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13 Maggio 2018

Dopo la Pasqua Gesù rimane con gli apostoli per quaranta giorni, poi sale al cielo dal Padre. Gesù abbandona visibilmente la terra ma lascia alla chiesa e agli apostoli il compito di renderlo presente e di continuare la sua opera..
Cosa significa ascensione al cielo di Gesù?
Dopo la terribile prova della passione e morte Gesù è tornato al Padre, siede alla “destra del Padre”, pienamente glorificato.
Gli apostoli appaiono increduli, dubitano, faticano ad accettare i nuovi fatti che riguardano Gesù, tanto da meritare il suo rimprovero: “li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore” (Mc 16,14).
Dopo l’ascensione si fermano a guardare il cielo. Ma due uomini, in bianche vesti, dicono loro:” Perché state a guardare il cielo? Andate ad annunciare il Vangelo!”
Queste poche parole rivolte agli apostoli ora sono indirizzate anche a noi.
Non dobbiamo vivere guardando il cielo ed attendere, senza far nulla, il ritorno glorioso di Gesù. Il nostro compito è ora, qui, su questa terra, abitata dagli uomini che attendono le nostre parole, i nostri gesti, i nostri atti di amore e misericordia.
Gesù ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 19-20). Coraggio! Anche noi, come gli apostoli, siamo chiamati a un profondo cambiamento di vita. Abbiamo bisogno di buone notizie, specialmente di questi tempi.
Dopo aver ricevuto questo compito gli apostoli tornano a Gerusalemme “Pieni di gioia” (Lc 24,52). Da quel momento si diedero una mossa e cominciarono a camminare, a camminare, e ancora camminare.
Anche noi facciamo parte di questa “ondata missionaria” con i nostri pochi mezzi, le nostre povere parole, i grossolani errori, le tante cadute.
Cristo agisce con noi quando offriamo un bicchiere d’acqua, quando doniamo un pezzo di pane, quando regaliamo un sorriso, quando guardiamo lontano.
D’ora in avanti sarà presente ovunque nella storia, fino alla fine dei tempi.
Gli apostoli per primi sono stati dei grandi testimoni della fede, seguiti poi da una schiera luminosa di cristiani generosi, tante storie di amore e di sacrificio.
Oggi è una giornata di fede che ci sollecita a mettere ordine nella nostra vita, ad aprire gli occhi su come viviamo, su dove siamo incamminati.
San Giovanni Bosco prometteva a chi lavorava con lui per il bene dei giovani, “pane, lavoro e paradiso”. Questo infattii è il nostro destino ultimo: un’eternità felice, una gioia senza fine per la quale sentiamo di essere creati.