GRANO E ZIZZANIA

19 Luglio 2020

Tra le parabole che il Vangelo di oggi presenta, quella che maggiormente mette in evidenza la pazienza divina riguarda la zizzania, seminata in mezzo al grano, che il Signore lascia crescere indisturbata fino alla mietitura per non correre il rischio di sradicare anche il buon grano.
Il Signore concede sempre generosamente il tempo e la possibilità per convertirsi, per cambiare. Siamo invitati ad essere attenti a quello che accade, a quello che vediamo, a quello che sentiamo, attenti a riconoscere il passaggio del Signore, che ci visita interiormente oppure attraverso persone e situazioni, poiché sempre Egli passa e ripassa davanti alla dimora del nostro cuore per vedere se siamo disposti ad aprirGli, ad accoglierLo , a farne il Signore della nostra vita.
Il Signore ha vinto il maligno, ha vinto il peccato, ha vinto la morte, eppure, durante il pellegrinaggio della vita sulla terra in noi convivono ancora il bene e il male, la luce e le tenebre e siamo continuamente esposti all’invasione del nemico che semina zizzania nel campo del mondo, della Chiesa, di ogni uomo.
Come cristiani ci intestardiamo spesso nel voler sradicare la zizzania che cresce in noi (pensieri, sentimenti, desideri…).
Il Signore ci dice: Abbi pazienza, non voler agire con violenza.
Il Signore ci dice ancora: La tua preoccupazione non deve essere la zizzania, ma il buon grano.
Ci sono due modi di guardare, due sguardi: quello dei servi che vedono le erbacce, quello di Dio che vede il buon grano.
Il centro delle nostre preoccupazioni non deve essere il peccato, il difetto, la mancanza, l’oscuro, la zizzania, ma il positivo, il luminoso, il buon grano.
Agli occhi di Dio una sola spiga di buon grano conta più di tutta la zizzania della terra perché il bene è più importante del male. Vediamo le cose in positivo: Noi non siamo chiamati a sradicare la zizzania, ma a seminare.
Ci sia di conforto sapere che nulla è impossibile di fronte alla ostinata pazienza e all’amore di Dio.