SAN GIUSEPPE

10 Gennaio 2021

Il giorno 8 dicembre 2020, solennità dell’Immacolata Concezione della B. V. Maria, in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, Papa Francesco ha pubblicato la lettera apostolica “Patris Corde” (con cuore di padre).
In questa lettera Papa Bergoglio elenca le qualità del santo falegname: Sposo di Maria, tenero, obbediente, accogliente, creativo, lavoratore, umile. Già in tenera età Bergoglio si fermava all’ultimo banco della Chiesa di San Josè da Flores di Buenos Aires e pregava davanti alla statua di San Giuseppe. Divenuto Arcivescovo, ogni anno, il 19 marzo, vi celebrava Messa. Eletto Papa, Bergoglio ha scelto proprio la festa del padre putativo di Gesù per cominciare il suo Pontificato.
Una devozione che lo ha sempre guidato sulle orme di un uomo che, con amore di padre, ha custodito Gesù e Maria.
Giuseppe ha insegnato il lavoro e la preghiera, l’affidamento alla volontà di Dio, anche quando i disegni apparivano incomprensibili alla mente umana.
San Giuseppe è un modello che Papa Francesco vuole mostrare a tutti i cristiani tramite un anno speciale ( con l’indulgenza plenaria secondo le consuete modalità), che andrà avanti fino all’8 dicembre 2021.
Il Pontefice, nella sula lettera apostolica, ce lo ricorda, ripetendone tante volte il ruolo.
Lo chiama padre amato, padre nella tenerezza, padre nell’obbedienza, padre dal coraggio creativo, padre lavoratore, padre nell’Ombra.
Padri non si nasce, lo si diventa. E non lo si diventa solo perché si mette al mondo un figlio, ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui.” Papa Francesco.
Anche Don Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, invocava spesso San Giuseppe quale Santo della provvidenza. Don Alberione ha composto, per lui, una preghiera particolare:
“La coroncina di San Giuseppe” a sollievo dei poveri e dei sofferenti.
Se ne avverte l’esigenza in un mondo che “ha bisogno di padri che non siano padroni, che non usino il possesso dell’altro per riempire il proprio vuoto, che non confondano autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, carità con assistenzialismo”.
I fedeli avranno la possibilità di impegnarsi, con preghiere e buone opere, per ottenere, con l’aiuto di San Giuseppe, capo della celeste Famiglia di Nazareth, conforto e sollievo dalle gravi tribolazioni umane e sociali che oggi attanagliano il mondo contemporaneo.