Archivi categoria: Riflessione

Pazienza 23/7/2023

PAZIENZA …

23 Luglio 2023

L’amore dà, non importa a chi, come, quando. Perché è fatto così, non può non donarsi. Dio riversa il suo amore per tutti e tutto, indifferente al tipo di terreno che lo riceve.
Egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Mt 5,45). Inoltre non fa preferenze di persona (At 10,34), non guarda in faccia a nessuno, ma solamente al cuore (1 Sam. 16,7).
La nostra storia è fatta di terra dura, di sassi, di rovi, ma soprattutto di terra buona.
Dio non ci ama a pezzi, abbraccia tutto di noi, la luce e la tenebra, il bene e il male. Dio recupera sempre, scommette ancora una volta su chi ha fallito, su chi è caduto, Dio è fedele.
Ma, dinanzi ad un cuore chiuso e indurito neanche Dio può far qualcosa, L’amore non fa violenza.
L’amore del nostro Dio porterà frutto perché la fecondità non dipende solo dal tipo di terreno ma dal SEME.
La mia parola uscita dalla mia bocca non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero” (Is 55,10s.).

La semina 16/7/2023

LA SEMINA

16 Luglio 2023

Mestiere di Dio, un dio contadino, è uscire a seminare perché mestiere di dio è sperare che l’uomo possa finalmente essere ciò per cui è stato pensato quando veniva creato a Sua immagine e somiglianza.
La semina esprime la fiducia totale in ciò che può accadere da quel momento in poi, senza alcuna garanzia.
Lo stesso è nell’educare, nel credere, nell’amare.
La semina è affidamento, speranza, rischio. Dio semina, poi aspetta i tempi di ognuno. Dio si ferma solo di fronte al rifiuto ostinato.
Lo sanno bene quei genitori che spendono le loro energie,
i loro anni di vita nell’insegnare, nel seguire, nel correggere, nel ricominciare, sempre, nonostante tutto.
Dio, da parte sua, continua a credere in noi. Ogni istante è buono perché l’uomo risorga a vita nuova.
A noi il compito di seminare; il resto lo farà Dio.
Ricordiamo che il terreno buono è quello arato dalla vita, che ne ha passate tante.
Dio continua a seminare in noi, senza sosta, tra spine e rovi, dove c’è terra capace di accogliere e far fiorire.

Imparate da Me… 09/07/2023

IMPARATE DA ME… 

9 Luglio 2023

Gesù oggi canta la beatitudine di coloro che non contano sulla propria potenza e sulle proprie capacità ma si affidano, con abbandono, al Padre.
Gesù, venuto tra noi come povero, umile e mite, invita tutti quelli che sono affaticati ed oppressi ad andare a Lui per essere ristorati.
Gesù non ci nasconde che c’è un giogo da portare, il dolce peso dell’amore. Allora possiamo dire: “Signore vieni presto in mio aiuto”.
A vivere si impara. La pace si impara.
Gesù si rivolge a ciascuno di noi, sempre affaticati e oppressi da varie prove, perché Egli è venuto per essere il medico, la medicina, il ristoro, la salvezza, la nostra gioia.
Gesù ci assicura che siamo ascoltati dal Padre ogni volta che ci rivolgiamo a Lui.
Gesù ci promette lo Spirito Consolatore che viene in soccorso alla nostra debolezza.

Acqua fresca 02/07/2023

ACQUA FRESCA 

2 Luglio 2023

Per ben tre volte nel Vangelo odierno incontriamo le parole:
Non è degno di me”.
E noi quando possiamo affermare di essere degni?
E’ certo che, se guardiamo alle nostre speranze, allora vale la pena di sperare, lottare ancora.
Se, invece, guardiamo la nostra vita per i risultati raggiunti allora dobbiamo dire: “Signore non siamo degni”.
Gesù ci dice ancora: “Chi non prende la sua croce e non mi segue non è degno di me”. Sono parole impegnative, audaci, che ci confondono e rischiano di farci fare dei passi indietro.
Chi ama davvero, e lo può dire ogni madre, sperimenta che la persona amata vale più della sua stessa vita.
La croce è la scelta di continuare ad amare, anche quando diventa difficile.
Gesù, di fronte ai nostri dubbi, aggiunge una frase bellissima:
Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca non perderà il premio”.
E’ un gesto così piccolo che anche l’ultimo degli uomini, anche il più povero, può compiere.
Acqua fresca, acqua buona per la grande calura, acqua affettuosa, donata con il cuore.
Dio che “Guarda il cuore” (1 Sam 16,7) ci ricompenserà.

