DIO SI FIDA DI NOI

15 Novembre 2020

Il messaggio odierno della parabola dei talenti riguarda l’esito finale della nostra esistenza. La vita è un dono; essa ci è affidata come un seme da far fruttificare, come un talento da moltiplicare, come una scintilla da far divampare in una fiamma d’amore.
Per compiere ciò ci è dato un tempo da vivere, non con cuore di schiavi, timorosi delle minacce di un giudice severo, ma con cuore di figli che attendono con crescente desiderio il ritorno del loro Padre, sapendosi da Lui amati.
Nel vangelo di oggi incontriamo un tale che, prima di partire per un viaggio, affida ai suoi servi i suoi beni “A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno” (Mt 25,15).
Non tutti, però, si comportano in modo retto. I primi due si danno da fare subito, con abilità, per guadagnare coi talenti ricevuti dal loro padrone il più possibile. Il terzo, invece, per paura di perdere il talento e non volendo correre rischi, lo nasconde in attesa di poterlo restituire “intatto” al severo padrone.
Cosa impariamo da questa vicenda? Ognuno di noi ha ricevuto dei doni.
Doni che dobbiamo usare bene, con sapienza e sollecitudine, senza pigrizie e trascuratezze, ma anche senza ansia e agitazione.
Il Vangelo ci mette in guardia dal grave pericolo di lasciarci afferrare dalla paura e sentirci incapaci di fare qualcosa di valido.
Per scoprire i doni che il Signore ha posto in noi dobbiamo vedere il tutto alla luce della fede. Possiamo aver ricevuto molto e credere di essere sprovveduti di tutto, oppure, al contrario, siamo illusi di avere chissà quali talenti e invece siamo poco dotati. Occorre sempre mettersi con umiltà e sincerità davanti al Signore e lasciarci illuminare da lui.
Scopriremo sicuramente che anche in noi c’è qualche buona potenzialità, c’è un seme che attende la pioggia per germogliare.
Non ci vengono chiesti gesti straordinari; per una convincente testimonianza del Vangelo nella realtà quotidiana occorrono la costanza, la pazienza, la coerenza.