LA SACRA FAMIGLIA MIGRANTE

29 Dicembre 2019

Nella sua vita terrena Gesù volle duramente sperimentare la fatica del vivere; volle conoscere il dolore e la precarietà.
Per questo Egli non è lontano da noi, ma sempre è presente come modello da seguire, come luce di speranza nel cammino.
La famiglia di Gesù è una delle tante famiglie di poveri che, per scappare dalla morte e dalla fame, è costretta a spostarsi cercando rifugio in una terra, senza niente e col carico di figli piccoli da proteggere e far crescere.
A Natale questa storia ci ricorda che il nostro Dio è dalla parte degli ultimi e con essi ha condiviso perfino la condizione del migrante.
Oggi, parlare di Sacra Famiglia, non vuol dire attivare sentimenti teneri e un po’ sdolcinati; significa metterci alla scuola concreta del vangelo che racconta di scelte difficili, fatte per fede.
Il Vangelo ci parla di Giuseppe, figura centrale dei Vangeli dell’infanzia. In sogno riceve l’ordine di condurre al sicuro la sua famiglia. Giuseppe non dice una parola in tutto il Vangelo; si limita ad ubbidire, scegliendo di fidarsi e accettando di partire per l’Egitto. Sicuramente il viaggio della Sacra Famiglia non fu facile. Sappiamo quanto sia duro, nella realtà quotidiana, l’esperienza dei profughi, degli emigranti, degli esiliati, di qualsiasi povero senza casa.
La vita di Giuseppe ci parla della paternità, ossia di cosa significhi esercitare la responsabilità verso le persone che amiamo, facendoci carico di scelte coraggiose. Giuseppe è il custode, la sentinella che veglia sul Tesoro che Dio gli ha affidato: Il Bambino con sua Madre.
La vita in terra straniera non è mai confortevole; il pane che vi si mangia è sempre bagnato dalle lacrime. Partire non sempre chiede di vedere l’orizzonte ma “solo tanta luce quanto basta al primo passo”.
Entriamo anche noi, con Maria, Giuseppe e Gesù, nella povera casa di Nazareth, dove poter gustare l’incontro misterioso del divino nell’umano.
Contemplando questo mistero la nostra vita interiore crescerà e passerà, insieme a Gesù, dall’infanzia all’adolescenza, alla maturità e al pieno compimento.