SI’, IL CIELO E’ QUI SU QUESTA TERRA”

16 Maggio 2021

Sono parole che talvolta cantiamo riferendoci alla presenza reale del Signore nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue.
Più volte Gesù aveva annunciato la necessità della sua partenza ma nessuno immaginava accadesse in tal modo. Che fare ora che non c’è più? Non sarebbe meglio restare in attesa del suo ritorno visto che gli angeli hanno annunziato che senz’altro accadrà allo stesso modo in cui è stato visto salire in cielo’? No. Egli ci ha solo preceduto verso quel luogo dove ha chiesto al Padre di voler portare tutti noi.
Alla meta verso la quale siamo incamminati si giunge mediante “ la vita nuova e vivente che Cristo ha inaugurato per noi” (Eb 10,20).
Noi conosciamo la meta, ci è nota la via e sappiamo qual è la nostra responsabilità: testimoniare la fede con la nostra vita.
Gesù, ritornato al Padre, si è portato dietro tutta la nostra umanità e, da allora, sotto lo sguardo del Padre, ci sono le nostre gioie, i nostri dolori.
L’Evangelista Marco, nel suo Vangelo, ci offre un’immagine sulla
missione e sui suoi protagonisti”. Si tratta di annunciare “tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo” ovvero di proclamare la venuta del Regno di Dio.
Ciò provocherà una reazione nei destinatari, che potrà essere di accoglienza – la fede – o di rifiuto. Siamo capaci di seguire Gesù?
Sì, perché il Signore agisce insieme a noi. Quando? Quando offriamo un bicchiere d’acqua, quando rivolgiamo una parola viva, quando costruiamo pace, quando pratichiamo giustizia.
Quando ci avviciniamo a chi soffre, non sempre guarirà, ma si sentirà amato. E, quando uno si sente amato, può anche ricevere energia e speranza per guarire. Oggi, anche la medicina, sta sottolineando il valore terapeutico dell’amore. Cosa dobbiamo fare?
Annunciare la “Buona Notizia”. Solo di questo abbiamo bisogno!