LA POTENZA DEL SEME 

12 Luglio 2020

Ogni giorno il Dio Seminatore viene nel nostro campo e con lunghi passi e con gesto solenne sparge la semente della sua Parola.
Perché lo fa? Perché Dio è amore. Si riversa su tutti e tutto, è indifferente al tipo di terreno che lo riceve.
Egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Mt 5,45). Soprattutto Dio non fa preferenze nella mia persona.
Noi tutti abbiamo una storia fatta di terra dura, di sassi, di rovi, di erbacce, ma soprattutto di terra buona.
Dobbiamo saper accettare gli eventi e le situazioni anche penose, saper aspettare e sopportare tutte le stagioni attraverso le quali bisogna passare nella vita per diventare terra buona, fertile e feconda. Dio non ci ama a pezzi; abbraccia tutto di noi: la luce e la tenebra, il bene e il male. Un amore che scegliesse cosa amare dell’altro sarebbe solo un amore umano.
Se Dio ha una debolezza è dunque quella di abbracciare il tutto di me, scommettere ancora una volta sull’uomo che ha fallito e che è caduto. Al di là delle pietre, dei rovi, dei sentieri tortuosi, l’uomo, agli occhi del suo Dio, è sempre terra buona e bella, madre feconda, in grado di rimettersi in piedi ancora una volta, di sbagliare ancora una volta.
Ma dinanzi ad un cuore chiuso e indurito neanche Dio può fare qualcosa. L’Amore non fa violenza.
Nella parabola odierna non viene chiesto di essere terreno buono ma solo spazio vuoto per poi semplicemente credere che, indipendentemente dalla qualità della terra, la Parola, l’Amore del nostro Dio porterà frutto, perché la potenza, l’energia, la fecondità non dipendono dal tipo di terreno ma dal Seme.
Già il Profeta Isaia ebbe a dire che: “La pioggia che scende dal cielo, non vi ritorna senza effetto,senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata” (Is 55,10s.)
Dio non è il mietitore, ma il Seminatore.