ACCOGLIERE L’UOMO… ACCOGLIERE DIO

19 Settembre 2021

Gesù, in viaggio verso Gerusalemme, cammina davanti ai suoi discepoli che, silenziosi, lo seguono. Alcuni hanno paura.
Gesù li prende in disparte e li prepara a ciò che lo aspetta: sofferenza e morte sulla croce. Gesù parla loro di SERVIZIO, della necessità di essere servitori di tutti e chiama un bambino in mezzo a loro.
Il bambino, proprio perché è indifeso, docile e incapace di ambizioni, diventa una bella immagine di Gesù. Tutti noi, nel corso della nostra vita, abbiamo sperimentato la fragilità di un anziano, la custodia di un figlio ribelle, l’attenzione per un malato, nella mente o nel corpo.
Perché è necessario attraversare la strettoia della croce?
Perché, sovente, è l’unica strada da seguire. E’ prendersi cura delle fragilità dell’altro, portare il peso di scelte sbagliate, camminare curvi sotto il peso da portare, giorno dopo giorno, talvolta senza vedere un domani radioso, gioioso, sereno!
Servire, tuttavia, non è un gesto che umilia la persona che serve ma vuol dire mettersi in ascolto degli altri e degli eventi per lasciarsi cambiare e crescere. E’ certo che potremmo anche dire: Ma chi me lo fa fare?
Verrebbe la voglia, a volte, di piantare tutto. Di questi tempi non è facile essere insegnante, educatore, catechista..men che meno genitore.
Ma… NON C’E VITA SENZA DONO !
Padre Pio amava ripetere: “Tutti vengono qua per farsi togliere la croce, nessuno per imparare a portarla”.
A noi tutti è richiesto di essere primi sì ma nella custodia, primi sì nell’attenzione, primi sì ma nell’accoglienza.
Gesù ha scelto un modo di vivere prima ancora che un modo di morire.
All’orizzonte c’è sempre una speranza: quella di un mondo migliore.