Archivi categoria: Riflessione

Si parla di noi! 26/01/2025

SI PARLA DI NOI!

Quando ci riuniamo in assemblea per celebrare il Giorno del Signore, Cristo si fa presente in mezzo a noi e noi dovremmo essere capaci di riconoscerlo come il Salvatore della nostra vita.
Con la sua Parola efficace e il dono del suo Corpo e del suo Sangue, egli fa di noi una cosa sola, permettendoci di valorizzare i doni diversi con cui ha arricchito la nostra comunità. Nello stesso tempo ci provoca ad essere a nostra volta operatori di salvezza e di liberazione per i nostri fratelli, allargando attorno a noi la giustizia e la pace.
Non si contempla un passato tramontato, né si sogna un avvenire straordinario, ma si vive il tempo presente come luogo privilegiato della venuta del Signore.
Antico e Nuovo Testamento vengono resi attuali, vicini, se non si rimane attaccati alla lettera morta. In ogni pagina scopriremo presto o tardi di poter dire: «Qui si parla di noi! … io sono Adamo! … noi siamo gli apostoli sul mare! … noi ci troviamo precisamente, come Gesù, sulla via del Calvario e della risurrezione! In tal modo, mediante la Parola di Dio, noi veniamo lentamente a scoprire qual è la nostra vita agli occhi di lui, vale a dire nella sua dimensione profonda…».
La Parola che viene da Dio, di Dio possiede la potenza e l’efficacia. Essa interroga, provoca, consola, crea comunione e salva.

Questa “Domenica della Parola di Dio” voluta da Papa Francesco, vuole proprio aiutarci a riscoprire l’ascolto delle Scritture come un’esperienza che illumina, guida, sprona e sorregge la nostra vita personale e comunitaria. Siamo anche chiamati a vivere, nella preghiera e nel sostegno economico, la Giornata del Seminario, proprio con la viva preoccupazione che nella Chiesa vi siano sempre preti che rendono presente per i loro fratelli il Signore Gesù che offre la vita per il suo gregge e ne annunciano la Parola efficace…!

Non hanno vino…!19/01/2025

NON HANNO VINO…!

Anche se andiamo in chiesa solo per abitudine o per dovere, dovremmo essere capaci di dare vita ad un clima di festa e di gioia! Festa e gioia perché sentiamo che in Gesù, Dio ha “sposato” il mondo intero, ha voluto unirsi agli uomini con un rapporto di amore e di fedeltà; e di questo dovremmo essere molto contenti!
In tutte le celebrazioni il Signore conferma il suo amore appassionato per noi: ci rivolge la sua Parola e ci offre la sua vita nel Corpo e Sangue di Gesù, con una generosità e una sovrabbondanza gratuita che bene sono rappresentate dai 600 litri del vino buono donato da Gesù a Cana di Galilea, nella festa di nozze dove lui si presenta come l’autentico Sposo dell’umanità!
Lasciamoci coinvolgere da questo amore fedele e generoso: lasciamoci “sedurre” da Dio e permettiamo allo Spirito Santo di agire in noi con la sua forza, che ci unisce tra di noi e con il Signore! Sarà questo il modo migliore per vivere anche la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani.
Il tema di quest’anno si ispira al racconto della risurrezione di Lazzaro nel Quarto Evangelo: Credi tu questo? (Giovanni 11,26). Le preghiere e le riflessioni sono state preparate dai fratelli e dalle sorelle della Comunità monastica di Bose (Biella).
Il 2025 segnerà il 1.700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico, svoltosi a Nicea nel 325: un’occasione unica per riflettere e celebrare la fede comune dei cristiani, così come è stata espressa nel Credo formulato in quel Concilio e che ripetiamo ancor oggi ogni Domenica. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2025 è un invito ad attingere a tale eredità comune e ad approfondire la fede che unisce tutti i cristiani.