Non abbiate paura 25/06/2023

NON ABBIATE PAURA

25 Giugno 2023

Per ben tre volte Gesù rassicura i suoi discepoli con questa espressione: “Non abbiate paura”. Lo ha detto ai suoi contemporanei, lo dice a noi oggi, lo dirà sempre a quanti decideranno di seguirlo in futuro.
Il futuro riserva tanta letizia ma pure un futuro fatto di odio, violenze, persecuzioni. Alcuni si spaventano. Altri abbandonano.
La paura c’è ma cresce la fiducia in Chi promette di restare sempre accanto.
Dio conosce le nostre paure e debolezze, ma ci rassicura la sua presenza, ci dona la sua forza: “Non aver paura, ci sono io con te!”. Ciò che conta è la testimonianza di fede che riusciamo a dare.
Signore Gesù, Pastore buono, prendici in braccio, consolaci e scaccia da noi la paura di camminare sulle tue strade.

Il Signore attende la mia risposta 18/06/2023

IL SIGNORE ATTENDE LA MIA RISPOSTA 

18 Giugno 2023

Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione
Gesù prova dolore per il dolore del mondo,
Gesù ha visto una folla stanca, sfinita, senza pastore.
A tutta questa gente Gesù invia i suoi discepoli e affida loro il ministero della compassione, li fa operai con incarichi ben precisi: predicate, guarite, risuscitate, sanate, liberate, donate.
A noi, uomini di questo tempo, cosa chiede Gesù?
Ci chiede di confortare chi sta nel pianto, ci chiede di sorreggere, asciugare lacrime, trasmettere forza.
Gesù non era solo; aveva dodici apostoli, settantadue discepoli, un gruppo fedele di donne, disposti a condividere la polvere della strada e la compassione del cuore. Gesù ora si rivolge a me, a te, a noi, creature fragili e attende una risposta.
La nostra unità Pastorale sta lavorando per poter accogliere alcuni migranti in fuga dalla guerra e dalla fame. C’è bisogno di mani operose, di volontari, di mezzi di sostentamento. Aderiamo con generosità a tale iniziativa.
Questa sarà la nostra risposta.

L’Eucarestia: manifestazione dell’amore di Cristo

L’EUCARISTIA: MANIFESTAZIONE DELL’AMORE DI CRISTO

11 Giugno 2023

La solennità del Corpus Domini è stata istituita dalla Chiesa per dare rilievo, in modo pubblico, a quella realtà silenziosa e nascosta che è la presenza di Gesù in mezzo a noi nell’Eucaristia.
Abbiamo un tesoro immenso e dobbiamo essere fieri di poter portare nelle vie della nostra Unità Pastorale (come per le vie delle città e di tanti paesi) quel segno sacramentale che è il Pane eucaristico.
E’ un piccolo segno che noi siamo chiamati a portare nella nostra vita. La Chiesa unisce tutti i credenti con lo stesso cibo che è Cristo; tutti mangiano lo stesso pane, tutti si dissetano alla stessa bevanda.
Così nutriti dobbiamo impegnarci ad essere sempre in pace con tutti, nei pensieri, negli atteggiamenti, perdonando.
Mai conservare nel nostro cuore durezza, rancori, ostilità.
Mosè, nella prima lettura, ci dice: “L’uomo non vive di solo pane, ma vive di quanto esce dalla bocca di Dio” (Dt 8,3).
Ecco la vera Sorgente! Dalla bocca di Dio vengono parole che creano luce, acqua, terra, vento. Dalla bocca di Dio vengono i nostri fratelli.
Senza Eucaristia non potrei vivere, non potrei amare e non potrei servire i poveri” diceva Madre Teresa di Calcutta.
Il fatto che la quasi totalità dei fedeli si accosti oggi all’altare al momento della Comunione può essere considerato un positivo risultato della riforma voluta dal Concilio Vaticano II.
L’Eucaristia non è un rito a cui assistere, ma un’azione liturgica
alla quale partecipare. Nutriti dall’Eucaristia viviamo giorno dopo giorno, passo dopo passo, con le gioie e le fatiche che la vita ci offre.

