Tutti gli articoli di Flavio Dal Lago

Gesù guarisce 05/09/2021

GESÙ GUARISCE

5 Settembre 2021

Gesù guarisce perché non ama la sofferenza, il dolore, la croce.
La persona malata o sofferente si sente schiacciata da impedimenti che la bloccano o condizionano le relazioni umane e sociali.
La cultura cristiana ha spesso presentato la fede come rinuncia, sofferenza, mortificazione, non considerando che Gesù è venuto, invece, a portare la gioia: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”
(Gv 15,11). I miracoli che Gesù compie esprimono il desiderio di un’umanità senza dolore, malattie, emarginazioni. Il credente è chiamato a lottare contro la sofferenza.
Nel Vangelo odierno incontriamo Gesù che avvolge un sordomuto del suo affetto: prima lo ama e poi lo guarisce.
La sordità era considerata una maledizione perché impediva di ascoltare la parola del Signore.
C’è bisogno di recuperare il valore dell’affettività fisica. Il saper abbracciare, non solo tra sposi o tra madre e padre con i figli, ma pure tra amici, genera un calore e un affetto che infondono coraggio e amore.
Oggi si parla molto sul valore terapeutico dell’abbraccio!
Galimberti, noto filosofo e psicanalista, scrive: “La malattia di molti giovani è la mancanza del desiderio, del desiderare la vita. Il deserto affettivo sembra diventato il paesaggio abituale di molti dei nostri figli”.
L’episodio evangelico è rivolto a ciascuno di noi perché restiamo disponibili e aperti nei confronti di chi ci parla e di chi ha bisogno di una parola per sentirsi vivo.

La legge del cuore 29/08/2021

LA LEGGE DEL CUORE 

29  Agosto 2021

Leggendo il Vangelo odierno respiriamo aria di libertà, sentiamo una perenne freschezza e un vento creatore che apre a cammini nuovi.
Oggi incontriamo Gesù che, nel suo andare dentro il dolore, viene da villaggi e campagne.
A Gesù venivano portati i malati, sulle piazze, sulle strade, dai tetti.
In questo suo agire Gesù si scontra coi Giudei preoccupati più per le mani lavate e altri formalismi vuoti piuttosto che tenere buoni rapporti coi pagani.
I Giudei coltivavano una religiosità che non univa gli uomini ma li separava.
Era una religione dei muri e non dei ponti.
Gesù vuole cambiare questo modo di vivere ed afferma:”Non c’è nulla fuori dall’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro” (Mc 7,15)”
Gesù attribuisce al cuore, e soltanto al cuore, la possibilità di rendere pure o impure le cose.
Va quindi rifiutata ogni forma di religiosità puramente formale, esteriore, rituale, abitudinaria, che non nasca dal cuore.
Accendere una candela, fare celebrare delle Messe, recitare il rosario sono ottime espressioni di religiosità ma devono essere accompagnate dalla fede e dalla disponibilità alla conversione del cuore.

Vuoi andartene anche tu? 22/08/2021

VUOI ANDARTENE ANCHE TU? 

22 Agosto 2021

Sono tante le occasioni in cui ci sentiamo porre questa domanda.
Quando, provati da fatti dolorosi, non riusciamo più a pregare;
quando, traditi da persone amiche, non crediamo più nell’amicizia;
quando siamo toccati da una malattia; quando rimaniamo storditi da un’esperienza di lutto; quando facciamo fatica a stare accanto a persone malate, difficili da curare, a figli ribelli che ti tolgono il sonno.
La tentazione, di fronte a tali situazioni, è quella di fare marcia indietro e lasciare che le cose facciano il loro corso, ma senza di noi.
Oppure possiamo sentirci come Giuda che non ha avuto il coraggio di andarsene.
Per fortuna c’è l’apostolo Pietro!
Come vorremmo avere la sua fiducia e poter esclamare:
Da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”
Non è affatto facile seguire Gesù, accogliere ciò che ci chiede, ma sappiamo che è l’unica strada da percorrere.
Aderire a Cristo porta con sé, infatti, un cambiamento di mentalità e di comportamento, anche nei rapporti all’interno della famiglia, tra moglie e marito, con i figli.
Oggi, domani, ogni giorno siamo chiamati a scegliere
Chi servire. (Gs 24,15)”.
Vogliamo credere che, con Gesù vicino, troveremo sempre la forza di ripartire, di rimetterci in cammino.

