IL SEME SPARSO 

13 Giugno 2021

La parabola del seme, che oggi il Vangelo ci presenta, è rivolta a chi vive la preoccupazione di vedere i frutti del proprio lavoro.
Gesù ci insegna a imparare ad attendere. Il rifiuto degli uomini o la loro accoglienza superficiale potranno rallentare il cammino della Parola seminata, ma non potranno ostacolarne la fecondità.
Allontaniamo da noi l’ansia, la paura. Il raccolto è garantito nei tempi e nei modi che Dio solo conosce; in modo misterioso, silenzioso, invisibile.
Dio, gettando il seme, vuole vederlo crescere e germogliare, attraverso la creatività e la responsabilità dell’uomo.
L’uomo, ogni uomo, ogni genitore è spronato ad attendere con pazienza, con fiducia e con speranza.
Perché, nei giovani, il seme seminato senza risparmio dai genitori e dalla comunità sembra spegnersi e morire?
Dio è sempre all’opera. Dio sparge il seme a piene mani. Dio porta sempre a compimento l’opera che ha iniziato.
La fecondità del seme, la quantità di grano raccolta, non dipendono dalla nostra bravura. Non tutto dipende da noi. Una volta gettato il buon seme possiamo solo fidarci e attendere. Il Regno di Dio ha in sé una potenza misteriosa, irresistibile, che nessuno può bloccare!
Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce” (Mc 4,27).