“PRENDETE, QUESTO E’ IL MIO CORPO” (Mc 16,22-24)
6 Giugno 2021
La festa del SS. Corpo e Sangue di Cristo ha radici molto antiche ed è diffusa in tutta la Chiesa cattolica. Ha avuto, a seconda dei luoghi, forme di intensa popolarità espresse, soprattutto, nelle processioni, nei canti, nella liturgia. Come non ricordare, con un po’ di nostalgia, le processioni coi bambini che spargevano petali di fiori, soprattutto rose, durante la processione del Corpus Domini!. Oggi, ricordando le parole di Gesù: “Prendete, questo è il mio Corpo e questo è il mio Sangue dell’alleanza” vogliamo porre la nostra attenzione sulla parola “prendete”. Gesù non ha chiesto agli apostoli di adorare il pane, di pregare quel pane, ma di mangiarlo perché Egli vuole entrare nell’uomo, nel profondo del suo essere. L’Eucaristia è il segno di una cena, una cena con Gesù, che non è assente, ma vuole partecipare alle nostre vicende.
Il mangiare assieme è anche scambiarsi amore, amore che, come quello di Gesù, è rivolto a tutti, ai pubblicani, ai peccatori, agli esclusi. Dal Vangelo sappiamo che Gesù partecipa a molti banchetti per mostrare il suo amore alle persone, ma anche per ricevere amore. Il mangiare assieme è scambiarsi idee, stimoli, amore. E’ stringere legami di amicizia con tutti gli uomini. L’Eucaristia, quindi, è fraternità, è appello alla solidarietà.
Pane e vino: qual è il loro significato? L’uomo deve mangiare. Il cibo è vita, il pane è vita. Il pane è frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Il segno del pane richiama il Donatore, Dio, ma anche la responsabilità dell’uomo di coltivare la terra.
Gesù è il pane che alimenta, nutre, dà energia, dà vigore.
Il vino è segno di festa, di amicizia, di ospitalità. Il vino dà calore, entusiasmo, esprime la dimensione gioiosa della vita.
E’ bello sapere che, ricevendo l’Eucaristia, Gesù cammina con noi e ci dà una mano a trascinare l’aratro della nostra vita.