Maria assunta in cielo 15/08/2021

MARIA ASSUNTA IN CIELO

15 Agosto 2021

Il 1° novembre 1950 Papa Pio XII proclama l’ultimo dogma
L’Immacolata Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
Siamo a ferragosto, nel cuore dell’estate. E’ il trionfo della natura, della gioia di vivere, del godersi il mondo.
Questa festa dell’Assunzione celebra il trionfo della vita, la glorificazione di Maria.
Maria è la madre di Gesù: questa è la sua dignità. Ha vissuto la sua dignità in una quotidianità difficile, come ogni madre di famiglia.
Ha conosciuto, insieme a Giuseppe e a Gesù, la povertà e l’esilio.
Ha accompagnato il figlio Gesù nella sua crescita, educandolo a quella sensibilità che caratterizzerà la sua vita pubblica.
Maria è la prima dei credenti; è nostra sorella, ci precede e ci mostra il sentiero che dobbiamo percorrere, le scelte che dobbiamo fare.
Come ogni mamma del nostro tempo Maria ha condiviso, sofferto, conservato nel suo cuore, le scelte, spesso dolorose del Figlio Gesù.
Maria, “Assunta in cielo, continua a ottenerci i doni della salvezza eterna. Nella sua materna carità si prende cura di tutti noi, fratelli del Figlio suo, ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non saremo condotti nella patria beata” (Lumen Gentium)

Gesù: Pane che dà vita 08/08/2021

GESU’: PANE CHE DA’ LA VITA 

8 Agosto 2021

Il tema del vangelo di questa domenica è il pane e Gesù dice:
Io sono il pane della vita”. Io sono il pane che fa vivere e fa fiorire.
Cosa significano queste parole? Gesù offre una strada perché l’uomo diventi pienamente uomo, diventi se stesso e sviluppi la sua identità. Sì, è vero che il benessere ci ha ubriacati.
L’uomo si riduce solo al lavoro, guadagno, carriera, prestigio, mentre il mondo interiore, quello dei sentimenti, della passione per la verità, viene accantonato, eliminato.
L’uomo si sente confuso, non si ritrova, è spaesato.
La depressione e l’infelicità che stanno crescendo sono il segno di questo inquietante impoverimento interiore.
I giovani arrivano a pensare a Dio come a Colui che dà leggi, divieti che limitano la libertà e la felicità.
Ma Dio desidera un uomo felice!
Nel libro del Qoelet si legge: Su, mangia con gioia il tuo pane e bevi il tuo vino con cuore lieto, perché Dio ha già gradito le tue opere” (Qo 9,7-8).
Il benessere che viviamo non deve essere visto come un male, ma come un dono. Il problema è che tutti gli uomini e le donne dovrebbero avere la possibilità di vivere nel benessere.
Per questo noi non dovremmo chiuderci ma condividere ciò che abbiamo con i popoli più poveri.
Solo allora Gesù può diventare il PANE DI GIOIA per tutte le persone e per tutti i popoli.
Gesù ha detto: “Chi crede in me ha la vita eterna” (Gv 6,47).
Gesù non ha detto “avrà” ma “ha” la vita eterna.
La vita eterna non è il futuro, ma il presente.

