UN CUORE MITE PER ACCOGLIERE E AIUTARE

Ciascuno di noi conosce bene il valore dell’accogliere e dell’essere accolti… in fondo tutta la nostra esistenza è all’insegna di questa esperienza: una vita che non accoglie o non è accolta soffre e fa fatica…!
E la celebrazione eucaristica domenicale diventa proprio l’occasione in cui il Signore ci convoca e ci accoglie nella sua casa, per fare di noi la sua famiglia, e nello stesso tempo ciascuno di noi è chiamato ad accogliere il Signore e i fratelli facendogli spazio nella propria vita.
È ascoltando il Signore Gesù che si entra in comunione con lui e si è trasformati (Maria). Chi si preoccupa più delle cose da dare (Marta) che della persona con cui comunicare, rimane estraneo.
Gesù si manifesta sempre come «il forestiero», che scalza ogni sicurezza e vuole la rinuncia totale, colui che getta solide basi dell’ordine legato al riconoscimento degli altri come diversi da sé.
Se veramente abbiamo accolto Cristo come nostro Maestro non possiamo non sentire il bisogno di imitare il suo rapporto con il Padre: rapporto fatto di confidenza, di fiducia e di reciproca donazione… un rapporto che nasce innanzitutto dall’ascolto e dall’accoglienza che il Padre e il Figlio si accordano a vicenda.
Proprio per questo sarebbe bello che ci impegnassimo a fare delle nostre famiglie comunità  aperte al dialogo col mondo, superando ogni egoismo, promovendo una autentica educazione sociale, educando i figli all’incontro e al colloquio con gli altri partendo dalle piccole comunità di caseggiato, o di quartiere, o di scuola, sino alla più vasta attività amministrativa e politica. Compito di noi cristiani sarà anche quello di favorire tutte le realtà e le iniziative che promuovono la solidarietà, l’aiuto agli altri, l’impegno comunitario!