VIETATO LAMENTARSI

10 Giugno 2018

Poche settimane fa, dopo l’incontro in Piazza San Pietro con lo scrittore Salvo Noè, Papa Francesco decide di appendere davanti al suo ufficio il cartello “ Vietato lamentarsi “ e la notizia fa il giro del mondo.
Lo scrittore Salvo Noè, psicologo e mediatore familiare, è ormai diventato famoso grazie all’attenzione affettuosa e sincera che il Papa ha mostrato per il suo pensiero. Dal primo incontro i contatti con il Santo Padre continuano fino a giungere ad un incontro privato. In tale occasione hanno insieme parlato della vita, delle difficoltà che attanagliano le persone a causa dell’ansia e dipendenze, del bisogno di parole giuste per poter uscire da tali situazioni.
Papa Francesco ama trovare soluzioni e sa anche che le parole sono importanti; “Vietato lamentarsi“ significa cambiamento. Non è uno stop, un invito a fermarsi, ma una ribellione in forma positiva che conduce a trovare soluzioni e dare uno scopo alla vita.
Papa Francesco, che ha scritto l’introduzione del libro, ha detto: “Non siamo superuomini ma uomini in cammino …” Tutti abbiamo le nostre fragilità ma non per questo non possiamo affrontarle. Fanno parte della bellezza della vita. L’importante è avere chiaro che le fragilità non escludono la gioia di vivere, che si attiva con la preghiera e con il pensiero positivo.
Tutti camminiamo, alcuni di noi zoppicano per le difficoltà che incontrano, ma Dio ci è accanto e chi lo sente percepisce questa forza.
Papa Francesco ha ulteriormente scritto: “Non bisogna piangersi addosso. Per fede crediamo che siamo e saremo sempre figli di Dio, nonostante il peccato e l’incoerenza. Il dolore e i nostri limiti con ci devono schiacciare”.
E’ questa la fonte della nostra gioia, una gioia più profonda delle emozioni che vanno e vengono, una gioia che vince l’inquietudine, una gioia che supera pure il dolore trasformandolo in pace.
Ci sono pensieri e parole che ostacolano questa gioia e fanno male al cuore: per esempio le lamentele rivolte agli altri ma anche a se’ stessi, mentre quelle rivolte a Dio, come mostrano le lamentazioni bibliche, aprono alla relazione, allo sfogo benefico, alla preghiera che risana.
Così, quando si segue Gesù sulla via dell’amore, un passo dopo l’altro s’impara a vedere persino nel dolore la maturazione della vita, nella prova la speranza, nella crisi la crescita, nella notte l’alba, nella croce la risurrezione.
Apprezzarci perché siamo amati, scegliere la vita, cercare il prossimo, accogliere ogni giorno come un’occasione per donare, lottando per togliere il lamento dalla vita, il veleno dai giudizi, il torbido dai pensieri, le chiacchiere dagli incontri, il risentimento dal cuore.

(pensieri tratti dall’introduzione di Papa Francesco al libro “Vietato lamentarsi “ dello scrittore Salvo Noè)