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Il buon pastore 21/04/2024

IL BUON PASTORE

21 Aprile 2024

Il tratto specifico che caratterizza Gesù è quello di dare la vita per gli altri. Mentre noi siamo portati, più o meno, a tenerci stretta la nostra vita, Gesù dice: Io sono il buon Pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre”.
La buona notizia è che qualunque sia la nostra vita, così insignificante, così anonima, talvolta triste, noi sappiamo che essa riposa in Gesù come Gesù riposa nel Padre.
Il Vangelo di oggi ci invita ad essere pastori cioèprenderci cura”. Significa aver cura anzitutto di noi stessi: avere pazienza con sé, saper aspettare, non essere duri con se stessi.
E poi: essere pastori per gli altri!
Tutto ciò che vive ha bisogno di cura, di amore, di protezione, di dedizione, ogni giorno.
A cosa siamo chiamati? Ad essere pastori degli altri dei mariti, delle mogli, dei figli, degli amici, dei colleghi di lavoro,
In fondo tutti possiamo essere pastori: tutti abbiamo un qualche ruolo di responsabilità… il parroco guida i suoi fedeli, il genitore guida i suoi figli, il datore di lavoro guida i suoi dipendenti, l’insegnante i suoi alunni… l’amico guida l’amico…!
Essere buon pastore significa porre attenzione alle persone, non umiliarle, non esigere di sapere sempre tutto.
Essere buon pastore significa guidare… andare al passo del più debole e fragile… prendere in braccio o sulle spalle gli affaticati… trovare pascolo per gli affamati… soccorrere chi si ferisce… cercare chi si perde…!

Un mondo nuovo è cominciato 14/04/2024

UN MONDO NUOVO E’ COMINCIATO

Sono giorni difficili per i discepoli, pieni di paura e di delusione. Gesù in persona si presenta loro e chiede di essere toccato:
Sono proprio io, toccatemi e guardatemi”.
Un invito inaspettato e spiazzante: “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!”
Come ogni corpo porta in sé le tracce dell’esistenza, anche le mani, i piedi e il costato di Gesù portano i segni della sua vita crocifissa.
Gesù, di fronte agli occhi increduli dei suoi amici, va oltre e dice: “Avete qui qualcosa da mangiare?”
Gesù vuole rivivere i momenti di ospitalità, di convivialità gioiosa, di amicizia, confidenza, intimità, che erano il suo modo di stare in mezzo a loro e alla gente.
La “Buona Notizianon è solo che un morto è ritornato in vita, ma che il Figlio di Dio che ha donato la vita per amore sulla croce, ha sconfitto la morte e che il suo amore ha fatto esplodere di vita il sepolcro!
Per un’intera vita cerchiamo certezze e quando il Signore ce ne dà una noi, spesso, reagiamo con la paura. Siamo così abituati alle cose negative che quando ci succedono quelle positive ci domandiamo immediatamente quanto poco durerà.
Quando siamo troppo felici possiamo pensare che tutto sia “troppo bello per essere vero”.
È proprio così: ci sentiamo più tranquilli davanti al Crocifisso che davanti al sepolcro vuoto.
Gesù Risorto invita tutti noi a credere, ad annunciare che Lui è vivo e che noi siamo discepoli di un Dio innamorato della nostra umanità!
Diffondiamo a tutti, in famiglia, al lavoro, a scuola, per strada, al mercato, questa Bella Notizia!

Credere senza aver visto 7/04/2024

CREDERE SENZA AVER VISTO

7 Aprile 2024

Gli amici di Gesù, una povera comunità di peccatori, sono tristi e hanno paura perché Gesù non è più con loro.
Il loro maestro è stato ucciso, appeso alla croce. La loro storia è triste: il tradimento da parte di Giuda, il rinnegamento di Pietro, l’abbandono da parte di tutti gli altri ….
Forse si stanno rimproverando l’un l’altro la mancanza di coraggio, di fedeltà. Eppure Gesù risorto si rende presente proprio in questo “cuore” della loro situazione personale e comunitaria.
Gesù, per prima cosa, senza aspettare le loro spiegazioni e le loro scuse, dona loro la pace mostrando le ferite, il segno dei chiodi, della lancia. Quelle ferite nel corpo sono state inflitte lungo tutta la sua vita, dal rifiuto dei suoi, dall’incomprensione di molti, dall’abbandono dei suoi amici, soprattutto nell’ora impegnativa della passione.
E’ proprio vero: l’amore ci rende vulnerabili perché più si ama e più si è esposti alla sofferenza, alla compassione.
Ora Gesù risorto viene lui stesso a cercare i suoi discepoli ed amici: egli ha ancora fiducia nei suoi; loro, invece, faticano a credere.
Non danno fiducia a Pietro, a Giovanni, alle donne. Tommaso, “gemello” di tutti noi, vuole vedere, toccare …..!
E noi come ci poniamo davanti a Gesù risorto?
Accogliamo l’invito di Gesù che ci dice: “ Non essere incredulo, ma credente”
Dove c’è la fede, allora, giunge anche il perdono e la pace.

