SE VUOI…..

21 Febbraio 2021

Il Vangelo di oggi ci presenta la figura di un uomo, un lebbroso che porta sul suo corpo piaghe e bubboni. Non ne conosciamo il nome.
E’ costretto a vivere nell’isolamento, senza affetti, stanco di fuggire e di gridare agli altri la sua condanna. A lui non viene riservata alcuna pietà. Unica sua compagna è la domanda: Dov’è Dio in questa mia vicenda di dolore e di morte?”
Incontra, sulla sua strada, Gesù, che rimane, che non fugge, che si avvicina.
Quest’uomo, che ha solo fame di pietà e di persone, si rivolge a Gesù e, con discrezione, in ginocchio, senza vergogna, dice:
Se vuoi, puoi purificarmi!” Gesù non ne ha paura, non lo tiene lontano, prova compassione, tende la mano, lo abbraccia, lo tocca e accettando il rischio del contagio gli dice: “Lo voglio, sii purificato”.
E’ Dio che parla con forza perché Dio vuole figli guariti.
Perché possa avvenire quest’incontro fra Dio e l’uomo, è necessario dare un nome ai nostri bisogni, non temere di compiere il passo e accostarci al Signore.
Le parole Se vuoi …” dicono una fiducia ed esprimono un’attesa. Non sono parole di pretesa.
Tutti noi abbiamo bisogno di essere accarezzati, abbracciati, toccati, amati. Non è forse vero che ci avviciniamo con fiducia solo a chi sia in grado di comprendere le nostre infermità e, perciò, condividere la fatica del nostro peso?
Com’è noto, nelle civiltà occidentali la lebbra è scomparsa, ma sono comparse altre malattie che creano emarginazione, come l’Aids e l’Alzheimer.
Ogni uomo, ogni cristiano è chiamato ad un comportamento solidale, così come ha fatto Gesù.
Essere solidali con le persone fragili, sole, emarginate e malate ci può insegnare a capire cosa significhi avere una malattia, essere senza salute, senza lavoro, senza documenti, senza dignità, senza diritti …