LE MIE PAROLE NON PASSERANNO
Anche se non ci piace concedere tempo a queste riflessioni, nel profondo del nostro cuore affiora spesso la domanda: “ma dove andremo a finire…?!?”
Ogni giorno facciamo esperienza del conflitto tra il bene ed il male, percepiamo la bellezza e la fragilità dell’amore che ci avvolge, sentiamo il desiderio di una giustizia e restiamo in attesa di vedere se tutto l’amore seminato nello scorrere dei nostri giorni porterà ad un raccolto abbondante.
“Le mie parole non passeranno!” … queste parole, pronunciate da Gesù, hanno ancora un significato per tutti noi? Il Signore è davvero l’atteso, l’invocato da noi cristiani?
Gesù non vuole terrorizzare e non annuncia catastrofi ma invita a guardare la vita odierna con occhi nuovi.
Quando tutto passa il Vangelo non passa e la nostra speranza non rimarrà delusa: la storia, quella grande, complessa, del mondo… ma anche la nostra storia personale, è nelle mani di Dio: ogni gesto d’amore sarà ritrovato nel cuore di Dio!
“La preghiera del povero sale fino a Dio!” (Siracide 21,5)
Papa Francesco ha voluto che in questa Domenica tutta la chiesa viva la Giornata dei Poveri: non è una ulteriore richiesta di offerte, ma l’occasione per confrontarci seriamente con chi vive in questa situazione!
«La speranza cristiana ha la certezza che la nostra preghiera giunge fino al cospetto di Dio; ma non qualsiasi preghiera: la preghiera del povero! Riflettiamo su questa Parola e “leggiamola” sui volti e nelle storie dei poveri che incontriamo nelle nostre giornate, perché la preghiera diventi via di comunione con loro e di condivisione della loro sofferenza» (Papa Francesco).