CHIESA DI S. STEFANO PROTOMARTIRE
La presenza della chiesa di Santo Stefano è confermata nel 1583 quando l’allora vescovo di Vicenza Michele Priuli venne in visita a Brendola. Nel 1743 il vescovo Antonio Marino Priuli aggiunse che in questa chiesetta veniva celebrata la messa ogni domenica e per questo, annualmente, la comunità dava 25 ducati. Evidentemente troppo pochi per poter sostentare un cappellano tutto l’anno “il che è causa delle frequenti mutazioni de Cappellani” come scrive il Maccà..
Molti sono i riferimenti storici ed ecclesiastici ad una chiesa presso la località di Vò, dedicata a Santo Stefano, ma non ci sono documenti certi che ne comprovino la fondazione. Un disegno riportato nel libro “Brendola – Ricordi storici” di B. Morsolin nel 1879 ci presenta la cappella inserita nel cortile della villa Maffei. Proprio in quell’anno i signori Maffei fecero proposte al Comune di Brendola di ribassare il piano della Strada dei Martiri e di demolire la chiesa esistente lungo la strada stessa per costruirne un’altra in prossimità di quella demolita. La nuova chiesa fu costruita a spese dei signori Maffei, fu aperta e consacrata al culto il 26 dicembre 1881, giorno di Santo Stefano, titolare della stessa. Si trattava di una chiesa molto piccola con il tetto a due spioventi laterali con un solo altare in pietra, lo stesso che ora si può ammirare al centro del presbiterio. All’interno c’era una tela attribuita al Maganza che rappresentava la glorificazione di Santo Stefano e dove sullo sfondo si poteva ammirare la stessa chiesetta. Alle pareti erano appese quattro tele riproducenti San Domenico, San Giovanni Nepomuceno, Sant’Antonio da Padova e il Volto di Cristo retto da due angeli. C’era anche una croce astile del sec. XV inizio XVI, mentre il crocefisso in peltro era molto più antico, probabilmente del XIV secolo. Lo si desume dal fatto che la testa di Gesù era molto curata ed espressiva mentre mani e piedi erano trascurati come si usava in quel periodo. La chiesa però era piccola e nonostante le insistenti richieste, gli abitanti del borgo non ottennero la concessione di un sacerdote fisso per la messa festiva, opposizione che era caldeggiata anche dall’arciprete don Francesco Cecchin, che aveva in progetto ben altre soluzioni al problema. Tuttavia dopo qualche tempo, il 6 ottobre 1923, ci fu la benedizione e la posa della prima pietra dell’attuale chiesa di Santo Stefano. E’ del 18 ottobre 1925 il decreto che sanciva la costituzione della nuova parrocchia. Nel 1927 fu costruito l’oratorio attiguo alla chiesa. Nel 1930 venne costruito il campanile e nel 1931 venne inaugurato tutto il complesso campanario. Nel 1939 si eseguirono lavori di ampliamento e innalzamento. Ora la chiesa ha una pianta a croce latina e a tre navate. L’interno, oltre all’altare maggiore mostra l’altare di Sant’Antonio, della Beata Vergine Assunta e, dal 1953, di Santa Bertilla. Si possono poi osservare il rosone del professore Modolo e il sottostante dipinto raffigurante la copia della pala del Maganza dedicata a Santo Stefano; le finestre istoriate con le immagini degli apostoli e delle virtù teologali.