Tutti gli articoli di Flavio Dal Lago

Eccomi 01/01/2023

ECCOMI “

1 Gennaio 2023

L’ Evangelista Luca ci aiuta, oggi, a capire il mistero di Maria.
Luca, dopo aver narrato la nascita di Gesù, la visita dei pastori, ci dice che “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Maria medita su quanto accade, ne cerca il senso. Ella è modello di fede.
Quando riceve dall’angelo l’annuncio della sua maternità osa chiedere: “Come avverrà?” . Aveva il diritto di chiedere e, una volta saputo il modo in cui avverrà il suo divenire madre, liberamente dice: “Eccomi” disposta ad accettare.
Abbiamo bisogno di affidarci a Maria Madre di Dio.
Accogliamo con stupore il mistero della Madre di Dio.
Maria è presente in tante situazioni concrete: si reca dalla cugina Elisabetta per un aiuto, viene in soccorso agli sposi di Cana rimasti senza vino, incoraggia i discepoli nel Cenacolo.
Maria è rimedio alla solitudine (quante persone trovano conforto nella recita del S. Rosario). Maria è madre della consolazione (quanti genitori, preoccupati per i figli, trovano pace, sostegno, affidandosi a Maria).
Permettiamole di essere presente nella nostra vita lasciandoci prendere per mano per guidarci verso porti sicuri.
Raduniamoci insieme sotto il suo manto (vedere l’immagine della madonna di Monte Berico che accoglie giovani e vecchi sotto il suo manto).
L’augurio e il nostro compito per il 2023 ?
Benedire chi ci sta accanto: il nostro coniuge, i nostri figli, i nostri amici…

BUON ANNO

Viene nel mondo la luce vare 25/12/2022

VIENE NEL MONDO LA LUCE VERA (Gv. 1,9)

25 Dicembre 2022

Le letture di oggi, tutte, invitano alla gioia. Dice il profeta Isaia.
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Si gioisce quando si miete.. è la gioia del raccolto che garantisce cibo, benessere e buona qualità della vita”. E’ un chiaro invito alla felicità. La nascita di Gesù lo rende concreto e ne spiega la causa: L’AVVENTO DELLA PACE.
E’ la pace la ragione per essere felici e gioire. Come sono attuali, quest’anno, queste parole !
La tragedia che si sta compiendo in Ucraina lo dimostra e ci fa capire in quale situazione si trova la terra. Questo conflitto che si svolge in Europa è strettamente collegato a quelli che insanguinano, da tanto tempo, varie parti del mondo. Papa Francesco parla di una terza guerra mondiale. Per i cristiani dunque è l’ora di prendere sul serio la Parola di Dio e annunziarla a tutti, e con tutti, impegnarsi a realizzarla.
Vediamo dunque quale segno di speranza e fonte di gioia le manifestazioni per la Pace che si svolgono sempre più numerose in Italia e in altri paesi.
Gesù oggi nasce e tocca a noi aiutarlo a nascere, a trovare casa, a crescere in questo nostro mondo.
E’ bello sapere che Gesù nasce per tutti. Per chi l’ha atteso e per chi non ne vuole sapere di Dio. Per chi lo sente vicino, per chi lo sta cercando, per chi è nella gioia, per chi è nella solitudine.
Chi di noi celebrerà bene il Natale? Chi deporrà, davanti a quel bambino, ogni arroganza, ogni distanza. Chi aprirà le proprie mani per donare pace, asciugare lacrime, spezzare ingiustizie.