Battezzati: immersi in Cristo stupiti del suo stile di vita! 12/01/2025

BATTEZZATI: IMMERSI IN CRISTO STUPITI DEL SUO STILE DI VITA!

La Festa del Battesimo di Gesù, che segna la conclusione del Tempo di Natale e l’inizio del Tempo Ordinario, continua il senso dell’Epifania, cioè vuole aiutarci a riconoscere il Signore che si manifesta“: in particolare siamo invitati a riconoscere che Dio ci è Padre e che essere cristiani ci impegna a vivere da suoi figli.
Il battesimoimmerge”, immette il cristiano nella vita in Cristo e lo incammina a vivere la propria esistenza come Gesù stesso ha vissuto, mettendosi alla scuola della pratica di umanità di Gesù di Nazaret.
È difficile credere ad un annuncio di salvezza quando la salvezza non è tangibile… vi è una fatica a credere anche perché la Parola impegna a un lavoro su se stessi: impegna ad abbassare le altezze che ostruiscono la vista e a spianare gli avvallamenti che ostacolano l’incontro, chiede di rompere con l’alterigia e l’orgoglio che impediscono di vedere la realtà in modo non deformato e chiede di uscire dagli abissi di depressione e disperazione che richiudono su se stessi e accecano.
Gesù si mostrerà dalle sue opere come Messia mite che narra un Dio che non strappa la zizzania dal campo dov’è seminato il buon grano, che attende i tempi di maturazione del seme e della crescita della pianta, che si oppone ai discepoli che vorrebbero che facesse scendere un fuoco dal cielo per consumare i samaritani che non lo hanno accolto. Gesù dirà di essere venuto a gettare un fuoco sulla terra (Lc 12,49), ma questo fuoco non deve bruciare né scorie, né peccatori, ma è il fuoco in cui Gesù stesso sarà immerso, battezzato: il battesimo in Spirito santo e fuoco ci sarà ma alla Pentecoste, quando Gesù sarà già passato attraverso la prova della passione e morte. Giovanni apre la strada, ma non comprende in pienezza Colui che viene dopo di lui. Anche noi, come Giovanni, dobbiamo stupirci di Gesù, dobbiamo restare sconcertati, dobbiamo ricevere luce per cambiare la nostra visione, il nostro sguardo.

Dio-con-noi …Nella ferialita e nella festa 05/01/2025

DIO-CON-NOI

NELLA FERIALITA’ E NELLA FESTA…!

Eccoci alla prima Domenica dell’anno!

Siamo ancora nel Tempo di Natale e alla vigilia della Solennità dell’Epifania, ma non possiamo dimenticare come sia fondamentale vivere il Giorno del Signore: in fondo anche il Natale assume tutta la sua importanza proprio perché questo Bambino che ci è nato è Cristo Salvatore, che con la sua morte e risurrezione sconfiggerà definitivamente il male e la morte.

In questa Domenica, allora, concentriamo la nostra attenzione ancora una volta sul Bambino di Betlemme, per comprenderne meglio l’identità più vera e più profonda: Egli è la luce che illumina la vita di ogni uomo, e nell’Eucaristia egli si fa ancora “Emmanuele”, Dio-con-noi, attraverso la sua Parola e il Pane di Vita.

Il 6 gennaio, mentre le Chiese d’Oriente si apprestano a celebrare il Natale, noi viviamo la festa dell’«Epifania», cioè della «Manifestazione» del Figlio di Dio, che è una luce di verità e di speranza per chi cammina nelle tenebre dell’incertezza e della disperazione.

Anche noi, come i Magi, vogliamo riconoscere Gesù come nostro re, offrendogli l’oro della nostra vita con le sue ricchezze; come nostro Dio, presentando l’incenso della nostra preghiera; come uomo della croce, al quale ci avviciniamo con la mirra della nostra carità e del nostro sacrificio. Ma vogliamo anche imparare da Maria a “presentare” Cristo a chi lo ricerca: questa festa, allora, diventa uno stimolo alla nostra testimonianza e alla nostra missionarietà.

