LA PAZIENZA
20 Marzo 2022
La Quaresima è tempo di conversione e Gesù oggi ci parla di un fatto di cronaca: la morte di alcune persone a seguito del crollo della torre di Siloe, per invitare tutti ad una radicale inversione di rotta. Quando qualcuno muore, in modo violento o casuale, siamo invitati a riflettere sulla caducità della vita, sulla possibilità che possiamo morire anche noi in qualsiasi momento.
Il brano del Vangelo odierno, con l’esempio della pianta di fico, ci suggerisce la pratica di un valore poco adatto ai nostri tempi: la pazienza. Che cos’è la pazienza? E’ una virtù?
Paziente, di solito, è considerata una persona che, di fronte ai problemi, alle avversità, rimane calma, non si fa travolgere, resta in piedi. Paziente è colui che sa sopportare il peso delle sconfitte, dei fallimenti, dei momenti difficili, che rimane fedele a se stesso, senza lasciarsi travolgere. Paziente è colui che “ama i tempi lunghi”, chi sa guardare lontano, chi non pretende di vedere subito i risultati di ciò che fa.
Non tutto si può raggiungere a breve termine, con pochi sforzi, senza sacrifici. Apprendere una professione, studiare una lingua, richiedono tempi lunghi.
L’amore stesso cresce lentamente e la sua crescita richiede cura, intelligenza, educazione, pazienza.
Ogni genitore, per crescere un figlio, impara l’arte dell’attesa: ancora un po’, ancora un anno, ancora… dopo… forse,, oltre ogni speranza.
La parabola del fico ci mostra un Dio che non ha fretta di condannare o giudicare. Ci lascia tutto il tempo necessario per …
zappare, concimare.
Invito diretto a tutti i genitori. Se dopo tanti buoni propositi non è cambiato nulla, non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento. Ancora un anno, e poi ancora un anno .…