SENTI CHI PARLA

27 Febbraio 2022

Gesù esorta i suoi seguaci, amici, a diventare come il Padre suo, misericordiosi. Alcuni dei suoi seguaci, però, non sono d’accordo e agiscono con presunzione.
Gesù li invita ad agire con lucidità e dice loro: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? (Lc 6,39). Quanti, troppo sicuri di sé, sono sempre pronti a dispensare consigli agli altri facendo fatica ad esaminare seriamente se stessi.
La nostra capacità di autocritica è piuttosto limitata perché tendiamo sempre a giustificare noi stessi e ad essere severi con il prossimo. Ognuno di noi, prima di pensare ad illuminare deve illuminarsi, deve imparare a guardare a se stesso, i propri difetti, limiti, peccati. Piuttosto che denunciare gli errori degli altri, imparare piuttosto ad evitare i propri.
E’ facile guardare e vedere la pagliuzza nell’occhio del fratello dimenticando che nel nostro occhio c’è una trave.
La correzione fraterna, consigliata dalla Chiesa, è praticabile solo da chi si riconosce figlio perdonato dal Padre misericordioso e quindi fratello tra fratelli.
Una persona buona è anche una persona saggia. Chi è buono conosce la vita, non si scandalizza, pratica la misericordia e sa chiudere un occhio… perché conosce le debolezze e i limiti dell’uomo, del fratello, del figlio ….
Quanta fatica facciamo a riconoscere i nostri errori !
Gesù ci dà un criterio: non emettere sentenze lapidarie, dure… ma giudicare tutto e tutti con gli occhi di Dio, occhi pieni di misericordia.