VIENI, SIGNORE GESU’
8 Dicembre 2019
La seconda domenica di Avvento vede, sulla scena, la presenza di Giovanni Battista, colui che prepara la strada all’incontro con il Salvatore. La sua è una voce che grida nel deserto del mondo per risvegliare le coscienze, per orientarle verso la loro meta, verso la verità, la giustizia e la pace.
Il Battista grida perché il cuore sordo e indurito del popolo si converta.
Dopo duemila anni il suo grido è rivolto anche a noi per scuoterci e far crescere la speranza. Non ci si può accostare al Regno di Dio per evitare un pericolo o per fare un buon affare, cercando di mettere al sicuro la propria vita e sottrarsi al castigo di Dio, ma occorre decidersi con sincerità per una conversione profonda.
Ogni istante che viviamo è tempo di grazia per andare incontro a Dio, nella consapevolezza che non dobbiamo rimandare per migliorare la nostra condotta e purificare i nostri sentimenti, i nostri desideri, non dobbiamo rimandare a domani ciò che possiamo fare oggi.
Il primo passo è quindi riconoscerci umilmente poveri e peccatori.
Il Regno dei cieli è qui, è vicino e ci è donato.
I sentieri storti che sono nella nostra mente vanno quindi raddrizzati perché il Signore ci trovi nella rettitudine, nella semplicità e nella bontà riconoscendo in Lui la nostra via, il nostro cammino, la nostra meta.
Su questa strada possiamo camminare tutti insieme ed elevare, così, il nostro canto di gratitudine per rendere gloria a Dio che non si stanca di attendere l’umanità. In questo tempo di Avvento dovremmo tutti interrogarci su che cosa può significare il ritorno di Gesù, anche se le luci del Natale sono insistenti nel distrarci. Non pensiamo solo alle luminarie, ai regali, ai pranzi e al consumismo dilagante.
Se amiamo Gesù attendiamoLo come si attende un amico.
Ti preghiamo, Signore, di donarci l’umile sapienza di saper ascoltare con fede e gratitudine, i richiami e le esortazioni che, nel tuo nome, pazientemente i profeti del nostro tempo ci rivolgono.