Dio irrompe nella vita di ogni famiglia 29/12/2024

DIO IRROMPE NELLA VITA DI OGNI FAMIGLIA

Siamo nel pieno del Tempo di Natale….
Abbiamo contemplato il mistero del Verbo fatto carne, del Signore che si fa bambino: di Dio che irrompe nel tempo!
In questa Festa della Santa Famiglia siamo invitati a guardare anche a Maria e a Giuseppe, per renderci conto che il Figlio di Dio ha vissuto anche l’esperienza fondamentale e quotidiana della famiglia: il suo farsi uomo è passato per la concretezza di una famiglia umana, dove egli ha condiviso, da figlio, con due genitori, la gioia e la fatica di ogni giorno, mostrandoci che è possibile vivere la comunione e cercare insieme la volontà di Dio Padre.
L’amore che possiamo sperimentare tra di noi, e che è possibile vivere in ogni famiglia, ha la sua radice nell’amore di Dio che si è mostrato a noi in Gesù Cristo. La Famiglia di Nazareth, allora, diventa punto di riferimento per ogni nostra famiglia, ma anche per lo stile “familiare” che Dio ci chiede di costruire e diffondere nella comunità cristiana e nella società.

Dopo l’apertura della porta santa di S. Pietro a Roma,
oggi si apre ufficialmente il Giubileo ordinario del 2025
anche in tutte le Diocesi del mondo.
Entriamo nel tempo della misericordia e del perdono,
affinché a ogni uomo e ogni donna
sia aperta la via della speranza che non delude!
Alle 14,30 con la processione che partirà dal Tempio di S. Corona e condurrà alla Cattedrale ci sarà l’apertura diocesana dell’Anno Giubilare: il suono delle campane delle nostre chiese ci inviterà ad unirci fraternamente all’evento.

Acconsentire alla gioia 22/12/2024

ACCONSENTIRE ALLA GIOIA

Eccoci alla quarta tappa del nostro cammino di Avvento, ormai prossimi alla grande Festa…
è un Vangelo ricolmo di gioia quello dell’incontro di Maria con Elisabetta: non una gioia superficiale o ingenua, ma una gioia festosa che si espande, fa sussultare e fa danzare!
È una gioia che non può restare nascosta: e una gioia che vuole espandersi e vuole coinvolgere, trascinare tutto e tutti.
La gioia di Maria ed Elisabetta deve contagiare anche noi per riconoscere che, pur se non abbiamo grandi meriti da vantare, tutto è gratis: è dono gratuito… è amore! E l’amore, se è autentico, non vuole e non può imporsi, ma solo donarsi.
Acconsentire, come hanno fatto queste due donne, è accettare di essere strumenti di quella salvezza che è per tutti.
Ed è nel nostro quotidiano e faticoso ma libero acconsentimento che avviene l’incontro, qui e ora, tra l’umanità e la salvezza.
Il Signore è già presente nel “grembo” di questa nostra comunità! Con la sua Parola ci apre gli occhi e li illumina col suo Spirito; nel Pane spezzato si dona ancora totalmente a noi… Per questo anche noi, come Maria e come Elisabetta, stupiti e sorpresi da tanto amore, esultiamo di gioia e diamo lode a Colui che opera grandi cose in mezzo a noi.
Possa Dio trovare sempre meglio ascolto e docilità tra di noi, perché possiamo essere a nostra volta segni efficaci della sua amicizia per tutti gli uomini!


Per noi “Natale” non è un “giocare a Cristo che nasce”,
una nostalgia del passato, un moto di sentimenti;
non siamo gli spettatori di una sacra rappresentazione,
ma prendiamo parte ad un mistero:
viviamo l’intervento di Dio in nostro favore.
Celebrare l’Eucaristia significa partecipare
in modo sacramentale
al “mirabile scambio” che ci ha redenti;
vuol dire assumere un nuovo stile di vita:
la vita dei figli di Dio,
che con i fatti della loro buona volontà,
e non solo a parole, danno “gloria a Dio e pace agli uomini”!

