L’INFINITA PAZIENZA DI DIO
24 Marzo 2019
Oggi, giunti alla terza settimana, siamo invitati a domandarci se abbiamo iniziato quel cammino di conversione a cui siamo chiamati in questo tempo Quaresimale.
L’Evangelista Luca ci narra due eventi tragici: quella dei Galilei che Pilato aveva massacrato e quello delle 18 persone uccise dalla caduta della torre di Siloe. Immaginiamo le reazioni: perché? Perché loro e non noi? Erano lì nel momento sbagliato? Nel posto sbagliato? Si meritavano questa terribile punizione? Gesù risponde chiaramente “No”. Non pensate che quei Galilei fossero peggiori di voi, più colpevoli di voi. E non sono stati puniti da Dio.
Gesù rivela il vero volto di Dio: quello del bene, quello che si prende cura degli altri, che guarisce le nostre ferite per farci vivere, liberi, responsabili, creativi… Gesù conclude dicendo: “Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo” (Lc 13,5).
Oggi ci rendiamo conto che moriremo tutti se continueremo a depredare e maltrattare il pianeta come stiamo facendo oggi. Se continueremo a produrre tanta anidride carbonica, ad inquinare i mari, ad avvelenare i fiumi con i nostri rifiuti… andremo incontro al disastro e moriremo tutti.
Oggi, quando accadono disastri, cicloni, tempeste, inondazioni… non dubitiamo più di Dio. Quello che accade riguarda noi che siamo responsabili per il pianeta e il suo futuro.
Oggi è urgente cambiare la nostra vita, mettere l’essere umano prima del profitto, la sicurezza davanti ai nostri interessi. Il poco che possiamo fare lo dobbiamo fare.
La parabola odierna del fico ci parla dell’infinita pazienza di Dio.
La pazienza, per noi tutti, significa “amare i tempi lunghi”, vuol dire saper guardare lontano, significa coltivare i semi del futuro, significa piantare alberi i cui frutti saranno raccolti o goduti da altri.
L’amore stesso cresce lentamente! Amare è più di un sentimento: esige intelligenza, cura, educazione, allenamento. Gesù, oggi, con la parabola del fico ci insegna a pazientare, a lavorare sodo, a zappare, a concimare e… saper attendere. “Vedremo se porterà frutto per l’avvenire”. (Lc 13, 8-9).
Paziente è quella persona che sa sopportare il peso delle sconfitte, dei fallimenti, dei momenti difficili, che rimane fedele a se stessa e non permette che la propria identità venga frantumata.
Ci sarà il tempo necessario per cambiare strada? Dio è dalla nostra parte !