BUON NATALE

Accogliere 18/12/2022

ACCOGLIERE

18 Dicembre 2022

Siamo ormai alla vigilia di Natale e il Vangelo ci presenta l’imbarazzo di Giuseppe di fronte a Maria che aspetta un figlio. E’ un imbarazzo comprensibile ed è tanto più naturale in un uomo, fidanzato con Maria. Rassicurato da Dio, Giuseppe accetta questa notizia, accoglie il dono che lei porta e compie la sua parte.
Giuseppe viene presentato come un uomo giusto, fedele esecutore degli ordini di Dio, disponibile. Giuseppe rimane sempre in ombra, umile, angosciato per non poter garantire alla nascita di suo figlio un ambiente sereno e sicuro.
Paolo VI ha scritto: ”Giuseppe ha dato a Cristo, Figlio di Dio, lo stato civile terreno; gli ha dato la famiglia, la patria, l’eredità storica della stirpe di David, l’abitazione, il pane, il linguaggio, l’educazione del popolo, il lavoro, la professione, la difesa, la custodia, la protezione durante la sua infanzia tribolata e insidiata, la sua fiorente adolescenza”.
Oggi accendiamo la quarta candela della “Corona di Avvento”. E’ una candela che ci ricorda che Gesù è la luce del mondo, venuto a dare significato alla nostra vita. Perché noi, come cristiani, siamo illuminati dalla sua Parola e sappiamo che i nostri giorni non sono un susseguirsi di ore senza traguardo ma c’è un obiettivo grande che ci aspetta e che orienta le nostre scelte.
Ci avviciniamo al Natale! Non lasciamoci prendere dalla tristezza perché non abbiamo una famiglia come vorremmo.
Viviamo con fede le relazioni che abbiamo, qualunque esse siano.

Attesa, Speranza, Gioia 11/12/2022

ATTESA, SPERANZA, GIOIA

11 Dicembre 2022

Ogni anno celebriamo il Natale e ogni anno, probabilmente, proviamo un po’ di delusione.
Il Signore tarda a venire. Dopo la sua morte in croce si attendeva e si attende un suo ritorno imminente.
L’Apostolo Giacomo, nella seconda lettura, ci consola e invita, noi credenti, a prendere esempio dall’agricoltore che semina con pazienza, costanza e soprattutto fiducia.
Ogni uomo si trova a vivere momenti di crisi.
Da sempre il rischio per l’uomo è quello di farsi un Dio a sua immagine, di adorare un Dio fatto a nostra misura, capace di punire severamente i peccatori. Non è così.
Gesù offre il suo Amore a tutti. Il suo sole splende sui buoni e sui cattivi, sui meritevoli e non meritevoli perché Dio è Amore e il suo amore è offerto a tutti.
Dio non giudica, non condanna, ama.
Nella vita, nei momenti difficili, è possibile per molti di noi, essere assaliti da un dubbio. Il dubbio non è negatività, è segno di ricerca, denota intelligenza ed è la strada corretta per orientare la nostra vita.
Dio è vicino ma noi siamo spesso lontani.
Avviciniamoci, andiamo alla presenza della sua Luce, preghiamo il Signore e con la preghiera diventiamo noi stessi luce per gli altri.

E’ l’ora di cambiare 04/12/2022

E’ L’ORA DI CAMBIARE

4 Dicembre 2022

Siamo alla seconda domenica di Avvento e Giovanni, il Battista, il più grande tra i nati da donna, ci parla di conversione urgente e necessaria.
Giovanni, per attendere la venuta di Gesù, sceglie per sé un luogo desertico, lungo il fiume Giordano e dice:
Convertitevi, perché il Regno dei cieli è vicino!”(Mt 3,2).
In realtà noi viviamo come se il Signore non dovesse più tornare. Ma, almeno in Avvento, dovremmo interrogarci su che cosa può significare per noi il suo ritorno, anche se le luci del Natale sono insistenti a distrarci.
Avvento è dunque attesa di Gesù, un amico che già conosciamo. Come un bambino attende il papà che ritorna la sera, come l’amico che attende la visita di un amico, noi, se amiamo Gesù, lo attendiamo.
Non vediamo l’ora e…. aspettando, non stiamo con le mani in mano. Bisogna decidersi, non c’è tempo da perdere!
Frutto di questa attesa sono i rapporti nuovi, nuove scelte, cambiamenti di strada, modi nuovi di fare, da inventare.
Abbiamo necessità di un cambiamento profondo di vita, non solo di un ritocco di facciata!
Incontrare Dio che libera e fa gioire.
Nella vita il cambiamento è possibile!
Prepariamoci dunque ad andargli incontro purificando i nostri sentimenti, i nostri desideri, senza rimandare al domani il bene che possiamo fare oggi ai nostri fratelli, familiari, amici.

