CHIESA ARCIPRETALE DI S. MICHELE ARCANGELO
La Chiesa di S. Michele (secondo lo storico Maccà) ha origine nel X° – XI° secolo. Una pietra, incisa a lettere gotiche con la scritta <CHRISTUS> anno 1006, che si trovava su un architrave nella casa dei cappellani, pare fosse il portale della antica Chiesa, che precedentemente si trovava entro le mura del castello o rocca. E’ del 1197 il più antico documento che parla di questo edificio. A Brendola, nei primi secoli dopo il mille dell’era cristiana, furono ospiti i Vescovi di Vicenza che si ritiravano nel castello a seguito delle furibonde lotte tra Gueifi e Ghibelliní e da questo luogo emettevano libelli e scomuniche contro i propri avversari. Nel 1499 la Chiesa passò Arcipretale e l’Arciprete Battista Zibiolo la restaurò e la dilatò di 9,5 piedi con l’aggiunta di una ala alla parte settentrionale. Nel 1528 viene eseguito un dipinto dì Girolamo dal Toso in una pala che si trova all’interno. Negli anni successivi, coevi campanile e Chiesa, seppur con tanti restauri, erano giunti a uno stato di degrado da dover essere rimessi a nuovo. Nell’anno 1845, su disegno dell’Ing. Monelli, viene restaurato e ingrandito il campanile con una torre merlata alta circa 40 m. in stile classico fino alle campane e gotico al di sopra con eleganti bifore, dove vennero installate tre campane, successivamente, nel 1967, ne furono aggiunte altre tre. Nel 1851 viene demolita la vecchia Chiesa e nel 1852 viene costruita la nuova, che si innestava al coro antico. Dieci anni dopo, con ingente dispendio di fondazioni per la disuguaglianza del terreno, si erigevano un nuovo coro, sacrestia e oratorio, sotto la direzione dell’Arciprete Camillo Novello e su progetto dell’Ing. Pietro Scaldaferro. Si abbelliva l’interno con il presbiterio, il pulpito, la cantoria, i confessionali, con sedili e spalliere in noce. Il tutto venne inaugurato il 17 nov. 1861. La Chiesa appariva come appare oggi superba a dominare larghe vedute con il suo stile neogotico, con l’insieme della facciata divisa in tre parti a segnare le interne navate, le preziose finestre laterali istoriate recentemente assieme al rosone centrale raffigurante S. Bertilla Boscardin, e il portale sormontato da un bassorilievo raffigurante S. Michele che scaccia i diavoli.
All’interno, la pala che si trova nel coro dietro l’altare maggiore, con una pittura di forte impronta manieristica, in olio su tela di cm 188 x 254, raffigurante la Madonna coronata da angeli con il bambino che tiene fra le mani un cardellino, S. Michele che contende le anime al maligno e S. Andrea apostolo.
Don Andrea Caron, successore del compianto Novello, continuava l’opera di abbellimento del nuovo battistero, lavorato d’intaglio e tessere di mosaico dorato e più ancora, nel 1883-84 vengono costruiti due altari laterali, uno della Madonna del rosario e uno di S. Rocco, su progetto dell’Arch. Luchetta Francesco, eseguiti dagli scalpellini, Francesco Cavallini e Pietro Fusaro di Pove, in marmo di Carrara e biancone di Pove, in stile neogotico. Dal 1888 si può ammirare in tutta la sua bellezza l’altare maggiore, dello stesso stile e con ricchezza di frastagli, fogliami e cornici, in marmo di Carrara e diaspro rosso di Pove, con al centro il tabernacolo che raggiunge un’altezza di 6,5 m. e con le statue dei dodici apostoli ai due lati, su progetto dell’arch. Francesco Luchetta ed eseguito da Francesco Cavalliní di Pove del Grappa sotto la direzione del nuovo arciprete Don Giovanni Fossà. Del 1899 -1901 è l’altare dedicato a S. Antonio di Padova, in stile gotico fiorito e in marmo di Carrara. Per ultimo, vi è un altare dedicato a Santa M. Bertilla Boscardin, benedetto il 21.05.1961, realizzato con marmi rossi e grigi, in stile molto semplice e moderno, su progetto del Rev. Mons. Ing. Federico Miotti, la statua della santa è dello scultore Cremasco da Schio.
Nell’anno 1986, dopo la tinteggiatura di tutta la Chiesa, vengono eseguiti gli affreschi nella cupola dell’altare maggiore dedicati ai quattro evangelisti disegnati dal Prof. Bepi Modulo di Creazzo.