Vedere il sepolcro vuoto 01/04/2024

VEDERE IL SEPOLCRO VUOTO

31 Marzo 2024

Gesù, il Crocifisso, è risorto!
Questo è l’annuncio della nostra fede!
Dio non ha lasciato Gesù al potere della morte: Gesù vive per sempre!
La vita di Gesù è stata come il chicco di grano che, nascosto nella terra, non muore e, anzi, porta “molto frutto”.
L’Evangelista Giovanni ci racconta: “Maria Maddalena si recò al sepolcro, di buon mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro”.
Mentre gli altri non “credono” e non “vedono” Maria Maddalena non si dà pace.
Succede anche a noi quando sentiamo che non possiamo stare con le mani in mano a guardare, ad aspettare. Ciò che conta è mettere passione nelle cose della vita, metterci il cuore e provarci andando oltre la notte.
Come possiamo dormire tranquilli se c’è chi viene oggi crocifisso, ucciso, maltrattato?
Maria Maddalena è sola, anticipa i tempi. I capi di Gerusalemme avevano “tolto” di mezzo Gesù. Ora è Dio che ha “tolto” la pietra dal sepolcro dove era stato deposto Gesù.
Maria vede la tomba vuota e sente il bisogno di andare ad annunciarlo a Pietro e Giovanni: condivide la sua esperienza…!
Anche noi, da soli, non ce la facciamo a sostenere la fatica della vita, a sperare, a vedere. Il dolore del mondo con le ingiustizie, le solitudini, le guerre… è troppo grande per affrontarlo da soli:
Il mattino di un mondo migliore è possibile se condividiamo le nostre speranze e mettiamo in comune il nostro entusiasmo!

Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su una bestia da soma

ECCO, A TE VIENE IL TUO RE, MITE, SEDUTO SU UNA BESTIA DA SOMA

24 Marzo 2024

Si apre davanti a noi la Settimana Santa: inizia con l’Osanna dei ragazzi ebrei che vanno incontro a Gesù e si conclude con la notizia inaspettata del mattino di Pasqua.
In mezzo a questi due momenti c’è, però, un passaggio doloroso che conduce alla Croce.
Non lasciamoci prendere da un entusiasmo di breve durata: che nel nostro cuore ci sia un po’ della fiducia e dell’amore che Gesù dimostra in tutta la sua Passione.
Le celebrazioni di questa settimana non possono che far sorgere in noi la speranza… non poggia su di noi, sulle nostre presunte bravure, sulla nostra forza: poggia sull’amore di Dio.
Sta qui la nostra speranza: Dio è fedele ed è il Vivente!

Nella Pasqua siamo invitati a capire che l’Amore di Dio opera anche nella nostra vita cose meravigliose: soprattutto ci libera dal male del peccato che uccide l’esistenza, e ci rende possibile una vita nuova, in una ritrovata amicizia con Dio e con i fratelli.

I diversi riti del Triduo pasquale costituiscono come un’unica celebrazione che si protrae per tre giorni, per fare memoria di un unico mistero, dove la croce non è separabile dalla risurrezione.
In questa inscindibile unità del Triduo pasquale è già contenuto il cuore di tutto il messaggio cristiano:
la gloria passa attraverso la croce; la vita nasce dalla morte.

