REGNO D’ AMORE

22 Novembre 2020

Quando pensiamo ad un re subito associamo le parole prestigio, potere, autorità, tirannia, ricchezza.
Gesù, che oggi ricordiamo nella solennità di Cristo Re, ha rifiutato tutto questo. Gesù è Re perché serve e non si fa servire, Gesù è il pastore, cioè Colui che guida, Gesù ci insegna che la vera potenza non è quella del denaro, delle armi, del successo, ma dell’amore e dell’umile servizio.
Il giudizio di Gesù su di noi è e sarà quello sull’amore.
Cos’ abbiamo seminato durante la nostra vita?
Quale via abbiamo scelto? Abbiamo scelto la via dell’indifferenza, dell’egoismo o la via dell’amore? Abbiamo amato, servito, aiutato i fratelli e le sorelle?
Il Vangelo odierno, ancora una volta, ci invita a non accontentarci di non fare il male, ma praticare una carità gratuita, intelligente e concreta.
Una carità gratuita, fatta per il bene dell’altro, del bisognoso, del povero nel quale vediamo la presenza di Gesù.
Una carità intelligente, che sa leggere e ascoltare il bisogno.
Avevo fame e mi avete dato da mangiare. Avevo sete e mi avete dato da bere”.
Noi, invece, ci ritroviamo spesso a dare, ai nostri figli, soldi, cellulari nuovi ecc. e non la nostra presenza, la nostra parola, la nostra attenzione, il nostro ascolto. La carità vera sa leggere i reali bisogni degli altri.
Infine una carità concreta. Oggi va di moda fare offerte con un SMS o un bonifico. Viviamo una solidarietà a distanza. E’ una forma di carità che aiuta ma che non incontra i poveri.
Sappiamo vivere una carità gratuita, intelligente e concreta nei riguardi di un povero che sia un amico, un parente o un vicino di casa?
Alla fine della nostra vita Cristo ci riconoscerà nella misura in cui noi lo avremo riconosciuto, visto, amato e servito nei fratelli.