UN COMANDAMENTO NUOVO

19 Maggio 2019

Nel momento stesso in cui Giuda sta per tradirlo Gesù lascia agli apostoli il suo “Comandamento nuovo”, quello dell’amore.
Lo fa dopo aver lavato loro i piedi, compreso Giuda, l’apostolo difficile.
Certo, anche prima di Cristo, tra gli uomini c’era amore, ma perché erano parenti tra loro, perché erano alleati, amici, della stessa tribù…
Ora, dopo Gesù, bisogna andare più in là: amare chi ci perseguita, amare i nemici, anche quelli che non ci salutano, non ci stimano, non ci amano.
Il cristiano si misura ogni giorno nei suoi gesti d’amore: il saluto, l’accoglienza, il perdono, la disponibilità, il sacrificio….
E’ pur vero che questi gesti sono vissuti spesso anche da molti altri uomini che non hanno la stessa nostra fede. L’amore cristiano non nasce dalla simpatia. Gesù, per primo, ha amato i meno amabili, i più lontani, i bisognosi, i lebbrosi….
Il difficile è amare chi ci sta vicino ed è diventato forse insopportabile;
amarsi nelle situazioni più concrete e quotidiane, in famiglia, tra amici, tra compagni di lavoro e di vita.
In ogni famiglia ci sono divisioni, coniugi che tradiscono, figli ingrati ed egoisti, fratelli che si odiano tra di loro per questioni ereditarie.
Il cristiano non deve rassegnarsi a vivere in un clima di odio.
Quante forme ha l’amore? Tante quante sono gli esseri umani. Perché tutti noi pensiamo di dare ai nostri sentimenti, alle nostre azioni, alle nostre scelte, questo nome: Amore. Ma lo facciamo senza rendercene conto perfettamente, perché il più delle volte le nostre sono espressioni di egoismo, di amore verso noi stessi. Per questa ragione Gesù ci raccomanda “Amatevi come io ho amato voi”. Il “come” per indicare la qualità dell’amore, che arriva a far dono della sua vita.
Il cristiano deve, non senza sforzo ed impegno, credere in un nuovo cielo e una nuova terra, in una nuova Gerusalemme, la dimora che Dio prepara al popolo che vive nell’amore.
Il vero distintivo dei cristiani non sta nel girare con il Vangelo e il rosario in mano ma dall’amore degli uni per gli altri.