RICONOSCERE IL BENE CHE C’È IN OGNI PERSONA

26 Settembre 2021

La pagina del vangelo odierno contiene un messaggio potente e pieno di luce. Quando un uomo può dirsi cristiano?
Spesso, anche oggi, riconosciamo che uno è cristiano solo se partecipa alla messa domenicale. Uno non potrebbe scoprire di essere in cammino dietro a Cristo anche se vive al di fuori della liturgia?
Poi sicuramente è di grande importanza l’incontro domenicale con la Parola e la partecipazione ad altri momenti liturgici perché è in essi che la nostra fede si nutre, si ravviva, prende forza.
E’ insieme che si cammina verso la verità, verso Dio. E’ nella vita di ogni giorno che si esprime la fede. La fede deve toccare e graffiare la vita. La fede deve portare ad un modo di vivere, deve generare uno stile di vita.
Quanti nel mondo seguono Cristo senza saperlo. Ciò avviene perché seguono l’amore, donano attenzione alle persone per far fiorire il sorriso, la speranza.
Dobbiamo imparare a godere del bene dovunque sia fatto, da chiunque sia compiuto.
Le persone che s’impegnano ad alleviare le sofferenze del prossimo, da qualunque parte spuntino fuori, vanno sempre benedette.
Se il nostro occhio non sa più riconoscere e gioire del bene, togliamolo. Se la nostra mano è usata soltanto per prendere e incapace di condividere, tagliamola. Se il nostro piede rimane fermo nelle sue posizioni, incapace di frequentare sentieri che conducono a Dio, tagliamolo.
E’ chiaro che Gesù non invita a mutilarsi per evitare il peccato.
A Gesù interessa una vita nuova. Gesù sogna un mondo dove gli uomini hanno mani per donare, piedi per camminare, occhi luminosi capaci di vedere il bene.