CAMBIARE STRADA
21 Febbraio 2021
Non è facile entrare nella Quaresima liberandosi da quella concezione che la riduce ad una pratica di digiuno e penitenza. C’è il rischio, oggi, di apparire come un tempo liturgico insignificante e di allontanare ancor più le persone, soprattutto i giovani, da una pratica attiva e consapevole.
Il Vangelo odierno ci presenta le tentazioni di Gesù, i quaranta giorni vissuti nella penitenza, prima di iniziare la vita pubblica. Per Gesù l’esperienza del deserto fu una vera e propria esperienza spirituale: la ricerca del vero volto di Dio.
Anche noi, uomini del nostro tempo, siamo chiamati ad attraversare sentieri difficili, strade pericolose, situazioni dolorose. L’Evangelista Marco ci ricorda che le tentazioni non si evitano, ma si attraversano.
E’ in queste situazioni che Satana, il grande seduttore, si avvicina a noi con soluzioni facili, con illusioni allettanti. Gesù, nostro Maestro, ci insegna a non aver paura del cammino da compiere, delle inevitabili fatiche. Incontreremo rischi, affronteremo disagi, proveremo fatica e paura per aver sbagliato strada. Le tentazioni non sono negative, esse sono un’opportunità per interrogarsi e compiere con consapevolezza le scelte.
Per cambiare il cuore e ritrovare il sentiero ci sono degli orientamenti che i cristiani sono chiamati ad assumere nel tempo della Quaresima.
DESERTO – Diceva Papa Luciani: C’è bisogno ogni tanto di riposare, di rifarsi, per tornare al proprio lavoro, che è monotono, stressante e faticoso”
DIGIUNO – (non proprio popolare nel nostro tempo) La proposta è di privarsi o di moderarsi non solo del cibo, ma anche di tutto ciò che può essere di ostacolo alla vita spirituale, alla meditazione, alla preghiera.
PREGHIERA – Essa funziona e ci cambia il cuore. Arriva lontano, anche dove non ci aspetteremmo.
CARITA’ – In questo lungo tempo di pandemia siamo invitati a “ricordarci” di chi vive situazioni di difficoltà. Carlo Maria Martini ha scritto: “Siate vigilanti ! Concretamente vigilanza significa sobrietà, astinenza, capacità di rinunciare a quelle cose che rendono ottusi e sordi alla Parola di Dio”.