AMARE, AMARE, AMARE.

4 Novembre 2018

Uno scriba, custode della Legge di Dio, domanda a Gesù quale sia il comandamento più importante e Gesù indica l’amore verso Dio e verso il prossimo. Ancora una volta Gesù viene “messo alla prova”.
Questo dialogo con lo scriba mette fine alle domande – trappola per Gesù.
Gliene hanno poste parecchie nel suo viaggio verso Gerusalemme; tutte maliziose e sempre per metterlo in difficoltà.
La domanda aveva un senso perché gli ebrei avevano ben 613 leggi da rispettare tra precetti grandi e piccoli. Già Mosè, nella prima lettura, presenta il primo dei comandamenti che gli ebrei reciteranno mattino e sera “Ascolta Israele”: un amore senza misura per Dio.
Gesù aggiunge: “ Il secondo è questo: amerai il tuo prossimo come te stesso”. E conclude: “Non c’è altro comandamento più grande di questi”. Gesù dà uguale valore ai due precetti, non dice quale sia più importante. Per “prossimo” Gesù intende proprio tutti, anche i nemici, anche gli odiati Samaritani.
Amiamo poi, anche noi stessi coi nostri limiti, le nostre debolezze, le nostre fragilità, i nostri tanti errori.

Amare dunque Dio sapendo che Dio ci ama come nessun altro, in modo unico, fedele e per sempre. Dobbiamo poi amare il prossimo. Non perché lo meriti, ma perché in ogni uomo c’è una traccia di Dio.
L’amore è la legge della vita. Dove non c’è qualcuno che ama, che si sacrifica e si dona, non nasce nulla di positivo.
Ma cosa vuol dire amare? Amare Dio significa accettare che sia Lui a condurre la nostra vita, a tracciare le nostre strade. Può capitare a tutti di cercare Dio,” chiamarlo, invocarlo e avere una sensazione di vuoto, di assenza, di fiducia mal riposta” (Salmo 20,7). Ma Gesù ci ha detto “Amerai” (Mc 12,31) per indicarci che amare è un’azione mai conclusa perché durerà quanto durerà il tempo.
Amare Dio con tutto il cuore significa dilatare il nostro cuore per poter amare il marito, la moglie, i figli, l’amico, il prossimo. Dio non ruba il cuore, lo moltiplica.
Come si sono comportati i Santi? Essi hanno preso sul serio le parole di Gesù e lo hanno amato sopra ogni cosa, mettendosi al suo seguito, abbandonando tutto per Lui.
S. Agostino: “Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato.. Mi hai chiamato, hai gridato e hai finalmente guarito la mia cecità.. ti ho gustato e ora ho fame e sete di Te”.
S. Teresa: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, chi ha Dio nulla gli manca, solo Dio basta”.
S. M. Bertilla: “ A Dio tutta la gloria, al prossimo tutta la gioia, a me tutto il sacrificio”.