Non nascondermi il tuo volto, Signore 04/06/2023

NON NASCONDERMI IL TUO VOLTO, SIGNORE (Salmo 26)

4 Giugno 2023

Dopo la festa di Pentecoste celebriamo la festa della SS.Trinità.
In realtà possiamo dire che tutti i giorni, in particolare la domenica, la celebriamo perché non c’è preghiera, non c’è liturgia, né gesto cristiano che non venga compiuto all’insegna delle parole: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Accogliendo nelle parole quotidiane il Vangelo di Gesù nulla andrà perduto del nostro vivere, agire e morire.
A confermarci in questa fiducia e a sostenerci in questo cammino è lo Spirito santo.
Non dobbiamo vergognarci di pregare perché, come canta un antico inno della chiesa: “Dov’è carità e amore, lì c’è Dio”.
Dio non è solitudine. Dio è famiglia. Noi stessi non riusciamo a sopportare la solitudine. E’ una comunione d’amore.
Se viviamo nell’amore, allora sappiamo aiutarci, amarci e perdonarci, come avviene in ogni famiglia.
Tante cose ci possono essere sottratte, ma l’amore nessuno ce lo può togliere.
La creazione è un segno convincente, ma ancora imperfetto di Dio. Il suo amore trova scogli difficili da superare: malattie, tragedie, terremoti, inondazioni che travolgono migliaia di persone e cose.
Spetta all’uomo, ad ogni uomo, curare, proteggere, migliorare l’ambiente che ci circonda.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio. E’ un Dio che si apre agli uomini, alle loro pene e alle loro speranze.

Il Signore verrà! 28/05/2023

IL SIGNORE VERRÀ !

28 Maggio 2023

Oggi, solennità di Pentecoste, celebriamo la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e Maria, riuniti nel cenacolo: Nasce la Chiesa.
La Pentecoste avviene ogni giorno per coloro che, nel nome del Signore, pregano il Padre di concedere loro lo Spirito promesso dal Figlio Gesù.
Oggi, come ogni giorno, siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo, sentiamo il peso delle nostre debolezze, ma siamo tutti riuniti nel tuo nome. Quando ci sentiamo angosciati, stanchi, sfiduciati, ricordiamoci della potenza dello Spirito che guida la Chiesa.
Vieni Spirito Santo a noi, vieni nei nostri cuori. Insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, sostienici nel difficile passaggio dalla paura alla fede. Invochiamo incessantemente: manda il tuo Spirito, Signore. Rinnova la faccia della terra. Entra in ogni cuore, in ogni casa.

GIORNATA DEL SOLLIEVO

Il messaggio di fondo di questa XXII giornata è riflettere sul valore del sollievo in ogni sua dimensione: fisica, psichica, spirituale e sociale e sulle terapie oggi esistenti. Il sollievo di chi soffre si fonda su quattro azioni da parte di chi se ne prende cura: Fare attenzione, ossia accorgersi. Farsi prossimo, curare le cause della sofferenza, farsi carico.
Sono quattro azioni del Buon Samaritano che, incontrando un uomo ferito dai briganti, lo “Vide e ne ebbe compassione, gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui”. Ciascuno di noi può contribuire al sollievo delle persone a noi prossime. Come? Accorgendosi di chi sta soffrendo – operando gesti concreti – diventando luce che illumina e che riscalda.

Io sono con voi tutti i giorni 21/05/2023

IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI (Mt 28,20)

21 Maggio 2023

La festa dell’Ascensione ci fa volgere lo sguardo al cielo, dove Cristo è asceso.
Noi cristiani dobbiamo volgere lo sguardo a ciò che è eterno, a ciò che è glorioso e santo.
Gesù ascende al cielo senza abbandonarci, senza separarsi da noi: è in cielo nel seno del Padre ma è anche presente in mezzo a noi.
Gli apostoli, dopo aver visto Gesù ascendere al cielo, che cosa fanno? Tornano a Gerusalemme, si radunano frequentemente per la preghiera e l’ascolto della Parola e ricordano le parole che Gesù aveva detto loro in attesa del suo ritorno glorioso alla fine dei tempi.
Questo è il tempo della fede, in cui bisogna sostenersi a vicenda, guardare al cielo ma, nello stesso tempo, camminare sulla terra.
Possiamo però vedere il Signore con gli occhi del cuore che, quando ama, è capace di vedere Colui che è invisibile ma non assente.
Fin da ora tutta la nostra vita deve essere un salire in alto, un avvicinarsi sempre più a Dio nella fede, nella speranza, nell’amore, nella preghiera. E’ tuttavia facile essere attraversati dal dubbio. Il Cardinale J. Newman così si è espresso: “Mille dubbi non fanno una mancanza di fede”. La fede si nutre dei dubbi e resta sempre in bilico tra lo STARE e il CADERE.
Il credente non deve mai temere il dubbio perché il dubbio spinge alla ricerca della verità.
La festa odierna è dunque un invito all’impegno, ad una presenza viva nel mondo, all’accettazione delle sfide che la vita ci propone.