Nessuno può vivere senza fede 1/08/2021

NESSUNO PUO’ VIVERE SENZA FEDE

1 Agosto 2021

Domenica scorsa abbiamo incontrato Gesù che non moltiplica i pani, ma li distribuisce. Oggi riflettiamo sulla gente, la folla che cerca Gesù.
Perché?
Perché molti giovani e molte persone, anche in questi mesi estivi, vanno ai campi scuola per riflettere, pregare? Addirittura non pochi scelgono di recarsi presso monasteri, come Camaldoli, Bose, Spello, Romena per fare esperienza di preghiera e, soprattutto, per approfondire la loro fede.
Perché?
E’ giusto domandarselo.
Immersi come siamo in un mondo di crescente indifferenza religiosa dobbiamo stupirci di fronte all’impegno esaltante di giovani e di persone che frequentano corsi biblici, scuole di teologia, che fanno esperienza di fede in luoghi appartati, spendendo così parte delle loro ferie.
Perché molta gente è, anche oggi, attratta dal credere e dall’approfondire la propria fede? Credere è importante per l’uomo?
L’uomo può vivere senza la fede? No !
Nessuno può vivere senza fede.
Secondo Enzo Bianchi, fondatore della Comunità di Bose, nessuno è ateo, perché in qualcosa, l’uomo deve credere per vivere.
Il problema sta nell’individuare la strada giusta: Credere in Dio per sviluppare e accendere in pienezza le possibilità dell’uomo.

Passare all’altra riva 25/07/2021

PASSARE ALL’ALTRA RIVA 

25 Luglio 2021

La folla che cerca Gesù e lo ascolta è numerosa ed entusiasta.
Perché? Certamente Gesù parla come nessun altro sa parlare.
Sa proporre nuove prospettive, compie molti segni sugli infermi.
Gesù si prende cura delle ferite dell’uomo, non giudica, non rifiuta, si piega per accogliere, sanare, ridare speranza.
Anche oggi assistiamo a prodigi, a miracoli.
Pensiamo al lavoro dei volontari di “Medici senza frontiere”, agli abitanti di Lampedusa e di Lesbo (nei Balcani), che accolgono fraternamente i naufraghi del Mediterraneo e i profughi siriani in fuga dalla guerra.
Sono questi i miracoli che Gesù ci invita a fare, e questi esistono anche oggi.
Il Vangelo odierno ci parla di Gesù che si preoccupa di dare da mangiare a cinquemila uomini che lo seguivano per ascoltarlo.
Come? Non occorre andare a comprare il pane. IL PANE VA DONATO, NON COMPRATO!
Il primo ad aprire la propria borsa contenente cinque pani e due pesci è un ragazzo. E’ un gesto di imprevista generosità che cambia il cuore delle persone.
Altre persone, attratte da questo gesto, aprono le loro borse, le sporte per consegnare a Gesù quello che avevano.
Il miracolo non consiste in Gesù che moltiplica il pane ma nell’aver cambiato il cuore delle persone.
Non si tratta, quindi, di moltiplicare, ma distribuire, condividere, aprire il cuore dei presenti.
Quando gli uomini si sentiranno fratelli e responsabili, troveranno essi stessi le vie per abbattere i privilegi, per vincere la fame e l’ingiustizia.

Tutti abbiamo bisogno di fermarci 18/07/2021

TUTTI ABBIAMO BISOGNO DI FERMARCI 

18 Luglio 2021

Oggi il vangelo ci presenta un Gesù paterno, compassionevole, attento verso i suoi apostoli.
Gesù non li spinge a pregare ma a darsi del tempo per riposare.
E’ importante saper trovare il tempo per fermarsi, per recuperare energie fresche, per pensare, per riflettere.
Oggi, più di ieri, c’è bisogno di pensare.
Anche noi cristiani siamo colpiti da un senso di disorientamento e di smarrimento. Le notizie sui giornali, le interviste rilasciate da eminenti voci del Vaticano su fatti di attualità, generano tanta inquietudine. Perché tanti cambiamenti?
Come ha scritto l’apostolo Marco noi ci sentiamo “Come pecore senza pastore”.
Il Vangelo, certo, è sempre lo stesso, ma il modo di interpretarlo dipende dalle persone e anche dai tempi, perché Dio parla attraverso i tempi. Non si tratta di stravolgere il Vangelo, ma capirlo meglio, di più.
Siamo tutti invitati ad essere “Cercatori del pensiero di Dio e di Gesù”. Come? Con il dialogo e il confronto con altri per capire, per fare scelte più illuminate.
Ciascun uomo è abitato da un Maestro – Luce Interiore – che, se interrogato e ascoltato, sa dare sapienza, indicazioni, discernimento.

