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Servo per amore 17/10/2021

SERVO PER AMORE

17 Ottobre 2021

Nel vangelo odierno l’evangelista Marco ci parla di Gesù che
non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” ( Mc 10,45).
Cosa comporta, per la nostra fede e per la nostra vita, leggere e capire che siamo stati creati per essere amati e serviti da Dio, qui e per sempre?
E’ di grande gioia sapere che Dio esiste per noi, per amarci, per essere a servizio della nostra felicità. Amati da Dio, pur dentro ai nostri limiti, abbiamo dei valori e dei doni da dare, a nostra volta, ai nostri fratelli e sorelle. Il nostro Dio, come un padre terreno, è in relazione amorosa con noi. Si crea così un’alleanza tra Dio e gli uomini.
Dio desidera persone fiere, libere, felici.
Nella nostra esistenza tutti noi possiamo essere servi di mille vizi, di mille schiavitù, di mille debolezze, con la parola e la calunnia.
Altro significato è da attribuire a colui che aderisce, aderisce spontaneamente, consacrandosi ad altre persone, a grandi ideali, donandosi completamente all’altro.
Maria, madre di Gesù e madre nostra è da sempre detta La Serva del Signore”.
Che appello viene rivolto a tutti noi? Quello di cercare di essere uomini che servono e che sono servi, con gioia, totalità, senza interesse, senza vantaggi, senza calcoli, totalmente trasparenti alla luce che ci chiama, la Luce di Dio.
Solo così, con gli occhi fissi a Colui che sta in alto e che ci sostiene, il nostro essere servi diventerà una realtà nobile, contagiosa.
Come viviamo la nostra piccola o grande fetta di autorità in famiglia, sul lavoro, nella scuola?
Colui che governa sia esemplare, nella condotta, discreto nel silenzio, utile con la parola, vicino a tutti (San Gregorio Magno)”.

Sarai felice se farai felice qualcuno 10/10/2021

SARAI FELICE SE FARAI FELICE QUALCUNO

10 Ottobre 2021

Il Vangelo odierno ci parla di una persona ricca che, nonostante possedesse molti beni, andava alla ricerca di qualcosa di diverso, di un di più, che possiamo anche chiamare vita eterna.
Questa persona, ansiosa e frenetica, corre incontro a Gesù, gli si inginocchia, manifestando la volontà di raggiungere la vita eterna.
E’ oramai risaputo che le ricchezze non danno la vita autentica, perché l’uomo non si realizza attraverso il denaro: i beni materiali
sono un dono, un valore, ma non sono il Dono, il Valore.
L’uomo è corpo ma anche cuore, intelligenza. Solo sviluppando questi risvolti della sua personalità l’uomo si realizzerà pienamente.
Il progresso e il benessere possono provocare un senso di stordimento, ma possono anche aiutare a scoprire meglio il senso della vita, a riflettere, a trovare lo stimolo per andare oltre e percepire il vero senso della vita.
Chi possiede i beni materiali può rendersi conto della loro insufficienza, insignificanza. Chi non li possiede è spesso tentato di vedere in essi il senso della vita. E’ doveroso ricordare Gino Strada, fondatore di Emergency, per il tanto bene che ha compiuto, aprendo ospedali in varie parti martoriate del mondo a causa delle guerre, malattie e fame.
Ateo dichiarato e non religioso, non ha avuto altra motivazione, nella sua vita, che il desiderio di curare, aiutare i malati, il prossimo.
Gli uomini e le donne del nostro tempo ricercano la fede?
Il sorgere e il proliferarsi di nuovi movimenti religiosi testimoniano la volontà dell’uomo d’oggi di non accontentarsi del presente e delle cose materiali. Nell’intimo delle persone sta sorgendo un’ansia di carattere religioso che chiede risposte nuove. Quale preghiera rivolgere, come comunità cristiana, allo Spirito?. Che la chiesa si metta in ascolto degli uomini e delle donne di oggi per tornare ad essere un popolo in cammino, verso un’altra terra, sull’esempio del patriarca Abramo.

