VOCAZIONE 

30 Giugno 2019

Nel Vangelo odierno leggiamo di Gesù che sale a Gerusalemme. E’ una salita più spirituale e simbolica, che fisica. Gesù cammina “a muso duro”, con ferma decisione; sa perché ci va e ci vuole andare. Là morirà e risorgerà, là si compirà fino in fondo la sua missione. Gesù passa attraverso il territorio dei Samaritani, ma essi non vogliono accoglierlo. Gesù non si arrabbia e passa altrove. Quasi a dire che, in fondo, sono i Samaritani a perdere un’opportunità.
Le chiamate al seguito di Gesù sono sicuramente, prima di tutto, invito ad una vita non banale, ad una vita di servizio, al seguito di una missione speciale. Gesù, a chi vuol seguirlo, chiede di abbandonare ogni sicurezza umana.
A chi chiede tempo per congedarsi dalla famiglia e dagli amici Gesù dice: Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu, invece, và e annuncia il Regno di Dio”.
Gesù vuole che lo si faccia senza ripensamenti e pentimenti: “Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il Regno di Dio…”
Gesù chiede ai suoi di essere disponibili, disponibili subito.
E’ Gesù che ci chiama; non bisogna lasciar cadere il suo invito; è terribile pensare che Egli possa chiamarci e poi proseguire senza di noi, perché non abbiamo avuto il coraggio di risponderGli: Eccomi!” (Raniero Cantalamessa).