Andiamo con gioia incontro al Signore 27/11/22

ANDIAMO CON GIOIA INCONTRO AL SIGNORE

27 Novembre 2022

Oggi, prima domenica di Avvento, la chiesa annuncia un nuovo anno liturgico durante il quale siamo invitati a prendere, ogni giorno di più, coscienza delle meraviglie che Dio opera tra noi.
Noi tutti, proprio come ai giorni di Noè, viviamo mangiando, bevendo, intrattenendo relazioni, perseguendo progetti.
Proviamo emozioni ma senza accorgerci di cosa ci sia in gioco veramente.
Solo quando le cose ci piombano addosso i nostri occhi si aprono e ci accorgiamo di non aver prestato ascolto al momento opportuno, di aver inseguito certi sogni, di non essere stati attenti ai segnali che ci sono giunti.
Come ai tempi di Noè, incuranti agli inviti, sordi di fronte alle voci che ci giungono, noi continuiamo ad agire “COME SEMPRE”.
Eppure, quanti inviti a riconoscere le tracce della presenza del Signore! DIO VIENE CONTINUAMENTE nella nostra vita.
Viene nel nostro cuore tramite il dono dell’amicizia, la forza di un legame, nei momenti di stanchezza o di fatica, quando perdiamo qualcuno.
L’arca costruita da Noè rappresenta l’arte di prepararci bene, per vivere, consapevolmente, i momenti di disagio che possono toccare l’esistenza di ognuno di noi.
Il Signore viene e noi vogliamo essere pronti, attenti, armati di luce, pronti all’incontro?
Sia il ricordo del passato, sia l’attesa del futuro, debbono spingere noi credenti a vivere nel presente con vigilanza, una VIGILANZA OPEROSA.

Ricordati di me, Signore 20/11/2022

RICORDATI DI ME, SIGNORE

20 Novembre 2022

La liturgia d’oggi celebra due ricorrenze: la fine dell’anno liturgico e la solennità di Cristo Re dell’Universo.
San Luca ci descrive l’immagine di Cristo la cui corona è fatta di spine e il cui trono è una croce.
Gesù è sulla croce, abbandonato da tutti, privato di ogni dignità.
Gesù è Re di un regno che vuole conquistare tutto il mondo, non con le armi e la violenza ma con l’amore e la misericordia.
Questa festa può anche stimolare una riflessione su come noi gestiamo il nostro “potere”, nelle relazioni di famiglia, sul lavoro, in parrocchia, nella società.
Che tono usiamo quando ci relazioniamo con i figli, il coniuge, i fratelli, gli amici ?
Un esempio lo vediamo nel racconto della crocifissione. Gesù sta in mezzo a due condannati. Uno lo insulta, lo provoca, lo tratta male e lo deride sfidandolo.
L’altro si apre alla speranza per un futuro, si affida a Lui e Gesù promette la vita eterna, subito: “Oggi stesso sarai con me nel paradiso”.
Il Regno di Dio non esclude nessuno.
Le braccia di Gesù, distese e inchiodate, dicono solo accoglienza che non si richiude, porte spalancate per sempre.
Dio è presente nella nostra vita, si affianca, incoraggia, stimola.
E’ nostro compagno di strada.
A Cristo Signore rivolgiamo ogni giorno la preghiera che fece il malfattore: “Gesù, ricordati di me” ed aiutaci a camminare con gioia verso la casa del Padre.

Non resterà pietra su pietra 13/11/2022

NON RESTERÀ PIETRA SU PIETRA

13 Novembre 2022

Gesù annuncia la distruzione del Tempio.
Il Tempio di Gerusalemme dava sicurezza tanto era maestoso, ricco di doni votivi. Eppure anche ciò che sembra durare a lungo patisce l’eventualità negativa. Tutto appare precario: la pace, il clima, l’economia, il lavoro.
Anche ai nostri giorni la guerra in atto ha distrutto e continua a distruggere una terra meravigliosa, chiamata granaio d’Europa.
Per non parlare poi di ciò che accade a tanti che, per la fede in Gesù, mettono in pericolo la loro vita.
Gesù, nel Vangelo odierno, ci incoraggia a superare la naturale e comprensibile paura grazie alla certezza che “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto” (Lc 21,18).
Affermare che non resterà pietra su pietra è un chiaro invito a non identificarci con l’opera delle nostre mani. Nessuno equivale ai risultati ottenuti o agli obiettivi raggiunti o alle costruzioni realizzate.
San Francesco ci ha detto: L’uomo vale quanto vale davanti a Dio, nulla di più”. Non resta l’opera delle nostre mani.
Resta soltanto l’amore che ha mosso i passi, guidato le intenzioni, animato i nostri gesti. Questo, sì, resta ed è per questo che bisogna operare. “Non lasciatevi ingannare… Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime” (Lc 21,8).
Il nostro compito è attraversare la storia fidandoci della fedeltà della promessa di Dio che si esprime mediante la nostra capacità di restare fedeli nelle prove di ogni giorno.