Per sempre 03/10/1021

PER SEMPRE

3 Ottobre 2021

Oggi il Vangelo ci presenta un problema particolarmente scottante:
il tema del “Per sempre”; o meglio il tema dell’indissolubilità del matrimonio. Il problema del “per sempre” è bollente nella cultura di oggi e soprattutto nei pensieri di molti giovani. Molti di loro allungano il più possibile il tempo del fidanzamento perché hanno paura di un impegno definitivo.
C’è la paura che il per sempre possa limitare la loro libertà.
Una volta ci si sposava per intraprendere un’esperienza di libertà, oggi, invece, si ha paura di perderla.
Ma il per sempre è una scelta che chiude o che apre, è una scelta che incatena o libera? Due che si amano, se si amano veramente, sognano che il loro amore sia per sempre, duri all’infinito.
Essi possono avere il timore che tramonti, ma desiderano, sognano che ciò non accada.
Sposare una persona è sposare il suo passato, il suo presente, ma anche spartire il futuro. Ognuno possiede, nel profondo, una ricchezza nascosta che domanda di essere sprigionata.
La persona si fa nel tempo! Senza il desiderio e l’impegno di amarsi per sempre, l’amore non nasce e non cammina.
Partire con l’idea di un legame a tempo determinato è indice che non si vuole rischiare.
L’impegno di continuità di un rapporto è la condizione che consente ai due di crescere perché c’è la fiducia nell’altro.
Ciò che uccide una coppia non sono le discussioni, le difficoltà, la mancanza di denaro: è l’abitudine, quella che subentra quando non ci si guarda più. La fede e il messaggio evangelico invitano a trovare, nel rapporto con Dio, la forza, la grazia per poter proseguire, migliorare, far crescere l’amore e l’unione fra i due.
Amare è prendersi cura della crescita dell’altro!

Riconoscere il bene che c’è in ogni persona 26/09/2021

RICONOSCERE IL BENE CHE C’È IN OGNI PERSONA

26 Settembre 2021

La pagina del vangelo odierno contiene un messaggio potente e pieno di luce. Quando un uomo può dirsi cristiano?
Spesso, anche oggi, riconosciamo che uno è cristiano solo se partecipa alla messa domenicale. Uno non potrebbe scoprire di essere in cammino dietro a Cristo anche se vive al di fuori della liturgia?
Poi sicuramente è di grande importanza l’incontro domenicale con la Parola e la partecipazione ad altri momenti liturgici perché è in essi che la nostra fede si nutre, si ravviva, prende forza.
E’ insieme che si cammina verso la verità, verso Dio. E’ nella vita di ogni giorno che si esprime la fede. La fede deve toccare e graffiare la vita. La fede deve portare ad un modo di vivere, deve generare uno stile di vita.
Quanti nel mondo seguono Cristo senza saperlo. Ciò avviene perché seguono l’amore, donano attenzione alle persone per far fiorire il sorriso, la speranza.
Dobbiamo imparare a godere del bene dovunque sia fatto, da chiunque sia compiuto.
Le persone che s’impegnano ad alleviare le sofferenze del prossimo, da qualunque parte spuntino fuori, vanno sempre benedette.
Se il nostro occhio non sa più riconoscere e gioire del bene, togliamolo. Se la nostra mano è usata soltanto per prendere e incapace di condividere, tagliamola. Se il nostro piede rimane fermo nelle sue posizioni, incapace di frequentare sentieri che conducono a Dio, tagliamolo.
E’ chiaro che Gesù non invita a mutilarsi per evitare il peccato.
A Gesù interessa una vita nuova. Gesù sogna un mondo dove gli uomini hanno mani per donare, piedi per camminare, occhi luminosi capaci di vedere il bene.

