SIGNORE, RITORNA PER AMORE DEI TUOI SERVI (IS 63,17)
29 Novembre 2020
Alla supplica che il profeta Isaia eleva al Signore accostiamo oggi le parole di Gesù: “Vegliate, perché non sapete quando!” (Mc 13,33).
E’ questo il tempo dell’attesa, dell’invocazione, del desiderio dell’incontro con il Signore, ma è anche un periodo di distrazioni, di facili sentimentalismi, al punto di farci cogliere di sorpresa e impreparati.
E’ quindi necessario vegliare perché .. Dio viene e viene di notte…
Lo sanno bene i genitori che attendono il ritorno del figlio nel cuore della notte, lo sanno bene chi veglia un malato a cui si è legati da un amore sincero o chi spera nell’arrivo a casa del proprio coniuge.
Perché continuare ad attendere? Qualcuno può dirci: lascia perdere, sta tranquillo, “Ciò che tarda verrà” (Profeta Abacuc).
Ognuno di noi ha la sua notte. C’è la notte di chi è lontano da Dio, la notte del peccato, della paura, della malattia, della preghiera, del pianto, della solitudine, della sofferenza, della mancanza di ideali…
Come vivere la nostra notte?
Gesù è stato rinnegato di notte dall’apostolo Pietro. Gesù, sul far della sera, non è stato riconosciuto neanche dai discepoli di Emmaus…
Gesù, se noi lo accogliamo, si avvicinerà e ci chiederà: “Mi vuoi bene?”,
“Se vuoi, puoi seguirmi”, “Amico, fermati ed ascoltami. Faremo un pezzo di strada insieme”.
Gesù non ha mai promesso di risparmiarci i guai e le tentazioni, quanto piuttosto di restare con noi, nell’ora della prova, e darci la forza di superarla.
Avvento: stare attenti e vegliare; come una mamma con il suo neonato. Gesù non ci costringe a seguirlo ma ci indica la felicità del dare.
Dio e l’uomo condividono lo stesso appassionato desiderio di incontrarsi!