Che cosa dobbiamo fare 15/12/2024

CHE COSA DOBBIAMO FARE

è la domanda che le folle raccontate dall’evangelista Luca rivolgono a Giovanni Battista, l’austero profeta che viveva nel deserto e richiamava tutti alla necessità di convertirsi…
La risposta che egli da è molto concreta: parte dal vissuto degli interlocutori e li chiama in causa nelle loro scelte di tutti i giorni: anzitutto: CONDIVIDERE!Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto”.
Come si può essere felici restando chiusi nel proprio egoismo, fingendo di non vedere il bisogno di chi ci vive accanto?
Poi: NON PRETENDERE! Non esigere dagli altri ciò che non possono darci… vivere i rapporti umani nella onestà, nella rettitudine.
E ancora: NON FARE VIOLENZA! … significa rispettare l’altro, frenare gli impulsi e i gesti aggressivi che nascono dalla forza, dal proprio ruolo….
La conversione che Giovanni, il Battista, predica non è in vista di una perfezione morale, individuale, ma è un cammino di comunione fraterna, che passa attraverso ciò che siamo chiamati a decidere ogni giorno, in ogni circostanza, anche le più semplici e ordinarie…!
Questa terza Domenica del nostro cammino verso il Signore che viene, vuole essere un invito insistente e caloroso alla gioia; una gioia, però, che non è ingenua e superficiale, ma conosce la virtù della pazienza, che sa sperare senza scoraggiarsi, e senza false scuse sa portare quei frutti di carità e di giustizia che sono la vera liberazione attesa da tanti fratelli, vicini e lontani da noi, per i quali la nostra gioiosa speranza deve essere veramente un “vangelo”, una buona notizia!

Il nostro “Eccomi” quotidiano 8/12/2024

IL NOSTRO “ECCOMI” QUOTIDIANO

In questa seconda tappa del nostro cammino di Avvento siamo aiutati dalla Festa della Immacolata Concezione di Maria; con tutta la Chiesa rendiamo grazie a Dio perché in Gesù ha mantenuto fede alla promessa di liberare l’uomo dal condizionamento del peccato e dalla paura della morte: Maria è stata la prima a partecipare a questa liberazione ed è stata preservata dal peccato fin dal primo istante della sua esistenza.
Lei, però, non è rimasta passiva, non si è accontentata di ricevere il dono, ma ha corrisposto all’iniziativa di Dio con la sua disponibilità ad accogliere Cristo nella sua vita e a generarlo per il mondo intero.
Ecco allora che Maria ci aiuta a vivere anche il nostro Avvento: facendoci accoglienti nell’attesa e attivi nell’impegno. Facciamo spazio al dono perché diventi compito: il Signore, infatti, viene, e viene sempre; ma domanda un grembo dove nascere...
Con Dio vi è sempre un’altra possibilità: la nostra vita non finisce con le cattive esperienze, con i fallimenti. Occorre credere ed aprirci al fatto che Dio sa trarre la vita da tutte le situazioni che viviamo, anche quelle che noi sperimentiamo come negative… come ha fatto con Maria: Dio sa trarre la vita dalle creature umili, piccole, povere..!
Quando Dio chiama, ci coinvolge e ci chiede di partire per qualcosa che non sappiamo: ci chiede sempre l’impossibile che, grazie a Lui, può accadere! Il Signore fa questo ogni mattina… davanti a lui conta la disponibilità a lasciarsi plasmare dalla sua mano, a fidarsi.
«Non temere!» dice l’Angelo anche a ognuno di noi: non temere di seminare… di amare sempre e comunque…… non temere di ricominciare!

