LA RELIGIOSITA’ DEL CUORE

7 Novembre 2021

Insieme agli orfani e agli stranieri, le vedove sono tra i poveri di cui Dio stesso si prende cura, non avendo esse familiari che si preoccupino di difendere i loro diritti. E’ interessante notare il modo in cui Dio agisce: aiuta i poveri per mezzo dei poveri.
Ne è un esempio, nella prima lettura, la vedova di Sarepta che Dio incaricò di sostenere il profeta Elia. Nonostante le resti appena un pugno di farina e un po’ d’olio per lei e per il figlio, deve anzitutto provvedere al profeta, donando l’ultimo pane.
Sperimenterà così che, quando l’uomo divide il poco che possiede, Dio moltiplica fino a farne avanzare.
Oggi incontriamo Gesù, arrivato a Gerusalemme, dopo un lungo viaggio. E’ nel tempio e osserva la gente deporre le offerte nel tesoro del tempio. Vede bene la gente che butta le offerte. Più grande era la moneta più forte “suonava” la cassetta. Tanti ricchi gettavano “molte” monete, mentre una povera vedova ne getta soltanto “due”, di poco valore.
Per Gesù la vedova ha offerto più di tutti perché “nella sua miseria vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”: l’ultimo denaro. L’esempio da imitare non è il gesto, poco o tanto, bensì la fiducia totale in Dio. Quel Dio che nutre persino gli uccelli del cielo e veste l’erba del campo (Mt6, 26-30).
Papa Francesco ha fatto la scelta di non indossare vesti rosse, ermellini, cappelli sontuosi. Egli porta solo la veste bianca, la sua croce è di ferro e dimora non nei palazzi del Vaticano ma nella modesta Casa Santa Marta.
Secondo don Tonino Bello, esemplare vescovo profetico, l’unica veste che le autorità religiose dovrebbero indossare è il grembiule, cioè la veste del servizio e del lavare i piedi degli altri.
L’amore è la capacità di dare, di donare, di regalare anche quando non si possiede nulla.