L’UMILTA’ DI “ANDARE DIETRO” PER TROVARE VERAMENTE LA VITA
Eccoci a celebrare il Signore risorto in un’altra Domenica del nostro tempo, così incerto e così denso di problemi, prospettive, ansie, dolori, speranze e gioie…
Anche la nostra fede è inquieta e sorprendente: a volte limpida ed entusiasmante, serena e rassicurante, altre volte incerta, debole e piena di domande e di paure…
È in questo tempo e con questa fede che noi ci incontriamo col Signore Gesù e sentiamo ancora una volta le sue parole, schiette e inequivocabili: Chi vuol venire dietro a me, smetta di pensare a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua!
Purtroppo però la nostra tentazione, come quella di Pietro, è a trattenere piuttosto che a lasciare; a tenere per sé, credendo di trovare lì la felicità. Ci si condanna così a un’esistenza che ha solo parvenza di libertà, triste e senza vita, in cui ci s’incupisce sempre di più, fino a togliersi la vita da se stessi. La vera vita, invece, nasce dalla libertà di farne dono: questo è il messaggio della croce!
Mentre invochiamo il perdono del Padre, ascoltiamo la Parola del suo Figlio e ci nutriamo del Pane di vita, facciamo risuonare dentro di noi la domanda a cui non possiamo sottrarci: CHI È GESÙ CRISTO PER ME?
O Padre, conforto dei poveri e dei sofferenti,
non abbandonarci nella nostra miseria:
il tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore,
e a confessare con le opere
che Gesù è il Cristo,
per vivere secondo la sua parola e il suo esempio,
certi di salvare la nostra vita
solo quando avremo il coraggio di perderla.