ANNUNCIO DI LIETE NOTIZIE
10 Dicembre 2017

Le tre letture di questa seconda domenica di Avvento ci trasmettono tutte un senso di attesa gioiosa e trepidante; c’è qualcosa di molto importante che deve accadere, c’è Qualcuno che deve venire.
Nel nostro mondo le attese di felicità non fanno più riferimento al cielo, ma sempre più si chiudono nel mondo egoistico del consumo.
Magari si potessero dare buone notizie al mondo.
Magari potessimo riempire di belle notizie giornali e televisione. così da portare qualcosa di positivo alle famiglie.
Magari si potesse annunciare la pace nei luoghi lacerati dalle guerre.
Marco, nel Vangelo odierno, ci dice: “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio” (Mc 1,1). Gesù è la Bella Notizia, Dio è qui perché “abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza” (Gv10,10).
Chi raccoglierà la sfida di proclamare la Buona Novella?
Chi annuncerà con la propria testimonianza la Lieta Notizia?
Noi. Noi dobbiamo preparare il nostro cuore alla venuta del Signore e fare in modo che l’attesa sia dono, salvezza e non giudizio o rimprovero.
Non sempre la Buona Notizia riesce ad entusiasmarci, spesso ci lascia indifferenti. Noi vorremmo una vita sociale più serena, benessere, successo…. Perfino in se stesso l’uomo vive una lacerante conflittualità tra quello che è e quello che vorrebbe essere.
L’Apostolo San Pietro, nella seconda lettura, ricorda a tutti la promessa del Signore: “Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia” (2 Pt 3,13).
In tanti luoghi della terra, nel Sud del mondo, tanta gente, troppa gente incontra la guerra, la fame, l’oppressione, il sottosviluppo.
Altrove, nell’Occidente del benessere, molti vivono la disperazione, la solitudine, l’indifferenza.
Mentre tutti attendiamo Gesù, ricordiamo le parole dell’Apostolo Pietro: “Cercate di essere senza colpa, senza macchia e in pace” (2 Pt 3,14).