La forza del saper perdersi 17/03/2024

LA FORZA DEL SAPER PERDERSI

17 Marzo 2023

Eccoci alla quinta tappa del cammino quaresimale … e la Pasqua è ormai vicina: anche la natura ce lo ricorda con la sua esplosione di vita e di colore…
E la nostra esistenza personale ha la stessa vivacità e la stessa energia? Siamo anche noi pronti a fiorire e a portare frutto? Oppure ci sentiamo sterili, rinsecchiti nelle nostre paure e nel nostro egoismo?
Il Vangelo di questa Domenica ci presenta Gesù in un momento cruciale e decisivo della sua vita… egli vede se stesso come il chicco di grano che deve morire: per poter germogliare e moltiplicarsi il chicco di grano deve apparentemente “morire”… perdersi nella terra e marcire…
C’è una forza incredibile in un chicco di grano, una forza che fa emergere le spighe dalla terra: è la forza della natura… la grazia della vita.
È come dire che l’unico modo di salvare la propria vita è donarla: di noi resterà per sempre ciò che abbiamo dato.
Lo sanno bene quei genitori che hanno speso la propria vita per far nascere, crescere, aiutare i propri figli, talvolta senza vedere nemmeno un piccolo risultato, un gesto d’amore, di rispetto, di vicinanza.
Gesù ci ha mostrato che solo se avremo la disponibilità e il coraggio di “morire”, cioè di offrire la nostra vita, la ritroveremo in pienezza, anzi, porteremo frutto con abbondanza.
Nell’Eucarestia noi riceviamo appunto la vita divina, moltiplicata per noi dal sacrificio di Gesù, morto in croce per darci la vita.
Vogliamo vedere Gesù”… è questa la richiesta per la quale come singoli credenti e come Chiesa dobbiamo avere la stessa prontezza dell’Apostolo Andrea: saperla captare nel cuore di chi incontriamo e … condurli a Gesù!

Liberati gratuitamente 10/03/2024

LIBERATI GRATUITAMENTE

10 Marzo 2024

Eccoci giunti a metà della nostra Quaresima di quest’anno: da una parte sentiamo crescere dentro di noi l’attesa e la gioia per la Pasqua ormai vicina; dall’altra, forse, dobbiamo riconoscere con bruciante sincerità che non ci siamo ancora impegnati fino in fondo nel cambiare la nostra vita per ri-orientarla verso Dio…
Invece di essere persone veramente libere, capaci di gustare una vita piena di senso e di valore, ci ritroviamo perduti, privi di orientamento, spesso accecati e impauriti dal male che, dentro di noi e fuori di noi, avvolge tutto con la sua oscurità…
In questo “esilio” in cui ci sentiamo estranei a noi stessi e agli altri, Dio non si stanca di far risuonare l’annuncio del suo amore, fedele e ostinato… e il segno più forte e più eloquente di questo amore è proprio la croce di Gesù, il sacrificio del Figlio di Dio che si fa presente per noi in ogni Eucaristia.
Come non restare toccati, ammutoliti, di fronte a Gesù innalzato sulla croce: è il dono dello smisurato amore di Dio per l’umanità!
Gesù, uomo giusto e innocente, abbandonato da tutti, anche dai suoi discepoli, e condannato dal suo popolo è puro segno dell’amore di Dio.
Chiunque crede in Lui ha la vita” (Gv 3,15).
Nella sua missione – e nella sua passione – Gesù ama le persone così come sono e le accetta anche nelle loro fragilità e paure… non esige la perfezione: si affianca a tutti, anche a coloro che sono esitanti e paurosi, per camminare con loro.
Una poesia di Padre David Maria Turoldo constata con stupore: “Tu o Dio non conoscevi le lacrime e hai voluto conoscerle”.

Oggi nella nostra Unità Pastorale vengono presentati alla Comunità i 16 bambini che riceveranno il Battesimo nelle prossime Domeniche di Pasqua.

Lui sa quello che c’è nel cuore dell’uomo 03/04/2024

LUI SA QUELLO CHE C’È NEL CUORE DELL’UOMO.

3 Marzo 2024

Eccoci alla terza tappa del nostro cammino quaresimale.
Anche questa Domenica andremo in chiesa per “santificare il Giorno del Signore”, ma forse ci portiamo dentro la sensazione che sia più che altro un dovere da osservare, un debito da pagare, una tradizione da non perdere…e forse viviamo così anche ladesione al Voto a S. Rocco che il nostro paese rinnova in questo 3 marzo
Il nostro Dio, invece, vuole provocarci a capire che se lui ci domanda un giorno, un atto di culto, una occasione di incontro con lui… non è per portarci via del tempo, ma proprio per restituirci un tempo che sia gratuito, non ossessionato dal lavoro, dal produrre, dal guadagnare…
Ringraziamo allora il Signore perché ci ha dato una legge di libertà e attraverso suo Figlio Gesù non si stanca di ricordarci che siamo tutti suoi figli ed egli vuole “abitare” nella nostra vita, per essere veramente il “liberatore” che ci salva dalla tentazione e dalla paura.
Sarà Gesù, infatti, il vero agnello: sarà Lui che morirà sulla croce per la nostra salvezza!
L’amore di Dio non si merita, si accoglie: egli ci ha amati per primo e ci ama anche se lo tradiamo.
Papa Francesco insiste nel dire che la vera “
Chiesa è in uscita”, che occorre avere “l’odore delle pecore”, cioè sentire su di sé i problemi, le speranze, le sofferenze degli uomini.
È pertanto urgente è doveroso riflettere sulla genuinità dei nostri atti di culto e convertirci ad una preghiera che diventi poi scelte concrete di fraternità e di riconciliazione!

