QUELLO CHE E’ GIUSTO VE LO DARO’ “(Mt. 20,4)

20 Settembre 2020

Oggi il Signore ci chiama tutti, proprio tutti, al lavoro nella sua vigna.
Il padrone della vigna viene più volte sulla piazza a cercare operai (al mattino presto, verso le nove, a mezzogiorno, alle tre del pomeriggio, alle cinque di sera…) Non sopporta la gente inoperosa, non guarda l’età, l’esperienza sul lavoro, guarda l’uomo, tutti noi.
Quando arriva il momento della paga questo padrone sorprende tutti.
Dà a tutti un denaro, che è la paga di un’intera giornata di lavoro.
Ma come? A tutti la stessa paga? Ma è ingiusto, ci viene da pensare!
E invece il padrone della vigna rivendica il suo diritto, il suo operato, la ferma volontà di dare a tutti un denaro dicendo:Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”
Ciascuno di noi si può identificare con l’operaio che si lamenta per aver lavorato tutto il giorno e ricevuto la stessa paga di chi ha lavorato poche ore. Ci sentiamo come lui, proviamo il suo stesso senso di ingiustizia, ci accorgiamo di avere un cuore invidioso. Egli è il padrone buono, che nel fare i suoi doni non si lascia condizionare dalle opere compiute, ma unicamente dal suo amore per venire incontro ai bisogni di ciascuno.
Talvolta noi cristiani ci sentiamo un gradino sopra gli altri e mormoriamo, giudichiamo… Ma come? Quei genitori che non sono cristiani esemplari, che vivono apparentemente senza valori… perché si ritrovano ad avere bravi figli, rispettosi, impegnati? Il Signore ci avverte amorevolmente: “Finchè pensi di essere tra i primi, che possono rivendicare privilegi, sei dalla parte sbagliata, perché gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi.”
Lavorare nella vigna del Signore non è mai faticoso, anzi è un privilegio, una crescita nella maturazione e nella ricchezza interiore.
Possiamo leggere, cantare, pregare, fare catechismo, visitare i malati, pulire la chiesa, aiutare… Chi arriva alla fede, in gioventù o in tarda età, sente il privilegio di avere incontrato qualcosa, Qualcuno di sorprendente.
Qualcuno che dà un senso nuovo alla vita.