IL PERDONO
13 Settembre 2020
La liturgia di oggi ci invita a perdonare, così come Dio perdona a noi. Nel vangelo di questa domenica Pietro chiede a Gesù: “Se mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?”
Nella vita di ogni giorno ognuno di noi può venirsi a trovare in tale situazione. Il male ci accompagna e, se vogliamo vivere in fraternità, dobbiamo prepararci al peccato del fratello, del figlio…
Possiamo dire che più che un’eventualità è una certezza.
Potremmo anche chiederci: “Come si fa a perdonare sempre?
C’è un limite! Ci si stanca..”
Gesù ci dà una risposta chiara: “Fino a settanta volte sette” cioè sempre! Possono forse un padre e una madre mettersi a contare gli sbagli, i soprusi, le offese dei propri figli? Possiamo forse mettere un limite oltre al quale non andare? Non è una cosa facile perdonare chi ci fa soffrire o chi ci fa del male, eppure Gesù non ha mezze misure e ci dice: “Se non perdonerete di cuore…”(Mt 21,35).
La parabola che Gesù racconta ci parla di un servo che, avendo ricevuto dal padrone il condono di un debito immenso, poco dopo pretende, da parte di un altro servo, suo compagno, il risarcimento immediato di un debito molto piccolo, e senza alcuna pietà lo fa gettare in prigione.
Quante volte noi stessi desideriamo, pretendiamo di ricevere quello che non siamo in grado di darlo agli altri.
Dio ha condonato i nostri peccati grazie al sacrificio sulla croce dell’unico Figlio Gesù. Come possiamo non provare gratitudine e desiderare di imitarlo?
Quante volte noi, per piccole cose, nutriamo risentimento, rancore, amarezza, delusione! Il perdono deve invece esprimere un amore gratuito e deve essere offerto senza condizionamenti, senza restrizioni, senza fare distinzione fra una persona e un’altra.
Domandiamoci: “Davvero perdoniamo? Davvero io perdono a tutti?
Il traguardo che ogni genitore ferito desidera non è punire ma vedere tornare l’amore, l’armonia, la pace e la gioia.