ABBIAMO BISOGNO DELLO SPIRITO

9 Giugno 2019

Quando amiamo e siamo fedeli il Padre e il Figlio prendono dimora presso di noi. Sono parole che Gesù dice agli apostoli ma essi le comprenderanno pienamente solo quando scenderà su di loro lo Spirito.
Come gli ebrei commemoravano, nel giorno di Pentecoste, il dono della legge antica ricevuta sul monte Sinai, così gli apostoli ricevono la grazia dello Spirito, la legge nuova. Lo Spirito infonde l’amore e l’amore rende possibile, facile, piacevole, l’osservanza dei comandamenti.
Abbiamo già detto che, quando Gesù risorge, gli apostoli sono presi da paura, si disperdono, tornano a pescare. Era necessaria l’Effusione dello Spirito: scende il fuoco dal cielo, si spalancano le porte, vanno a convertire il mondo.
Sono passati oltre duemila anni da allora. Vi sono state difficoltà, persecuzioni, crisi, scandali. La Chiesa soffre anche oggi.
Il vento dal sapore primaverile trasmessoci dal Concilio Vaticano II ha prodotto molti fiori che non si sono tramutati in frutti. Sembra tornato l’inverno, c’è paura di camminare. Oggi la Chiesa scopre di essere minoranza. Già il Sinodo Diocesano Vicentino di qualche decennio fa parlava di Chiesa come minoranza significativa. (Vescovo Onisto).
La Chiesa si trova ad un bivio: sostare sulle idee di sempre o ascoltare e aprirsi alle nuove idee che nascono da nuovi fatti.
La crisi di vocazioni sacerdotali e religiose non può, forse, rivelare una spinta decisiva, incoraggiante verso una valorizzazione dei doni presenti nei laici?
Certamente. Dio non può accettare che un credente possa pensare solo alla propria salvezza. Egli esige che il credente, dal momento che è suo Figlio, si interessi al mondo come Lui si interessa al mondo.
Dio ha messo il mondo nelle mani dell’uomo perché l’uomo lo completi, lo renda vitale. E il mondo è vitale quando c’è giustizia, parità di opportunità, libertà, comunione, rispetto della diversità, rispetto per l’ambiente, tolleranza.
Lasciar agire lo Spirito significa rendersi disponibili a guardare il presente con occhi attenti, pronti a cambiare, a non fermarci, a camminare, camminare continuamente.