IL BATTESIMO DI GESU’

12 Gennaio 2020

Oggi ci si potrebbe chiedere: come mai c’è il Battesimo di Gesù?
In effetti Gesù non aveva bisogno di essere battezzato, ma Egli è venuto a benedire, a consacrare l’acqua del Battesimo, a darci la possibilità di rinascere a vita nuova. Eppure Gesù chiede a Giovanni di ricevere il Battesimo mettendosi in fila con tutti i peccatori che vogliono tornare a Dio. Giovanni immerge Gesù nelle acque del fiume Giordano mentre una voce, quella di Dio Padre, proclama: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento” (Mt 3,17).
Gesù si cala completamente nell’esperienza umana, così come ha fatto nella nascita, nell’infanzia e nei trent’anni di vita in famiglia, probabilmente collaborando con il padre Giuseppe nel lavoro di artigiano. Che Gesù, Figlio del Padre, sia amato sembra ovvio, ma l’amore ha bisogno di essere detto. Anche l’amore coniugale, l’amore tra genitori e figli, l’amore tra fratelli ha bisogno di essere manifestato, ripetuto, rafforzato.
A questo punto possiamo farci la domanda: “Se adesso sono sotto lo sguardo di Dio Padre, così come mi vede, posso piacergli?
Posso essere motivo di compiacimento per Lui? Oppure c’è qualche ombra o macchia che Gli può dispiacere?
Cerchiamo di fare in modo che il Padre possa compiacersi di noi trovandoci sempre come Gesù, intenti a compiere il Suo volere, che è il comandamento dell’amore.
Oggi, quindi, possiamo ricordare e festeggiare il nostro Battesimo e cantare la nostra gratitudine e gioia.
La chiesa, negli ultimi anni, si preoccupa che siano i genitori ad intraprendere un cammino di maggior coinvolgimento, teso a purificare le motivazioni che li spingono a richiedere il Battesimo per i loro figli.
Saranno loro ad aiutare i bambini nella crescita in modo che la loro vita divenga un cammino di progressiva maturazione.