrocchie per le Messe domenicali…dalla diocesi vengono inviati dei “collaboratori” che aiutano i sacerdoti nei fine settimana …l’allora diacono don Stefano Piccolo, in seguito don Gianluca….., don Guido Bottegal……

A partire dal 1996 e per un paio di volte all’anno, don Renato Tomasi, collegamento fra diocesi e la nostra U.P., viene ad incontrare la comunità per sentire come stiamo camminando.