Signore accresci in noi la speranza 06/11/2022

SIGNORE ACCRESCI IN NOI LA SPERANZA

6 Novembre 2022

Anche fra noi cristiani vi sono alcuni che professano un cristianesimo senza risurrezione, una fede che ha come unico orizzonte i giorni dell’uomo, nulla più.
Il dopo è escluso e al massimo arriviamo a pensare ad un dopo come premio per il bene compiuto o una punizione per il male commesso.
Credere nella risurrezione è, per tutti noi, difficile.
Quando ci manca la prospettiva dell’eterno, del Paradiso, di una vita nuova, la nostra esistenza, qui, ora, su questa terra, diventa triste, senza speranza.
Dovremmo, invece, anticipare qui, su questa nostra attuale esistenza, la fede in ciò che vivremo nel Paradiso.
La folta schiera di Santi che ci hanno preceduto, indicandoci sentieri talvolta impervi e dolorosi, ci deve essere di stimolo per vivere bene la nostra esistenza attuale.
Più forte della morte è l’amore!
Ad avere la meglio sulla morte sarà l’amore che non avrà mai fine perché resterà anche quando la vita terrena sarà conclusa.
Nel libro “ I fratelli Karamazov” il grande scrittore Dostoevskij ha scritto: “Resusciteremo senz’altro, ci vedremo, ci racconteremo l’un l’altro allegramente e gioiosamente tutto ciò che è stato”.
Come cristiani dobbiamo credere nella vita senza fine, nella vita eterna e rendere importante il nostro momento nella vita terrena.
Coloro che avranno creduto seriamente alla risurrezione risorgeranno” (Lc 20,35).

Incontrare Gesù cambia la vita 30/10/2022

INCONTRARE GESÙ CAMBIA LA VITA

30 Ottobre 2022

L’Evangelista Luca ci parla, oggi, di Zaccheo, capo degli esattori di tasse e molto ricco. Quest’uomo, saputo che Gesù sarebbe passato per Gerico, corre per le strade della città ansioso di vedere da vicino Gesù. Non era facile dal momento che Zaccheo era piccolo di statura. Con astuzia si arrampica su di un albero e attende il passaggio di Gesù, che vedendolo lo guarda e gli dice: Zaccheo, scendi subito, oggi devo fermarmi a casa tua”. Zaccheo voleva solo vedere Gesù, ora si sente guardato, raggiunto dal suo sguardo.
Dio sta alla porta e bussa.
Zaccheo, felice per l’incontro con Gesù, cambia vita, restituisce quanto rubato e dona metà dei suoi beni ai poveri.
Evidentemente, da tempo, Zaccheo portava nel cuore il desiderio di ritrovare se stesso, cambiare vita, riprendere a sperare. Nessuno ci avrebbe creduto.
Zaccheo diventa incurante delle mormorazioni e insegna a tutti noi la strada da compiere se non vogliamo che l’incontro con Gesù resti solo il ricordo di un attimo. Il cercatore si accorge di essere cercato.
Come non ricordare allora la “SOSTA” di S. Bertilla tra noi.
Moltissima gente ha potuto gustare una visita, breve, intensa, commovente davanti alla sua urna.
Molti anziani, infermi, su carrozzine, sostenuti dai figli, nipoti, con tanta difficoltà hanno sostato, pregato, pianto davanti alla nostra concittadina.
Sicuramente di tutto ciò resterà un ricordo da proteggere, rinvigorire e diffondere.