Accogliere l’uomo… Accogliere Dio

ACCOGLIERE L’UOMO… ACCOGLIERE DIO

19 Settembre 2021

Gesù, in viaggio verso Gerusalemme, cammina davanti ai suoi discepoli che, silenziosi, lo seguono. Alcuni hanno paura.
Gesù li prende in disparte e li prepara a ciò che lo aspetta: sofferenza e morte sulla croce. Gesù parla loro di SERVIZIO, della necessità di essere servitori di tutti e chiama un bambino in mezzo a loro.
Il bambino, proprio perché è indifeso, docile e incapace di ambizioni, diventa una bella immagine di Gesù. Tutti noi, nel corso della nostra vita, abbiamo sperimentato la fragilità di un anziano, la custodia di un figlio ribelle, l’attenzione per un malato, nella mente o nel corpo.
Perché è necessario attraversare la strettoia della croce?
Perché, sovente, è l’unica strada da seguire. E’ prendersi cura delle fragilità dell’altro, portare il peso di scelte sbagliate, camminare curvi sotto il peso da portare, giorno dopo giorno, talvolta senza vedere un domani radioso, gioioso, sereno!
Servire, tuttavia, non è un gesto che umilia la persona che serve ma vuol dire mettersi in ascolto degli altri e degli eventi per lasciarsi cambiare e crescere. E’ certo che potremmo anche dire: Ma chi me lo fa fare?
Verrebbe la voglia, a volte, di piantare tutto. Di questi tempi non è facile essere insegnante, educatore, catechista..men che meno genitore.
Ma… NON C’E VITA SENZA DONO !
Padre Pio amava ripetere: “Tutti vengono qua per farsi togliere la croce, nessuno per imparare a portarla”.
A noi tutti è richiesto di essere primi sì ma nella custodia, primi sì nell’attenzione, primi sì ma nell’accoglienza.
Gesù ha scelto un modo di vivere prima ancora che un modo di morire.
All’orizzonte c’è sempre una speranza: quella di un mondo migliore.

Chi sono io per te? 12/09/2021

CHI SONO IO PER TE?

12 Settembre 2021

I discepoli avevano scommesso il loro presente e il loro futuro su quell’uomo, Gesù, tanto da abbandonare persino occupazioni ed affetti.
Lungo la strada, simbolo della vita, del nostro cammino quotidiano, dalla bocca dei discepoli escono parole spontanee.
Per i discepoli e anche per noi tutti è sempre attuale la domanda di Gesù: “Ma voi, chi dite che io sia?”.
Pietro, nel suo slancio generoso, non esita a dirgli chi è: “Tu sei il Cristo!”
La professione di Pietro è sincera ma è sotto la croce che, un pagano, il centurione romano, vedendo quell’uomo, Gesù, morire in quel modo, potrà esclamare: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”
Gesù, il Maestro, aveva capito bene che, per i suoi discepoli, era troppo difficile capire ed accettare le sue parole. Per i suoi amici Gesù era la soluzione di tanti problemi. Israele poteva sbarazzarsi finalmente e definitivamente della odiata occupazione romana.
Com’era possibile, per loro, restare ad ascoltare Gesù che parlava della propria sofferenza, della propria morte e quindi della propria sconfitta?
Lo stesso Pietro dirà: Non ti accadrà mai!
Non può esistere un Dio debole, impotente.
Allora, perché Dio è impotente? Perché non violenta la libertà dell’uomo, la nostra libertà. Dio rispetta la nostra libertà di aderire o meno al suo progetto.
Non è forse quello che molti genitori si ritrovano a vivere quando i loro figli intraprendono strade pericolose, sentieri difficili, scelte dolorose?
Noi non sappiamo quale sarà il nostro futuro, il nostro domani.
L’importante è pedalare al massimo delle nostre capacità e CREDERE!
Credere di non essere soli e di avere Gesù al nostro fianco.

Gesù guarisce 05/09/2021

GESÙ GUARISCE

5 Settembre 2021

Gesù guarisce perché non ama la sofferenza, il dolore, la croce.
La persona malata o sofferente si sente schiacciata da impedimenti che la bloccano o condizionano le relazioni umane e sociali.
La cultura cristiana ha spesso presentato la fede come rinuncia, sofferenza, mortificazione, non considerando che Gesù è venuto, invece, a portare la gioia: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”
(Gv 15,11). I miracoli che Gesù compie esprimono il desiderio di un’umanità senza dolore, malattie, emarginazioni. Il credente è chiamato a lottare contro la sofferenza.
Nel Vangelo odierno incontriamo Gesù che avvolge un sordomuto del suo affetto: prima lo ama e poi lo guarisce.
La sordità era considerata una maledizione perché impediva di ascoltare la parola del Signore.
C’è bisogno di recuperare il valore dell’affettività fisica. Il saper abbracciare, non solo tra sposi o tra madre e padre con i figli, ma pure tra amici, genera un calore e un affetto che infondono coraggio e amore.
Oggi si parla molto sul valore terapeutico dell’abbraccio!
Galimberti, noto filosofo e psicanalista, scrive: “La malattia di molti giovani è la mancanza del desiderio, del desiderare la vita. Il deserto affettivo sembra diventato il paesaggio abituale di molti dei nostri figli”.
L’episodio evangelico è rivolto a ciascuno di noi perché restiamo disponibili e aperti nei confronti di chi ci parla e di chi ha bisogno di una parola per sentirsi vivo.

