USCIRE DA SE’ STESSI…
PER ENTRARE NELLA FRATERNITA’
Eccoci ancora una volta invitati a celebrare la nostra Eucaristia Domenicale… Ci abbiamo mai pensato? L’Eucaristia si svolge come un banchetto, come un pranzo di festa, in cui possiamo riconoscere Dio come il Padre che ci invita e ci accoglie e gli altri come fratelli con i quali condividere la festa.
«Gustate e vedete come è buono il Signore!»: al banchetto di festa la dissennatezza del prodigo e l’intransigenza del primogenito presuntuoso trovano il loro superamento nella paternità di Colui che li accoglie e li riconcilia in una ritrovata fraternità. Nella partecipazione all’Eucaristia il cristiano è interiormente rinnovato perché i suoi «pensieri siano sempre conformi alla… sapienza» divina e impari ad amare Dio «con cuore sincero».
In Gesù che accoglie i peccatori, gli stranieri, le donne di strada, gli esclusi… che siede a mensa con gente disprezzata e impura si manifesta un Dio che a tutti offre la sua ospitalità, il suo perdono e la capacità di rinnovarsi perché tutti sono da lui amati.
Il peccato sta anche nel servire «con l’animo del mercenario» (B. Maggioni), nel rimanere in casa senza apprezzarne il dono, nel respingere e condannare senza appello il fratello che ha sbagliato.
Ecco la realtà della Pasqua: liberarsi dall’infamia del peccato che ci chiude in noi stessi e raccogliere il frutto della riconciliazione con noi stessi, con gli altri, con Dio… una riconciliazione che è passata attraverso la Passione e la morte di Gesù, nostro fratello e salvatore.Ecco perché in questa quarta Domenica di Quaresima siamo invitati a rallegrarci, ad essere nella gioia: la Pasqua si avvicina e noi scopriamo di avere un Padre buono e dei fratelli con cui gustare e diffondere il grande dono della riconciliazione.