Andiamo con gioia incontro al Signore 1/12/2024

ANDIAMO CON GIOIA INCONTRO AL SIGNORE: EGLI E’ VENUTO, VIENE, VERRA’!

Questa prima Domenica del nuovo Anno Liturgico è una ulteriore occasione che il Signore ci offre per vivere nella sua amicizia.
Se ci guardiamo attorno, saremmo tentati di lasciarci afferrare dal pessimismo, dall’angoscia, dalla paura… Ma noi che crediamo in Gesù Cristo sappiamo che questa nostra storia di uomini e di donne è anche la storia di Dio!
È necessario individuare e promuovere tutto ciò che può liberare l’uomo dalla morte, dalla schiavitù, dall’egoismo, dalla miseria, dall’ansia, dalla paura e dalla superficialità.
Noi siamo tutti invitati a mantenere nel mondo la vigilanza per fuggire dal male e accogliere i segni del ritorno del Figlio dell’Uomo.
L’immagine poetica che nella prima lettura esprime il modo di agire di Dio è quella del germoglio: simbolo di una realtà che si sviluppa con dolcezza, senza distruzioni, senza sconvolgimenti, ma anche in maniera inarrestabile e potente.
Noi riconosciamo in Gesù quel germoglio: Gesù ridona speranza: “risollevatevi e alzate il capo”.
La seconda lettura parla di “crescere e sovrabbondare nell’amore”: si tratta della stessa realtà espressa dall’immagine del seme. Non è determinante la piccolezza iniziale: per la potenza dello Spirito, attraverso una lenta crescita, si arriva alla sovrabbondanza. Il Tempo di Avvento ci invita a coltivare la speranza: non importa da dove partiamo: l’amore di Dio vuole farci avanzare fino alla sua stessa misura di amore. Volgiamo allora verso l’avvenire che Dio ci prepara uno sguardo di fiducia e di speranza, prendendo coscienza che celebrare il Natale significa essere disposti ad accogliere Cristo e il suo Vangelo nella nostra vita.

Cristo Re? Un amore che cambia il mondo 24/11/2024

CRISTO RE?
UN AMORE CHE CAMBIA IL MONDO

L’anno liturgico si compie con la festa di Cristo Re dell’universo.
Il mio regno non è di questo mondo”… la sua non è una regalità contrassegnata dalla forza, dalla prepotenza e dall’antagonismo…
Egli è un re che non vuole usare altro strumento di potere se non quello della sua Parola, una Parola che non si impone e che accetta il rischio di essere rifiutata…
La solenne proclamazione della Regalità di Cristo avverrà sulla croce… dirà in modo definitivo come Gesù regna: donando la propria vita, nella libertà e per amore…“Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me!” (Gv 12,32). è un Re che non fa degli uomini i suoi sudditi, ma vuole attorno a sé uomini liberi che alla fine può chiamare “Amici”.
è un Re che si china a lavare i piedi di altri.
è un Re che chiama amico colui che lo sta tradendo con un bacio.
È un Re che sa trasformare il suo patibolo di morte in trono di gloria, in altare di offerta, perdonando chi lo crocifigge…!
Cristo Re ha testimoniato la certezza che è possibile instaurare un rapporto tra gli uomini e tra i popoli senza la minaccia di spada, guerra, violenza, dominio, ingiustizia.
Siamo amici di un Re che ci ama alla follia e che ci chiede “semplicemente” di lasciarci raggiungere dal suo amore. Il sapere che egli “regna” ci riempie di consolazione e di speranza, perché sappiamo che egli è il principio e la fine di tutte le cose, colui che ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue e ha fatto di noi il popolo di Dio. Questa consolazione deve accompagnarsi ad una precisa consapevolezza: se Gesù ha “regnato” mettendosi a servizio degli altri, anche il nostro impegno a far crescere il Regno di Cristo deve passare attraverso il dono gratuito e generoso di noi stessi.