CREDERE SENZA AVER VISTO
7 Aprile 2024
Gli amici di Gesù, una povera comunità di peccatori, sono tristi e hanno paura perché Gesù non è più con loro.
Il loro maestro è stato ucciso, appeso alla croce. La loro storia è triste: il tradimento da parte di Giuda, il rinnegamento di Pietro, l’abbandono da parte di tutti gli altri ….
Forse si stanno rimproverando l’un l’altro la mancanza di coraggio, di fedeltà. Eppure Gesù risorto si rende presente proprio in questo “cuore” della loro situazione personale e comunitaria.
Gesù, per prima cosa, senza aspettare le loro spiegazioni e le loro scuse, dona loro la pace mostrando le ferite, il segno dei chiodi, della lancia. Quelle ferite nel corpo sono state inflitte lungo tutta la sua vita, dal rifiuto dei suoi, dall’incomprensione di molti, dall’abbandono dei suoi amici, soprattutto nell’ora impegnativa della passione.
E’ proprio vero: l’amore ci rende vulnerabili perché più si ama e più si è esposti alla sofferenza, alla compassione.
Ora Gesù risorto viene lui stesso a cercare i suoi discepoli ed amici: egli ha ancora fiducia nei suoi; loro, invece, faticano a credere.
Non danno fiducia a Pietro, a Giovanni, alle donne. Tommaso, “gemello” di tutti noi, vuole vedere, toccare …..!
E noi come ci poniamo davanti a Gesù risorto?
Accogliamo l’invito di Gesù che ci dice: “ Non essere incredulo, ma credente”
Dove c’è la fede, allora, giunge anche il perdono e la pace.