GUARDIAMO IN ALTO

17 Marzo 2019

Ogni anno nella seconda domenica di Quaresima ci viene proposto il Vangelo della Trasfigurazione. Gesù ci presenta, sin da ora, il suo volto luminoso che preannuncia la risurrezione. A lui guardiamo per dare un significato pieno al nostro cammino quaresimale.
Gesù è salito sul monte a pregare. Lo fa spesso, lo fa a lungo, soprattutto prima di compiere un gesto importante, per esempio prima di scegliere i dodici apostoli.
Oggi l’Evangelista Luca racconta che mentre Gesù sta pregando sul monte, luogo dell’incontro con Dio, il suo volto cambiò d’aspetto. (Lc 9,29).
Accanto a Gesù compaiono due personaggi dell’Antico Testamento: Mosè ed Elia, due esperti di esodi. Mosè ha guidato Israele nel deserto per quarant’anni verso la terra promessa. Elia ha camminato quaranta giorni e quaranta notti per raggiungere il monte di Dio.
Sono presenti anche Pietro, Giovanni e Giacomo quando da una nube uscì una voce, quella del Padre, che diceva:Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo” (Lc 9,35).
Nella sua vita Gesù compie miracoli sensazionali, ma lo fa sempre con discrezione, senza dare spettacolo. Prende ciechi e sordi in disparte, dice ai miracolati di non diffondere la notizia, sparisce e si tuffa nella preghiera.
Tutti noi abbiamo l’esigenza di avere forti ragioni per credere, chiedere o addirittura pretendere di vedere Dio, di avere con lui un’esperienza personale.
Anche a noi, qualche volta, sarà venuto in mente: “Se Dio esiste, perché non si fa vedere? Perché non fa giustizia e non cambia il mondo?
Oggi è più difficile credere, si vuol capire. La quaresima può essere un’occasione per metterci alla ricerca e considerare la vita con occhi più aperti. Pur tra tanto benessere manchiamo oggi di tante cose. La fede è la più importante perché è l’unica che dà senso al resto, colore a tutto.
E’ il momento, è il periodo giusto per rinnovare la nostra vita, cancellare le esperienze negative vissute e camminare in fretta verso la vita nuova.
La sua parola guarisce, cambia il cuore, fa gioire, dona bellezza, è luce nella notte.
Smettiamola coll’essere intenti solo alle cose della terra e apriamo spazi di cielo nella preghiera, nella carità, nella sobrietà di vita.