La legge del cuore 29/08/2021

LA LEGGE DEL CUORE 

29  Agosto 2021

Leggendo il Vangelo odierno respiriamo aria di libertà, sentiamo una perenne freschezza e un vento creatore che apre a cammini nuovi.
Oggi incontriamo Gesù che, nel suo andare dentro il dolore, viene da villaggi e campagne.
A Gesù venivano portati i malati, sulle piazze, sulle strade, dai tetti.
In questo suo agire Gesù si scontra coi Giudei preoccupati più per le mani lavate e altri formalismi vuoti piuttosto che tenere buoni rapporti coi pagani.
I Giudei coltivavano una religiosità che non univa gli uomini ma li separava.
Era una religione dei muri e non dei ponti.
Gesù vuole cambiare questo modo di vivere ed afferma:”Non c’è nulla fuori dall’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro” (Mc 7,15)”
Gesù attribuisce al cuore, e soltanto al cuore, la possibilità di rendere pure o impure le cose.
Va quindi rifiutata ogni forma di religiosità puramente formale, esteriore, rituale, abitudinaria, che non nasca dal cuore.
Accendere una candela, fare celebrare delle Messe, recitare il rosario sono ottime espressioni di religiosità ma devono essere accompagnate dalla fede e dalla disponibilità alla conversione del cuore.

Vuoi andartene anche tu? 22/08/2021

VUOI ANDARTENE ANCHE TU? 

22 Agosto 2021

Sono tante le occasioni in cui ci sentiamo porre questa domanda.
Quando, provati da fatti dolorosi, non riusciamo più a pregare;
quando, traditi da persone amiche, non crediamo più nell’amicizia;
quando siamo toccati da una malattia; quando rimaniamo storditi da un’esperienza di lutto; quando facciamo fatica a stare accanto a persone malate, difficili da curare, a figli ribelli che ti tolgono il sonno.
La tentazione, di fronte a tali situazioni, è quella di fare marcia indietro e lasciare che le cose facciano il loro corso, ma senza di noi.
Oppure possiamo sentirci come Giuda che non ha avuto il coraggio di andarsene.
Per fortuna c’è l’apostolo Pietro!
Come vorremmo avere la sua fiducia e poter esclamare:
Da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”
Non è affatto facile seguire Gesù, accogliere ciò che ci chiede, ma sappiamo che è l’unica strada da percorrere.
Aderire a Cristo porta con sé, infatti, un cambiamento di mentalità e di comportamento, anche nei rapporti all’interno della famiglia, tra moglie e marito, con i figli.
Oggi, domani, ogni giorno siamo chiamati a scegliere
Chi servire. (Gs 24,15)”.
Vogliamo credere che, con Gesù vicino, troveremo sempre la forza di ripartire, di rimetterci in cammino.

Maria assunta in cielo 15/08/2021

MARIA ASSUNTA IN CIELO

15 Agosto 2021

Il 1° novembre 1950 Papa Pio XII proclama l’ultimo dogma
L’Immacolata Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
Siamo a ferragosto, nel cuore dell’estate. E’ il trionfo della natura, della gioia di vivere, del godersi il mondo.
Questa festa dell’Assunzione celebra il trionfo della vita, la glorificazione di Maria.
Maria è la madre di Gesù: questa è la sua dignità. Ha vissuto la sua dignità in una quotidianità difficile, come ogni madre di famiglia.
Ha conosciuto, insieme a Giuseppe e a Gesù, la povertà e l’esilio.
Ha accompagnato il figlio Gesù nella sua crescita, educandolo a quella sensibilità che caratterizzerà la sua vita pubblica.
Maria è la prima dei credenti; è nostra sorella, ci precede e ci mostra il sentiero che dobbiamo percorrere, le scelte che dobbiamo fare.
Come ogni mamma del nostro tempo Maria ha condiviso, sofferto, conservato nel suo cuore, le scelte, spesso dolorose del Figlio Gesù.
Maria, “Assunta in cielo, continua a ottenerci i doni della salvezza eterna. Nella sua materna carità si prende cura di tutti noi, fratelli del Figlio suo, ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non saremo condotti nella patria beata” (Lumen Gentium)