MENDICANTI DI LUCE

28 Ottobre 2018

La liturgia odierna ci parla di un povero sventurato, un mendicante cieco, di nome Bartimeo che, pieno di fede, invoca Gesù; ottiene la luce della guarigione e si mette al suo seguito. E’ l’immagine del vero discepolo di Gesù.
Bartimeo è una persona condannata all’emarginazione sociale. La convinzione ebraica legava la disabilità ad una punizione divina, a causa di peccati personali o ereditati.
Questo povero cieco, udita la folla festante che segue Gesù, “sente” il suo passaggio e grida: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me”. Gesù non lo rimprovera, né lo zittisce, ma accoglie le sue parole come testimonianza della sua fede.
L’atteggiamento della folla è contraddittorio: prima è indifferente verso il cieco e gli dice di smetterla, poi lo incoraggia quando ormai Gesù lo ha visto e lo ha chiamato. Sono tante le persone che si infastidiscono di fronte alle urla di qualcuno in difficoltà, che non si muovono di fronte a degli infelici che chiedono un po’ di conforto.
Il cieco getta via il mantello: è da una vita che attende questo momento!
Quel mantello è tutto quello che ha: gli serve per dormire, come cuscino, per scaldarsi. Anche questa volta Gesù predilige e riempie di speranza e di attenzioni proprio chi è inadeguato, emarginato, piccolo. Di fronte al modo di agire di Dio corriamo il rischio di non vederci più, di non capire, di non trovare la strada della vita. In realtà si può essere ciechi e vederci benissimo sembra dire Gesù. Perché? Perché non abbiamo la luce della fede, perché non facciamo buon uso dei doni di Dio.
Ogni cristiano deve chiedere un po’ di fede, deve chiederla gridando: “ Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me!” Il cieco grida, strilla, invoca. Pregare gridando vuol dire non volersi arrendere. Pregare è vincere le difficoltà, lo scoraggiamento, il pessimismo; vuol dire continuare a lottare.
Invece quanta gente rimane muta, ferma, seduta sul ciglio della strada di fronte alle difficoltà, al buio della vita. La folla che di fronte al cieco non si scompone e non esce allo scoperto è immagine di tanti cristiani pallidi che mancano di coraggio, di amore, di attenzioni. Gesù ci dice: Chi ha la fede ci vede. Noi cristiani incontriamo le stesse difficoltà degli altri uomini. La fede, però, ci aiuta a vedere ogni cosa sotto una luce diversa e ad affrontare le difficoltà in modo più determinato.
Il cieco esce dalla sua condizione di naufrago umano perché qualcuno si è accorto, si è fermato, ha ascoltato la sua angoscia, la sua tenebra e lo chiama.
Camminiamo anche noi in compagnia di Gesù e gridiamo la nostra fiducia.
Con il Signore nella nostra vita c’è sempre un dopo.