Una chiesa in uscita 11/07/2021

UNA CHIESA IN USCITA

11 Luglio 2021

Nel Vangelo di domenica scorsa abbiamo letto di Gesù che, tornato in patria, si è messo ad insegnare nella sinagoga.
I suoi paesani, però, lo rifiutano. Per loro Gesù è troppo umano, è un falegname; viene quindi respinto e rifiutato.
Gesù, per predicare la Buona Notizia, percorre allora i villaggi d’intorno, strade sconosciute. Gesù passa dalla sinagoga alla strada dove incontra la realtà della vita e delle persone.
Oggi, dopo duemila anni, la Chiesa, come sottolineato da Papa Francesco, dovrebbe ritornare sulla strada, incontrare uomini e donne, sostare nelle case per ascoltare, incoraggiare, istruire, incrociare gli sguardi di quanti sono affaticati, sfiduciati, soli…
Gesù ha mandato nel mondo i suoi apostoli e discepoli dando loro il potere di guarire ogni malattia e ogni infermità.
L’Evangelista Matteo aggiunge: “ Strada facendo, predicate, dicendo che il Regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni”.
Ai suoi apostoli, Gesù dà coraggio e li invita a non spaventarsi di fronte alle difficoltà e alle persecuzioni.
Gesù, ai suoi uomini, ha dato una missione umanizzante, sanante, destinata a dare vita e a porre rimedio, per quanto possibile, alle disgrazie e alle miserie del popolo.
L’azione cristiana deve essere orientata, soprattutto, a promuovere la vita presente e, di conseguenza, la felicità.

Gesù: una voce nuova 4/11/2021

GESÙ: UNA VOCE NUOVA 

4 Luglio 2021

Il Vangelo odierno ci parla di Gesù che “venne nella sua patria”,
Nazareth, dove era cresciuto nella sua infanzia e adolescenza.
Gesù, più o meno a trent’anni, va ad abitare a Cafarnao, sulla riva del mare di Tiberiade; lo fa per distaccarsi dalla sua famiglia che gli impediva la libertà di pensiero e di azione.
La sua fama cresce per la novità delle sue proposte e per i gesti che compie: le folle sono attratte e lo cercano. I suoi paesani si stupiscono, non capiscono; Gesù non aveva studiato, era un falegname, era uno di loro.
Che il profeta fosse uno della porta accanto pareva cosa impossibile. Noi, uomini e donne, cerchiamo Dio in alto, nei cieli, mentre Dio, in Gesù, si è abbassato, si è inginocchiato e ha lavato i piedi dei suoi discepoli.
L’uomo cerca Dio in alto mentre Dio ha scelto di abbassarsi.
Tutto ciò “era per loro motivo di scandalo” (Mc 6,3).
Il biblista Bruno Maggioni afferma: “Non si può conoscere la divinità di Gesù senza conoscere prima la sua umanità, perché è nell’umanità di Gesù che Dio si svela e si fa conoscere”.
Il Vangelo contiene un’infinità di frammenti di umano in Gesù. il rapporto con i bambini, gli amici, le donne, il fascino che suscitavano in lui i tramonti, i gigli del campo, il volo degli uccelli, l’incanto delle spighe di grano, il suo amore per i malati, i lebbrosi…
In questa umanità di Gesù traspare il volto di Dio.