Lasciamoci toccare da Gesù 11/02/2024

LASCIAMOCI TOCCARE DA GESU’

11 Febbraio 2024

Il Giorno del Signore ci vede riuniti ancora una volta per l’Eucaristia domenicale: nella Parola che ascolteremo e nel Pane spezzato che condivideremo Dio si fa vicino alle nostre infermità, per liberarci da tutto ciò che deturpa in noi la sua immagine, a somiglianza della quale noi siamo stati creati.
Tutti noi abbiamo bisogno di essere abbracciati, accarezzati e toccati: il cuore può morire se non incontra l’altro! Di fronte ad un lebbroso, che lo supplica in ginocchio, Gesù prova “compassione”!
Ed è proprio commovente l’incontro tra quest’uomo e Gesù: che bello sapere che Dio non si ritrae di fronte alle nostre miserie, anche quando sono ributtanti. Le parole del lebbroso, in ginocchio: “Se vuoi, puoi purificarmi” sono umili, sommesse…
Gesù risponde “ Lo voglio, sii purificato!”… lo toccò e la lebbra scomparve.
Dio vuole figli guariti, felici: per Gesù prima c’è la persona! Dove c’è il dolore, la sofferenza, la malattia, Gesù viene per sanare e guarire. Le nostre povertà, i nostri limiti, i nostri peccati non sono un ostacolo, ma diventano la porta d’accesso all’amore di Dio.
Non conosciamo i modi in cui Dio è guarigione, non conosciamo i tempi ma Lui è e sarà al nostro fianco, per aiutarci, sostenerci. L’amore salva: quando si è amati si può credere in noi stessi.

Questa settimana la Comunità cristiana
entrerà nel TEMPO DI QUARESIMA:
i quaranta giorni che ci permettono di giungere
a celebrare la Pasqua
come l’esperienza irrinunciabile
di essere ri-alzati (ri-sorti) da Dio, che ci vuole
pienamente vivi nella inestimabile dignità di suoi figli.

Mercoledì 14 DELLE CENERI:
inizia il Tempo santo di Quaresima
Giorno di digiuno (rinuncia ad uno dei pasti principali) e astinenza dalle carni e dagli altri cibi particolarmente desiderati o costosi.

Sensibili al dolore 4/02/2024

SENSIBILI AL DOLORE

4 Febbraio 2024

Ciascuno di noi vorrebbe riuscire a dimenticarsi di tutti i problemi e a divertirsi… la liturgia di oggi, invece, ci invita ad affrontare proprio il mistero della sofferenza e del dolore…
Non è perché Dio si diverte a “rovinarci la festa…” e neanche perché il cristiano non possa divertirsi e debba sempre avere il “muso duro”…
Anzi, Gesù si preoccupa della sofferenza che piaga, umilia, offende l’essere umano: egli è venuto proprio per liberarci da tutto ciò che ci rende tristi e ci fa soffrire! Noi siamo qui per ringraziare il Padre per averci dato suo Figlio che ci ha salvato con la sua morte e risurrezione; ma siamo qui anche per imparare da lui a prenderci cura di chi soffre, convinti che saremo tutti più realizzati e più felici se dentro di noi e attorno a noi il dolore e la sofferenza saranno sconfitti dalla nostra premura e dalla nostra solidarietà. La mano di Gesù ci sfiora ogni giorno, quando una parola, un incontro, una telefonata, un messaggio… riaccendono la speranza.
Gesù ci insegna, inoltre, che la preghiera è il momento in cui ci fermiamo per cogliere il senso del nostro vivere e capire le scelte che siamo chiamati a fare: il Padre sa già ciò di cui abbiamo bisogno… ma dobbiamo abbandonarci a Lui!


Con questo spirito viviamo la GIORNATA PER LA VITA!
Abbiamo bisogno di riconfermare il valore fondamentale della vita, di riscoprire e tutelare le primarie relazioni tra le persone, in particolare quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono il loro carattere peculiare e insostituibile per la crescita della persona e lo sviluppo della società.